Le donne di oggi hanno più probabilità di sperimentare la depressione e l’ansia durante la gravidanza rispetto alle loro madri. Lo ha dimostrato una ricerca dell’Università di Bristol, in Inghilterra.
Gli studiosi hanno riscontrato che, fra le 2390 donne che hanno partecipato all’indagine, e che erano incinte dal 1990 al 1992, circa il 17% (408) aveva avuto segni di depressione. Ma, nella generazione successiva, quella delle loro figlie e delle partner dei loro figli, la situazione è peggiorata: il 25% delle donne, incinte tra il 2012 e il 2016, ha mostrato segni di depressione.
Una su quattro. «Stiamo parlando di tante donne», fa notare la coautrice dello studio Rebecca Pearson. Per misurare i sintomi di depressione e ansia, i ricercatori hanno utilizzato la Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS) o Scala di Edimburgo, in 10 domande, a cui viene attribuito un punteggio da 0 a 3: un totale di 13 o più punti segnala un elevato rischio.
Quando i ricercatori hanno esaminato la situazione delle donne di seconda generazione hanno riscontrato punteggi più alti. Delle 180 donne incinte dal 2012 al 2016, 45 di loro – il 25 % – hanno totalizzato 13 o più. Non si sa se i risultati sarebbero simili anche per le donne che hanno più di 24 o meno di 19 anni. Le donne incinte dal 2012 al 2016 riferivano più spesso panico o paura e ansia e stress, durante e dopo la gravidanza, rispetto alla generazione delle loro madri.
Sebbene i ricercatori non sappiano ancora esattamente che cosa abbia scatenato questo incremento, hanno formulato alcune ipotesi. Oggi, rispetto agli anni 90, ci sono più madri che lavorano, e le maggiori difficoltà finanziarie spingono le donne a lavorare anche in orari insoliti. Una vita più stressante, meno ore di sonno e più tempo passato a lavorare su una sedia possono contribuire alla differenza.
Anche i social media possono contribuire alla sensazione di isolamento e ansia. Aiutano le neo mamme a ottenere più informazioni, ma spesso le mettono in difficoltà con «un sacco di paragoni, giudizi e aspettative».
Non solo: i ricercatori hanno anche scoperto che la depressione si eredita. Le figlie di donne che sono state depresse durante la gravidanza avrebbero una probabilità tre volte maggiore di esserlo a loro volta rispetto alle future mamme le cui madri non erano depresse. «Chiedere se la madre di una paziente ha avuto la depressione o l’ansia durante la gravidanza potrebbe aiutare a identificare le donne a rischio», spiegano gli studiosi.
Fonte https://www.vanityfair.it/benessere/salute-e-prevenzione/2018/07/19/gravidanza-future-mamme-depressione-ansia
Gli studiosi hanno riscontrato che, fra le 2390 donne che hanno partecipato all’indagine, e che erano incinte dal 1990 al 1992, circa il 17% (408) aveva avuto segni di depressione. Ma, nella generazione successiva, quella delle loro figlie e delle partner dei loro figli, la situazione è peggiorata: il 25% delle donne, incinte tra il 2012 e il 2016, ha mostrato segni di depressione.
Una su quattro. «Stiamo parlando di tante donne», fa notare la coautrice dello studio Rebecca Pearson. Per misurare i sintomi di depressione e ansia, i ricercatori hanno utilizzato la Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS) o Scala di Edimburgo, in 10 domande, a cui viene attribuito un punteggio da 0 a 3: un totale di 13 o più punti segnala un elevato rischio.
Quando i ricercatori hanno esaminato la situazione delle donne di seconda generazione hanno riscontrato punteggi più alti. Delle 180 donne incinte dal 2012 al 2016, 45 di loro – il 25 % – hanno totalizzato 13 o più. Non si sa se i risultati sarebbero simili anche per le donne che hanno più di 24 o meno di 19 anni. Le donne incinte dal 2012 al 2016 riferivano più spesso panico o paura e ansia e stress, durante e dopo la gravidanza, rispetto alla generazione delle loro madri.
Sebbene i ricercatori non sappiano ancora esattamente che cosa abbia scatenato questo incremento, hanno formulato alcune ipotesi. Oggi, rispetto agli anni 90, ci sono più madri che lavorano, e le maggiori difficoltà finanziarie spingono le donne a lavorare anche in orari insoliti. Una vita più stressante, meno ore di sonno e più tempo passato a lavorare su una sedia possono contribuire alla differenza.
Anche i social media possono contribuire alla sensazione di isolamento e ansia. Aiutano le neo mamme a ottenere più informazioni, ma spesso le mettono in difficoltà con «un sacco di paragoni, giudizi e aspettative».
Non solo: i ricercatori hanno anche scoperto che la depressione si eredita. Le figlie di donne che sono state depresse durante la gravidanza avrebbero una probabilità tre volte maggiore di esserlo a loro volta rispetto alle future mamme le cui madri non erano depresse. «Chiedere se la madre di una paziente ha avuto la depressione o l’ansia durante la gravidanza potrebbe aiutare a identificare le donne a rischio», spiegano gli studiosi.
Fonte https://www.vanityfair.it/benessere/salute-e-prevenzione/2018/07/19/gravidanza-future-mamme-depressione-ansia
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