Il fumo in gravidanza aumenta di molto il rischio di un parto prematuro o di un aborto e può causare basso peso alla nascita, esponendo il bambino a un maggior rischio di contrarre infezioni.
Questo è dovuto innanzitutto alle tossine contenute nel fumo del tabacco che riescono a raggiungere il feto passando attraverso la placenta e il cordone ombelicale.
In secondo luogo, la nicotina contenuta nelle sigarette diminuisce l’irrorazione sanguigna dell’utero e della placenta riducendo l’apporto di sostanze vitali per il bambino.
Il monossido di carbonio assunto con il fumo riduce inoltre la capacità del sangue materno di portare ossigeno al feto.
Un recente studio scientifico ha confermato la teoria, peraltro unanimemente accettata, che fumare in gravidanza aumenti il rischio di morte in culla per il neonato.
Questo studio, condotto da esperti dell’Università di Calgary in Canada, ha dimostrato che i figli di madri che fumano durante i nove mesi di gestazione hanno il doppio delle probabilità di essere colpiti da morte improvvisa del neonato rispetto ai figli di non fumatrici.
Il pericolo di morte in culla aumenta anche se la madre continua (o riprende) a fumare dopo il parto. Il fumo passivo infatti, anche in piccole quantità, può causare problemi respiratori come ipossia, grave carenza di ossigeno e stress termico respiratorio, e accrescere così il rischio di decesso in culla.
Il consiglio, perciò, è di non fumare e non esporsi al fumo passivo durante la gravidanza o durante l’allattamento al seno. I bambini, poi, vanno protetti da questa minaccia con la massima attenzione, e non solo quando sono in culla, ma durante tutte le fasi di crescita.
Con un’adeguata informazione, si può fare molto per ridurre il rischio di morte in culla per i nostri piccoli. Le raccomandazioni da seguire (e che negli Stati Uniti, dopo una vasta campagna informativa, hanno ridotto di circa il 50% l’incidenza di questo fenomeno) sono essenzialmente 6:
Questo è dovuto innanzitutto alle tossine contenute nel fumo del tabacco che riescono a raggiungere il feto passando attraverso la placenta e il cordone ombelicale.
In secondo luogo, la nicotina contenuta nelle sigarette diminuisce l’irrorazione sanguigna dell’utero e della placenta riducendo l’apporto di sostanze vitali per il bambino.
Il monossido di carbonio assunto con il fumo riduce inoltre la capacità del sangue materno di portare ossigeno al feto.
Un recente studio scientifico ha confermato la teoria, peraltro unanimemente accettata, che fumare in gravidanza aumenti il rischio di morte in culla per il neonato.
Questo studio, condotto da esperti dell’Università di Calgary in Canada, ha dimostrato che i figli di madri che fumano durante i nove mesi di gestazione hanno il doppio delle probabilità di essere colpiti da morte improvvisa del neonato rispetto ai figli di non fumatrici.
Il pericolo di morte in culla aumenta anche se la madre continua (o riprende) a fumare dopo il parto. Il fumo passivo infatti, anche in piccole quantità, può causare problemi respiratori come ipossia, grave carenza di ossigeno e stress termico respiratorio, e accrescere così il rischio di decesso in culla.
Il consiglio, perciò, è di non fumare e non esporsi al fumo passivo durante la gravidanza o durante l’allattamento al seno. I bambini, poi, vanno protetti da questa minaccia con la massima attenzione, e non solo quando sono in culla, ma durante tutte le fasi di crescita.
Con un’adeguata informazione, si può fare molto per ridurre il rischio di morte in culla per i nostri piccoli. Le raccomandazioni da seguire (e che negli Stati Uniti, dopo una vasta campagna informativa, hanno ridotto di circa il 50% l’incidenza di questo fenomeno) sono essenzialmente 6:
- astenersi dal fumo in gravidanza e in presenza del bambino;
- fare dormire il neonato sulla schiena;
- utilizzare un materasso rigido e senza cuscino;
- tenere il lattante al fresco (cioè intorno ai 18-20°), senza coprirlo troppo e senza avvolgerlo troppo stretto nelle coperte;
- non far dormire il neonato nel lettone con i genitori, perché si può creare un calore eccessivo;
- utilizzare il succhiotto.
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