Nel corso della gravidanza o dopo il parto possono verificarsi o riacutizzarsi nella donna diversi disturbi psichiatrici, come la depressione, mentre le psicosi che si manifestano dopo il parto si caratterizzano per l’esordio rapido e la particolare gravità. È quanto ha sottolineato la fondazione Gimbe (Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze), denunciando la frequente mancanza di un’adeguata valutazione della salute mentale della donna.
Già nei nove mesi
Si parla sempre erroneamente di depressione “post partum”, quando invece il termine corretto dovrebbe essere “perinatale”, perché spesso il disturbo si manifesta già durante la gravidanza() e colpisce il 20% delle donne e il 10% il padre. Tra i fattori di rischio vi sono la gravidanza in giovane età, la conflittualità di coppia, i problemi economici, la mancanza di rete sociale, ma anche la familiarità. Il 50% delle mamme depresse, infatti, hanno avuto a loro volta madri depresse. Va anche sottolineato che ci sono rischi di ricadute sul benessere psicofisico dei figli, che vanno incontro a depressione con una prevalenza 3-4 volte superiore agli altri.
Importante la diagnosi precoce
Secondo Gaetano Pannitteri, responsabile del progetto Bollino Rosa per il Policlinico Umberto I di Roma, un intervento precoce è molto importante, anche perché curare il problema dopo la nascita del bimbo diventa più difficile per mancanza di tempo, acuita anche dallo stress del parto e dalla fatica fisica dei primi mesi della maternità.
Serve una rete assistenziale adeguata
Scarsa sensibilizzazione dei professionisti sanitari, limitato coordinamento e assenza di percorsi integrati tra i vari servizi, mancanza di Linee guida aggiornate non favoriscono certo la risoluzione temppestiva dei problemi. Per offrire un adeguato livello assistenziale in grado di identificare il prima possibile i disturbi psichiatrici gravi sono indispensabili interventi di formazione dei professionisti sanitari e percorsi assistenziali integrati tra i vari servizi (cure primarie, consultori, servizi per la maternità, salute mentale, servizi sociali, ospedale).
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/disturbi/depressione-gravidanza-e-dopo-il-parto-90872
Già nei nove mesi
Si parla sempre erroneamente di depressione “post partum”, quando invece il termine corretto dovrebbe essere “perinatale”, perché spesso il disturbo si manifesta già durante la gravidanza() e colpisce il 20% delle donne e il 10% il padre. Tra i fattori di rischio vi sono la gravidanza in giovane età, la conflittualità di coppia, i problemi economici, la mancanza di rete sociale, ma anche la familiarità. Il 50% delle mamme depresse, infatti, hanno avuto a loro volta madri depresse. Va anche sottolineato che ci sono rischi di ricadute sul benessere psicofisico dei figli, che vanno incontro a depressione con una prevalenza 3-4 volte superiore agli altri.
Importante la diagnosi precoce
Secondo Gaetano Pannitteri, responsabile del progetto Bollino Rosa per il Policlinico Umberto I di Roma, un intervento precoce è molto importante, anche perché curare il problema dopo la nascita del bimbo diventa più difficile per mancanza di tempo, acuita anche dallo stress del parto e dalla fatica fisica dei primi mesi della maternità.
Serve una rete assistenziale adeguata
Scarsa sensibilizzazione dei professionisti sanitari, limitato coordinamento e assenza di percorsi integrati tra i vari servizi, mancanza di Linee guida aggiornate non favoriscono certo la risoluzione temppestiva dei problemi. Per offrire un adeguato livello assistenziale in grado di identificare il prima possibile i disturbi psichiatrici gravi sono indispensabili interventi di formazione dei professionisti sanitari e percorsi assistenziali integrati tra i vari servizi (cure primarie, consultori, servizi per la maternità, salute mentale, servizi sociali, ospedale).
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/disturbi/depressione-gravidanza-e-dopo-il-parto-90872
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