Il recente documento “Maternity and paternity at work: Law and practice across the world” stila un resoconto della tutela dei genitori lavoratori nell’attuale panorama legislativo internazionale, rivelando in molti casi preoccupanti inadeguatezze.
Dalla lettura del documento emerge che la strada verso la piena tutela dei genitori – in particolare delle madri – sul posto di lavoro non è ancora giunta all’obiettivo di una soddisfacente salvaguardia. I paesi che non forniscono adeguate garanzie sono ancora numerosi, collocati per lo più in Asia e Africa, ma il quadro che emerge non risparmia critiche anche ad alcuni aspetti del sistema Italiano.
La nostra legislazione appare virtuosa dal punto di vista del riconoscimento di ben 154 giorni di congedo di maternità, a fronte di politiche europee – per esempio di Spagna, Germania e Francia – in generale meno permissive.
Il quadro internazionale emergente dalla relazione dell’Organizzazione Mondiale del lavoro rivela dati preoccupanti: sarebbero ancora ben 830 milioni le donne il cui ruolo di madre non è adeguatamente protetto sul luogo di lavoro. Ragionando in termini di percentuali i dati non risultano più confortanti: solo il 28% delle lavoratrici godrebbe di un livello ottimale di protezione in caso di maternità.
Ad abbassare la media concorrono soprattutto Asia e Africa, in cui si riscontra ancora una percentuale altissima di lavoro nero o in condizioni di semischiavitù, in relazione alla quale la mancata tutela della genitorialità rappresenta solo piccola parte delle condizioni degradanti che affliggono lavoratori di ogni sesso ed età.
A queste considerazioni si può aggiungere un divario tra generiche previsioni legislative e ricorso alle tutele previste, scorgendo un ulteriore aggravio del quadro generale nella mancanza di effettività delle garanzie, scarsamente applicate nella pratica.
La maggior parte dei paesi al mondo è ancora ben lontana, infine, dal riconoscere tutela alla figura del padre.
Il quadro europeo in merito rimane comunque molto vario, ricomprendendo paesi virtuosi – come quelli nordici – e nazioni ancora poco sensibili alle necessità dei padri lavoratori, come Germania, Lussemburgo e Grecia.
Approfondimenti:
– Maternity and paternity at work PDF
– Maternity and paternity at work: Law and practice across the world
Dalla lettura del documento emerge che la strada verso la piena tutela dei genitori – in particolare delle madri – sul posto di lavoro non è ancora giunta all’obiettivo di una soddisfacente salvaguardia. I paesi che non forniscono adeguate garanzie sono ancora numerosi, collocati per lo più in Asia e Africa, ma il quadro che emerge non risparmia critiche anche ad alcuni aspetti del sistema Italiano.
La nostra legislazione appare virtuosa dal punto di vista del riconoscimento di ben 154 giorni di congedo di maternità, a fronte di politiche europee – per esempio di Spagna, Germania e Francia – in generale meno permissive.
Il quadro internazionale emergente dalla relazione dell’Organizzazione Mondiale del lavoro rivela dati preoccupanti: sarebbero ancora ben 830 milioni le donne il cui ruolo di madre non è adeguatamente protetto sul luogo di lavoro. Ragionando in termini di percentuali i dati non risultano più confortanti: solo il 28% delle lavoratrici godrebbe di un livello ottimale di protezione in caso di maternità.
Ad abbassare la media concorrono soprattutto Asia e Africa, in cui si riscontra ancora una percentuale altissima di lavoro nero o in condizioni di semischiavitù, in relazione alla quale la mancata tutela della genitorialità rappresenta solo piccola parte delle condizioni degradanti che affliggono lavoratori di ogni sesso ed età.
A queste considerazioni si può aggiungere un divario tra generiche previsioni legislative e ricorso alle tutele previste, scorgendo un ulteriore aggravio del quadro generale nella mancanza di effettività delle garanzie, scarsamente applicate nella pratica.
La maggior parte dei paesi al mondo è ancora ben lontana, infine, dal riconoscere tutela alla figura del padre.
Il quadro europeo in merito rimane comunque molto vario, ricomprendendo paesi virtuosi – come quelli nordici – e nazioni ancora poco sensibili alle necessità dei padri lavoratori, come Germania, Lussemburgo e Grecia.
Approfondimenti:
– Maternity and paternity at work PDF
– Maternity and paternity at work: Law and practice across the world
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