“Nei casi di bronchiolite – sostiene la prof.ssa le opzioni terapeutiche raccomandate sono, ad oggi, limitate.”.
Attualmente la nuova frontiera della vaccinazione anti-RSV è rappresentata dallo sviluppo di vaccini vivi attenuati o di vaccini inattivati a subunità.
“I vaccini a base di virus vivo attenuato – sostiene Susanna Esposito, presidente del Congresso, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura del Policlinico dell’Università degli Studi di Milano e presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici – – rappresentano un’opzione preventiva estremamente attraente, poiché permettono di ovviare alla problematica dell’instabilità connessa ai vaccini anti-RSV. Tuttavia si rendono necessari ulteriori studi per ottenere il giusto profilo di immunogenicità e sicurezza soprattutto nella prima infanzia. Un differente filone di ricerca, poi, si sta dedicando allo sviluppo di vaccini a subunità virali per l’immunizzazione delle donne in gravidanza. Riguardo, infine, le nuove terapie antivirali, sono attualmente in corso diversi studi clinici nel bambino dei primi mesi di vita per valutare l’efficacia di alcune molecole con effetto antivirale con l’obiettivo di arrivare ad una terapia specifica per le infezioni sostenute da RSV”.
Ad oggi, l’unica strategia preventiva approvata, cioè l’immunoprofilassi passiva con Palivizumab, è indicata solo in bambini ad elevato rischio di contrarre l’infezione. Questa categoria di pazienti, tuttavia, incide solo in minima parte sul totale delle infezioni e delle ospedalizzazioni da RSV.
Non trovano indicazione i corticosteroidi, il ruolo dei beta2-stimolanti è dibattuto e l’effetto dell’adrenalina è controverso. Pertanto, le linee guida internazionali suggeriscono che il trattamento primario rimanga in gran parte sintomatico con la somministrazione di liquidi e di ossigeno, se necessario, ed eventualmente con un tentativo di terapia con broncodilatatori (salbutamolo o epinefrina). Inoltre, iniziare in tempo un trattamento efficace, come può essere quello con soluzione salina ipertonica, potrebbe temporaneamente contribuire a migliorare il muco ostruente e l’edema delle vie aeree e, di conseguenza, i sintomi respiratori del bambino. Gli antibiotici non sono raccomandati per la bronchiolite a meno che non vi sia sospetto di complicazioni come la polmonite batterica secondaria.
Fonte http://www.clicmedicina.it/bronchiolite-rsv-proteggere-bambini-donne-gravidanza/
Nessun commento:
Posta un commento