Se si trasferiscono embrioni più maturi, sono maggiori le probabilità che la gravidanza inizi e giunga a termine. Per far sviluppare gli embrioni per la fecondazione assistita in incubatore per più di 2-3 giorni, però, servono centri attrezzati e non tutti lo sono.
56 per cento di probabilità di successo
Il trasferimento di embrioni allo stadio di blastocisti, ovvero a 5-6 giorni dall’incontro di ovulo e spermatozoo, consente di impiantare embrioni più fertili. Le percentuali di successo salgono dal 30-35% al 56%, come dimostrano i dati presentati al Convegno sulla riproduzione assistita e diagnosi prenatale organizzato da GynePro e Cecos Italia.
Pochi centri lo fanno
La tecnica prevede di mantenere in vitro l’embrione due o tre giorni in più rispetto al solito. Servono apparecchiature particolari, sistemi di incubazione che consentano di osservare l’embrione e fare eventuali test attraverso telecamere, senza doverlo estrarre. Per questo ancora sono meno della metà del totale i centri italiani che eseguono il trasferimento delle blastocisti. Far crescere gli embrioni all’esterno fa sì che la selezione che avremmo in utero, quando i più deboli non attecchiscono, avvenga nell’incubatore: il numero di blastocisti che si ottengono e possono essere impiantate è perciò inferiore, ma si tratta di embrioni più maturi con una maggiore probabilità di sopravvivenza.
Meno gravidanze multiple
La tecnica permette di trasferire meno embrioni, con un minor rischio di gravidanze multiple e costi inferiori. I risultati sono migliori sia nella fecondazione assistita omologa, dove il tasso di gravidanze passa dal 25 al 41%, sia nell’eterologa, dove si sale dal 35 al 56% per ogni ciclo di trasferimento di embrioni. Ugualmente efficace anche in caso di ovodonazione, con dati identici se si parte da ovociti freschi oppure da ovociti congelati o vitrificati (una tecnica di congelamento rapido).
Costi abbattuti
Ciò consente alle donne che ricorrono alla fecondazione assistita di rimanere in Italia per eseguire la procedura, con un calo dei costi. Infatti quasi sempre gli ovociti congelati arrivano dall’estero, non oltre il 5% delle donatrici di ovuli sono italiane. Questo aumenta il cosiddetto turismo procreativo e i costi delle procedure eterologhe.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/concepimento/fecondazione-assistita/fecondazione-assistita-piu-chance-con-trasferimento-embrioni-piu-maturi-19877
56 per cento di probabilità di successo
Il trasferimento di embrioni allo stadio di blastocisti, ovvero a 5-6 giorni dall’incontro di ovulo e spermatozoo, consente di impiantare embrioni più fertili. Le percentuali di successo salgono dal 30-35% al 56%, come dimostrano i dati presentati al Convegno sulla riproduzione assistita e diagnosi prenatale organizzato da GynePro e Cecos Italia.
Pochi centri lo fanno
La tecnica prevede di mantenere in vitro l’embrione due o tre giorni in più rispetto al solito. Servono apparecchiature particolari, sistemi di incubazione che consentano di osservare l’embrione e fare eventuali test attraverso telecamere, senza doverlo estrarre. Per questo ancora sono meno della metà del totale i centri italiani che eseguono il trasferimento delle blastocisti. Far crescere gli embrioni all’esterno fa sì che la selezione che avremmo in utero, quando i più deboli non attecchiscono, avvenga nell’incubatore: il numero di blastocisti che si ottengono e possono essere impiantate è perciò inferiore, ma si tratta di embrioni più maturi con una maggiore probabilità di sopravvivenza.
Meno gravidanze multiple
La tecnica permette di trasferire meno embrioni, con un minor rischio di gravidanze multiple e costi inferiori. I risultati sono migliori sia nella fecondazione assistita omologa, dove il tasso di gravidanze passa dal 25 al 41%, sia nell’eterologa, dove si sale dal 35 al 56% per ogni ciclo di trasferimento di embrioni. Ugualmente efficace anche in caso di ovodonazione, con dati identici se si parte da ovociti freschi oppure da ovociti congelati o vitrificati (una tecnica di congelamento rapido).
Costi abbattuti
Ciò consente alle donne che ricorrono alla fecondazione assistita di rimanere in Italia per eseguire la procedura, con un calo dei costi. Infatti quasi sempre gli ovociti congelati arrivano dall’estero, non oltre il 5% delle donatrici di ovuli sono italiane. Questo aumenta il cosiddetto turismo procreativo e i costi delle procedure eterologhe.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/concepimento/fecondazione-assistita/fecondazione-assistita-piu-chance-con-trasferimento-embrioni-piu-maturi-19877
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