Lo conosciamo come alleato per avere figli sani e si sa che tutte le future mamme dovrebbero prendere acido folico nelle prime fasi della gravidanza o, meglio ancora, dal momento un cui decidono di mettere in cantiere un figlio. Peraltro una scelta, quest'ultima, ottima per accelerare l'arrivo della cicogna, stando ai risultati di un ampio studio danese pubblicato sull'European Journal of Clinical Nutrition: i supplementi di acido folico sarebbero infatti in grado di aumentare le probabilità di fecondazione.
Ampio studio
La ricerca ha seguito poco meno di quattromila donne che avevano programmato una gravidanza fra il 2007 e il 2011, misurando il tasso di concepimenti in relazione all'utilizzo di integratori di acido folico; la decisione di realizzare un ampio studio prospettico sull'argomento è stata presa da Heidi Cueto, epidemiologa dell'università di Aarhus in Danimarca, perché in passato piccole ricerche avevano indicato un effetto dei folati sull'incremento delle possibilità di gravidanza, ma servivano grandi numeri per capire se quanto ipotizzato fosse reale o meno. I risultati puntano per il sì: mostrano infatti un aumento del 15 per cento della probabilità di restare incinta, con un effetto particolarmente evidente nelle donne con cicli irregolari dove il tasso di fecondazione cresce del 35 per cento; altrettanto positive le conseguenze sulla fertilità per le donne con cicli brevi, inferiori ai 27 giorni (più 35 per cento), o molto lunghi, superiori ai 30 giorni (più 24 per cento di gravidanze). «Non abbiamo raccolto dati specifici sui dosaggi di acido folico utilizzati, per cui non sappiamo ancora quale sia la quantità più efficace per favorire il concepimento - spiega Cueto -. Inoltre, abbiamo osservato che dopo un anno di integrazione l'effetto non aumenta ulteriormente: sembra plausibile che l'azione biologica dei folati si manifesti entro breve tempo dall'inizio dell'uso dei supplementi».
Utile per chi ha più difficoltà a concepire
«L'effetto positivo sulla probabilità di fecondazione è evidente soprattutto nelle donne con cicli irregolari e supponiamo che l'acido folico possa agire almeno in parte grazie a una mediazione degli ormoni del ciclo mestruale; potrebbe però anche influenzare le reazioni di metilazione del DNA o l'accumulo di omocisteina. Non sappiamo con precisione quale sia il meccanismo d'azione, ma l'esito sulla fertilità è decisamente positivo», osserva Cueto. Via libera quindi ai supplementi se si sta pianificando un figlio, anche perché assicurarsi un buon introito di acido folico fin da prima del concepimento è il modo migliore per prevenire i difetti del tubo neurale come la spina bifida, tuttora il motivo principale per cui viene raccomandata l'integrazione. L'acido folico infatti è un vero alleato per la salute dei bambini,: una ricerca pubblicata di recente sugli Archives of Disease in Childhood ha rivelato come nel Regno Unito, dal 1998 a oggi, la mancata “fortificazione” della farina con acido folico abbia provocato oltre 2000 casi di spina bifida che si sarebbero potuti evitare.
Cibi fortificati
«Nel 1998 gli Stati Uniti hanno deciso di intervenire sulle farine, inserendo 140 microgrammi di acido folico ogni 100 grammi di cereali - spiegano gli autori -. Da allora l'incidenza di spina bifida è diminuita del 23 per cento mentre in Gran Bretagna, dove non si è fatta questa scelta, il numero di bambini malati non è cambiato. Assumere supplementi di acido folico per evitare difetti nel feto è una raccomandazione nota, ma molte donne la disattendono o non cominciano abbastanza presto: per questo i cibi fortificati potrebbero essere un valido aiuto». Un auspicio rafforzato da un'altra indagine apparsa di recente sul British Medical Journal, che ha denunciato come la mancanza di una fortificazione obbligatoria dei cibi con acido folico abbia impedito un drastico calo dei casi di difetti del tubo neurale in tutta Europa, non solo nel Regno Unito. «Negli ultimi vent'anni l'incidenza è rimasta uguale: il solo raccomandare alle donne di prendere volontariamente integratori di acido folico non è stato sufficiente - sottolinea lo studio, per il quale sono state analizzate oltre 12,5 milioni di nascite in tutta Europa -. Stabilire una fortificazione obbligatoria di cibi basilari come la farina, una politica che a oggi non esiste nel vecchio continente, potrebbe essere un mezzo più efficace per prevenire difetti del tubo neurale. Peraltro senza effetti collaterali, come dimostra l'esperienza degli Stati Uniti».
