Un recente studio indaga sulle cause che modificano il DNA di questo batterio, trasformandolo da innocua presenza abituale delle vie respiratorie ad agente patogeno di rara pericolosità.
L’importante scoperta, diffusa dalla rivista scientifica Nature Communications, è il risultato di una ricerca coordinata da studiosi italiani e australiani e rappresenta un grande passo avanti nella comprensione dei meccanismi che stanno alla base di molte infezioni.
Lo Streptococcus pneumoniae – questo il nome scientifico del temibile Pneumococco – è un batterio la cui pericolosità è nota fin dalla prima metà del ‘900.
La particolarità di questo microrganismo, però, è di vivere fasi alterne di pericolosità e di inerzia, subendo delle trasformazioni delle quali fino a oggi non si conoscevano le cause.
Come spiegano i Dottori Marco Oggioni (Università di Siena e di Leicester, UK) e Michael Jennings (Università di Adelaide), coordinatori della ricerca, i dati raccolti hanno finalmente permesso di fare luce sul motivo di queste mutazione, attribuendone la responsabilità a un gruppo di geni capaci di invertire il proprio stato, passando da condizioni di inattività a condizioni di attività.
Proprio queste trasformazioni, quindi, sarebbero in grado di condurre a quei cambiamenti di DNA che rendono pericoloso questo batterio.
In seguito a questa bizzarra attività genetica, infatti, lo Pneumococco sarebbe in grado di assumere ben sei forme differenti, alle quali sarebbero associati diversi gradi di pericolosità.
Rimane ancora poco chiaro, comunque, il motivo ultimo del cambiamento di stato caratterizzante queste porzioni di sequenza genetica, che ancora sembrano avvenire in modo casuale.
Ogni volta che questo batterio si scinde – come sostengono i ricercatori – è come tirare in aria un dado e attendere di scoprire su quale delle sei facce cadrà.
La ricerca in esame apre gli orizzonti a importanti indagini future su quali siano le ragioni di queste trasformazioni genetiche, nel tentativo di poter intervenire bloccando il manifestarsi delle forme pericolose di Pneumococco.
Conoscere le differenti forme di questo batterio, inoltre, permetterà di farvi fronte con medicinali e vaccini adeguati, debellandolo ancora prima che raggiunga il suo stato più pericoloso. Grazie a questo importante risultato, frutto di uno studio che coinvolge anche molti ricercatori italiani, si apre la strada al completo intendimento anche di molti altri tipi di patologie.
Fonti
– A random six-phase switch regulates pneumococcal virulence via global epigenetic changes
– Six faces of Streptococcus in Biological Sciences, News, Pathology, Proteomics & Genomics, Virology
L’importante scoperta, diffusa dalla rivista scientifica Nature Communications, è il risultato di una ricerca coordinata da studiosi italiani e australiani e rappresenta un grande passo avanti nella comprensione dei meccanismi che stanno alla base di molte infezioni.
Lo Streptococcus pneumoniae – questo il nome scientifico del temibile Pneumococco – è un batterio la cui pericolosità è nota fin dalla prima metà del ‘900.
La particolarità di questo microrganismo, però, è di vivere fasi alterne di pericolosità e di inerzia, subendo delle trasformazioni delle quali fino a oggi non si conoscevano le cause.
Come spiegano i Dottori Marco Oggioni (Università di Siena e di Leicester, UK) e Michael Jennings (Università di Adelaide), coordinatori della ricerca, i dati raccolti hanno finalmente permesso di fare luce sul motivo di queste mutazione, attribuendone la responsabilità a un gruppo di geni capaci di invertire il proprio stato, passando da condizioni di inattività a condizioni di attività.
Proprio queste trasformazioni, quindi, sarebbero in grado di condurre a quei cambiamenti di DNA che rendono pericoloso questo batterio.
In seguito a questa bizzarra attività genetica, infatti, lo Pneumococco sarebbe in grado di assumere ben sei forme differenti, alle quali sarebbero associati diversi gradi di pericolosità.
Rimane ancora poco chiaro, comunque, il motivo ultimo del cambiamento di stato caratterizzante queste porzioni di sequenza genetica, che ancora sembrano avvenire in modo casuale.
Ogni volta che questo batterio si scinde – come sostengono i ricercatori – è come tirare in aria un dado e attendere di scoprire su quale delle sei facce cadrà.
La ricerca in esame apre gli orizzonti a importanti indagini future su quali siano le ragioni di queste trasformazioni genetiche, nel tentativo di poter intervenire bloccando il manifestarsi delle forme pericolose di Pneumococco.
Conoscere le differenti forme di questo batterio, inoltre, permetterà di farvi fronte con medicinali e vaccini adeguati, debellandolo ancora prima che raggiunga il suo stato più pericoloso. Grazie a questo importante risultato, frutto di uno studio che coinvolge anche molti ricercatori italiani, si apre la strada al completo intendimento anche di molti altri tipi di patologie.
Fonti
– A random six-phase switch regulates pneumococcal virulence via global epigenetic changes
– Six faces of Streptococcus in Biological Sciences, News, Pathology, Proteomics & Genomics, Virology
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