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L’indagine evidenzia che la maggior parte degli adolescenti e degli studenti universitari cerca su internet le informazioni relative all’ambito sessuale e riproduttivo, mentre solo un giovane su quattro si rivolge alla propria famiglia per avere notizie su questi argomenti. Il 94% dei ragazzi e degli studenti universitari intervistati ritiene però che la scuola dovrebbe garantire l’informazione su sessualità e riproduzione.
Dal rapporto emerge che la conoscenza dei fattori di rischio per la salute riproduttiva non sempre è adeguata. Anche se l’uso dei contraccettivi tra i giovani è abbastanza diffuso - principalmente il preservativo -, l’accesso ai consultori familiari resta basso.
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Per quanto riguarda la volontà di avere dei figli, quasi l’80% dei ragazzi immagina di averne in futuro, ma la percentuale diminuisce notevolmente con il passare degli anni. Quasi la metà degli adulti intervistati (44%) dichiara, infatti, di non essere intenzionato a mettere al mondo dei figli a causa principalmente di fattori economici e lavorativi, dell’assenza di sostegno alle famiglie con figli e per motivi inerenti alla sfera personale e alla vita di coppia.
I professionisti sanitari, in generale, possiedono buone conoscenze: tre su quattro hanno risposto correttamente nella maggioranza dei casi. Tuttavia sono emerse esigenze formative su alcune aree e sulla relativa comunicazione agli assistiti. Infine, il rapporto evidenzia che la possibilità delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) di risolvere i casi d’infertilità appare sovrastimata non solo tra la popolazione, ma anche tra i professionisti sanitari.
Fonte http://salute24.ilsole24ore.com/articles/21233
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