Ormai i rischi legati al fumo di sigaretta durante la gravidanza sono noti, ma oggi un nuovo studio conferma la gravità delle conseguenze legate al consumo di nicotina sul nascituro. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista americana Pediatrics, ed è stata coordinata da Tatiana M. Andersondel Seattle Children’s research institute.
L’intervento dei ricercatori era volto a individuare la correlazione tra il fumo prima e durante la gravidanza e il rischio di morte in culla, o morte improvvisa dell’infante, nota come Sids.
Numerosi studi hanno già evidenziato gli effetti del fumo sulla gravidanza, con aumento di aborti spontanei e di parto prematuro, oltre a un basso peso alla nascita. Scopo della ricerca era ampliare la conoscenza dei rischi del fumo per la salute del neonato anche ai periodi pre-gravidanza:
Il fumo materno durante la gravidanza è riconosciuto come un fattore di rischio per la morte improvvisa del lattante. Noi abbiamo voluto indagare gli effetti del fumo prima della gravidanza, la sua riduzione durante la gestazione e infine il fumo in gravidanza comparati con la Sids.
Lo studio ha analizzato i dati disponibili nel Centri per il controllo delle malattie dal 2007 al 2011: su 20.685.463 nascite, si sono registrati 19.127 casi di Sids. Tale rischio risultava più che raddoppiato se la madre fumava durante la gravidanza e aumentava tra il non fumare affatto e il fumare anche una sola sigaretta in gravidanza.
Fumare da 1 a 20 sigarette al giorno aumenta in modo graduale il rischio di Sids. Le madri che hanno smesso di fumare o hanno ridotto il consumo di sigarette hanno abbassato il rischio rispetto alle donne che hanno continuato a fumare.
I ricercatori hanno stimato che circa il 22% dei casi di Sids negli Stati Uniti sono attribuibili al fumo durante la gravidanza. Per questo lo studio conclude con un auspicio: “Questi dati evidenziano come sia necessario smettere di fumare prima della gravidanza. Se nessuna donna fumasse in gravidanza, la media del rischio di Sids negli Stati Uniti potrebbe essere ridotta in modo significativo”.
Fonte http://www.gravidanzaonline.it/news/fumo-pre-gravidanza-aumenta-il-rischio-di-sids
L’intervento dei ricercatori era volto a individuare la correlazione tra il fumo prima e durante la gravidanza e il rischio di morte in culla, o morte improvvisa dell’infante, nota come Sids.
Numerosi studi hanno già evidenziato gli effetti del fumo sulla gravidanza, con aumento di aborti spontanei e di parto prematuro, oltre a un basso peso alla nascita. Scopo della ricerca era ampliare la conoscenza dei rischi del fumo per la salute del neonato anche ai periodi pre-gravidanza:
Il fumo materno durante la gravidanza è riconosciuto come un fattore di rischio per la morte improvvisa del lattante. Noi abbiamo voluto indagare gli effetti del fumo prima della gravidanza, la sua riduzione durante la gestazione e infine il fumo in gravidanza comparati con la Sids.
Lo studio ha analizzato i dati disponibili nel Centri per il controllo delle malattie dal 2007 al 2011: su 20.685.463 nascite, si sono registrati 19.127 casi di Sids. Tale rischio risultava più che raddoppiato se la madre fumava durante la gravidanza e aumentava tra il non fumare affatto e il fumare anche una sola sigaretta in gravidanza.
Fumare da 1 a 20 sigarette al giorno aumenta in modo graduale il rischio di Sids. Le madri che hanno smesso di fumare o hanno ridotto il consumo di sigarette hanno abbassato il rischio rispetto alle donne che hanno continuato a fumare.
I ricercatori hanno stimato che circa il 22% dei casi di Sids negli Stati Uniti sono attribuibili al fumo durante la gravidanza. Per questo lo studio conclude con un auspicio: “Questi dati evidenziano come sia necessario smettere di fumare prima della gravidanza. Se nessuna donna fumasse in gravidanza, la media del rischio di Sids negli Stati Uniti potrebbe essere ridotta in modo significativo”.
Fonte http://www.gravidanzaonline.it/news/fumo-pre-gravidanza-aumenta-il-rischio-di-sids
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