
L’affanno può essere più o meno accentuato. Ad alcune donne, per esempio, può essere sufficiente fermarsi un attimo, quando per esempio salgono le scale, per riprendere fiato e proseguire, mentre per altre lo sforzo e la fatica possono essere eccessivi rispetto alle proprie possibilità. È bene in questi casi assecondare le proprie sensazioni e limitare le azioni che causano l’affaticamento e l’affanno.
Le diverse cause
La diluizione del sangue: in gravidanza può determinarsi una diminuzione della concentrazione di emoglobina, la proteina che ha la funzione di trattenere l’ossigeno per poi trasportarlo, attraverso il sangue, a tutti gli organi e ai tessuti. I motivi che determinano questa situazione, in genere, sono:
- l’aumento di volume del sangue in circolo che deve andare a irrorare nuovi organi e tessuti. Si calcola che in gravidanza può arrivare a raddoppiare;
- la maggiore richiesta di ferro, minerale contenuto all’interno dell’emoglobina, la cui presenza è indispensabile per la formazione dei globuli rossi (un tipo di cellule del sangue). In gravidanza il fabbisogno di questo minerale aumenta, in quanto una parte di esso viene assorbito dall’organismo del feto in formazione. Può perciò verificarsi nel corpo della futura mamma una carenza di ferro che ha come conseguenze una produzione ridotta di emoglobina e globuli rossi e, quindi, un minor apporto di ossigeno ai tessuti.
Per far fronte a questo minor apporto di ossigeno, il cuore aumenta la propria attività, facendo aumentare la velocità del sangue in circolo. Proprio questo aumento della frequenza cardiaca provoca l’affanno.
L’ingombro del pancione: soprattutto durante l’ultimo bimestre di gravidanza l’affanno è ritenuto un disturbo del tutto fisiologico, cioè naturale, perché determinato dalla pressione dell’utero contro il diaframma (il muscolo responsabile della respirazione). L’ingombro crescente del feto determina, infatti, un’elevazione di questo muscolo, che va a premere contro il fondo dello stomaco. Anche i polmoni hanno meno spazio per espandersi e riempirsi di aria. Ciò provoca un aumento della frequenza respiratoria per riuscire comunque a incamerare la quantità necessaria di ossigeno, di cui, peraltro, in questo periodo vi è una maggiore richiesta. L’ingombro dovuto alla dimensione del pancione è ancor più accentuato quando si tratta di una gravidanza gemellare, quando vi è molto liquido amniotico o nei casi di macrosomia fetale (eccessivo sviluppo del feto). In questi casi aumenta, di conseguenza, anche l’affanno.
Gli accorgimenti da seguire
Per risolvere l’affanno non esistono medicinali, è possibile, però, seguire alcuni semplici accorgimenti in grado di alleviare il fastidio. In generale, dovresti sforzarti di condurre una vita tranquilla, rallentando un po’ i ritmi e assecondando le tue sensazioni fisiche, senza affaticarti troppo. In particolare:
- evita di salire le scale con i pesi (per esempio, le borse della spesa);
- fermati ogni tanto per riprendere fiato;
- rallenta il ritmo delle tue azioni (per esempio, cammina più lentamente);
- evita luoghi troppo caldi e affollati, che aumentano la sensazione di “mancanza d’aria”;
- dormi appoggiata su un fianco per evitare che il peso dell’utero comprima la vena cava inferiore, il grosso vaso sanguigno attraverso cui il sangue ritorna al cuore, ostacolandone il flusso;
- consuma pasti leggeri e frazionati nel corso della giornata: quando lo stomaco è molto pieno, la sensazione di affanno aumenta, in quanto va a premere anch’esso sul diaframma.
Quando servono accertamenti
Se la sensazione di affanno è rilevante, molto frequente e accompagnata da episodi di forte tachicardia. In questo caso è necessario eseguire degli accertamenti. L’affanno potrebbe, infatti, essere peggiorato da problemi della donna antecedenti la gravidanza, che vanno individuati e curati. Quando l’affanno e l’affaticamento respiratorio si avvertono prima dell’ultimo trimestre con una certa intensità. Potrebbero essere il campanello d’allarme di qualche problema cardio-respiratorio che la futura mamma aveva già prima della gravidanza e del quale non si era mai accorta: seppur raramente, alcuni disturbi cardiorespiratori mai riscontrati prima si accentuano in gravidanza, rendendosi così “visibili”.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/disturbi/affanno
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