Fonte https://www.corriere.it/salute/pediatria/16_febbraio_26/acido-folico-aumentare-fertilita-a154dce0-dc9c-11e5-8ba8-f5a73208fb82.shtml
Ampio studio
La ricerca ha seguito poco meno di quattromila donne che avevano programmato una gravidanza fra il 2007 e il 2011, misurando il tasso di concepimenti in relazione all'utilizzo di integratori di acido folico; la decisione di realizzare un ampio studio prospettico sull'argomento è stata presa da Heidi Cueto, epidemiologa dell'università di Aarhus in Danimarca, perché in passato piccole ricerche avevano indicato un effetto dei folati sull'incremento delle possibilità di gravidanza, ma servivano grandi numeri per capire se quanto ipotizzato fosse reale o meno. I risultati puntano per il sì: mostrano infatti un aumento del 15 per cento della probabilità di restare incinta, con un effetto particolarmente evidente nelle donne con cicli irregolari dove il tasso di fecondazione cresce del 35 per cento; altrettanto positive le conseguenze sulla fertilità per le donne con cicli brevi, inferiori ai 27 giorni (più 35 per cento), o molto lunghi, superiori ai 30 giorni (più 24 per cento di gravidanze). «Non abbiamo raccolto dati specifici sui dosaggi di acido folico utilizzati, per cui non sappiamo ancora quale sia la quantità più efficace per favorire il concepimento - spiega Cueto -. Inoltre, abbiamo osservato che dopo un anno di integrazione l'effetto non aumenta ulteriormente: sembra plausibile che l'azione biologica dei folati si manifesti entro breve tempo dall'inizio dell'uso dei supplementi».
Utile per chi ha più difficoltà a concepire
«L'effetto positivo sulla probabilità di fecondazione è evidente soprattutto nelle donne con cicli irregolari e supponiamo che l'acido folico possa agire almeno in parte grazie a una mediazione degli ormoni del ciclo mestruale; potrebbe però anche influenzare le reazioni di metilazione del DNA o l'accumulo di omocisteina. Non sappiamo con precisione quale sia il meccanismo d'azione, ma l'esito sulla fertilità è decisamente positivo», osserva Cueto. Via libera quindi ai supplementi se si sta pianificando un figlio, anche perché assicurarsi un buon introito di acido folico fin da prima del concepimento è il modo migliore per prevenire i difetti del tubo neurale come la spina bifida, tuttora il motivo principale per cui viene raccomandata l'integrazione. L'acido folico infatti è un vero alleato per la salute dei bambini,: una ricerca pubblicata di recente sugli Archives of Disease in Childhood ha rivelato come nel Regno Unito, dal 1998 a oggi, la mancata “fortificazione” della farina con acido folico abbia provocato oltre 2000 casi di spina bifida che si sarebbero potuti evitare.
Cibi fortificati
«Nel 1998 gli Stati Uniti hanno deciso di intervenire sulle farine, inserendo 140 microgrammi di acido folico ogni 100 grammi di cereali - spiegano gli autori -. Da allora l'incidenza di spina bifida è diminuita del 23 per cento mentre in Gran Bretagna, dove non si è fatta questa scelta, il numero di bambini malati non è cambiato. Assumere supplementi di acido folico per evitare difetti nel feto è una raccomandazione nota, ma molte donne la disattendono o non cominciano abbastanza presto: per questo i cibi fortificati potrebbero essere un valido aiuto». Un auspicio rafforzato da un'altra indagine apparsa di recente sul British Medical Journal, che ha denunciato come la mancanza di una fortificazione obbligatoria dei cibi con acido folico abbia impedito un drastico calo dei casi di difetti del tubo neurale in tutta Europa, non solo nel Regno Unito. «Negli ultimi vent'anni l'incidenza è rimasta uguale: il solo raccomandare alle donne di prendere volontariamente integratori di acido folico non è stato sufficiente - sottolinea lo studio, per il quale sono state analizzate oltre 12,5 milioni di nascite in tutta Europa -. Stabilire una fortificazione obbligatoria di cibi basilari come la farina, una politica che a oggi non esiste nel vecchio continente, potrebbe essere un mezzo più efficace per prevenire difetti del tubo neurale. Peraltro senza effetti collaterali, come dimostra l'esperienza degli Stati Uniti».
Fonte https://www.corriere.it/salute/pediatria/16_febbraio_26/acido-folico-aumentare-fertilita-a154dce0-dc9c-11e5-8ba8-f5a73208fb82.shtml
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