Lo stress in gravidanza può influenzare e modificare le connessioni neurali del bimbo nel pancione: lo sostiene uno studio della Wayne State University. Infatti, la fase in cui il cervello umano cambia e si sviluppa più velocemente è quando il feto è nel grembo materno e, come dimostrano le prime scansioni cerebrali in utero, è condizionato dallo stato d’animo della madre.
Dipende dal cortisolo
Lo stress in gravidanza è una condizione molto comune e, fino a un certo livello, normale e fisiologica. La gravidanza è un momento in cui intervengono numerosi cambiamenti fisici, psicologici ed emozionali. Una condizione di stress cronico, invece, implica una stimolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con una conseguente maggior secrezione di cortisolo, ormone che se presente in eccesso, può avere effetti negativi sulla gravidanza e sulla salute del nascituro.
Tante conseguenze sul bebè
Alcuni studi hanno evidenziato che lo stress in gravidanza può determinare un maggior rischio di parto pretermine e un minor peso del neonato. Secondo alcuni lavori, feti di madri molto ansiose presentano una minor quantità di movimenti registrati tramite ecografia. Altri studi hanno rilevato una maggior presenza di malattie infettive infantili. Un altro ha osservato un maggior rischio di sviluppo di disturbi affettivi nel corso della vita, quali ansia e depressione. Condizioni di stress in gravidanza potrebbero infine condizionare la relazione di attaccamento tra mamma e bebè.
Cervelletto più vulnerabile
La ricerca americana ha dimostrato ora che lo stress in gravidanza, dovuto a disturbi d’ansia o depressione oppure a problemi economici, può causare nel feto dei sistemi neurali organizzati in modo meno efficiente. A giocare un ruolo centrale sarebbe il cervelletto, vulnerabile agli effetti dello stress prenatale o delle prime fasi della vita. In questo organo c’è, infatti, la più alta densità di recettori dei glucocorticoidi, ormoni coinvolti nella risposta allo stress, di qualsiasi altra parte del corpo, spiegano i ricercatori.
I rimedi che aiutano
È fondamentale riconoscere quando lo stress in gravidanza è eccessivo. Esistono diversi strumenti efficaci, quali tecniche di rilassamento (rilassamento muscolare progressivo, biofeedback o tecnica del respiro lento), meditazione (yoga, mindfulness), psicoterapia. Non va sottovalutata l’importanza di un costante, ma non eccessivo, esercizio fisico, un’alimentazione equilibrata e ritmi sonno-veglia regolari.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/benessere/stress-in-gravidanza-modifica-il-cervello-del-feto-89529
Dipende dal cortisolo
Lo stress in gravidanza è una condizione molto comune e, fino a un certo livello, normale e fisiologica. La gravidanza è un momento in cui intervengono numerosi cambiamenti fisici, psicologici ed emozionali. Una condizione di stress cronico, invece, implica una stimolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con una conseguente maggior secrezione di cortisolo, ormone che se presente in eccesso, può avere effetti negativi sulla gravidanza e sulla salute del nascituro.
Tante conseguenze sul bebè
Alcuni studi hanno evidenziato che lo stress in gravidanza può determinare un maggior rischio di parto pretermine e un minor peso del neonato. Secondo alcuni lavori, feti di madri molto ansiose presentano una minor quantità di movimenti registrati tramite ecografia. Altri studi hanno rilevato una maggior presenza di malattie infettive infantili. Un altro ha osservato un maggior rischio di sviluppo di disturbi affettivi nel corso della vita, quali ansia e depressione. Condizioni di stress in gravidanza potrebbero infine condizionare la relazione di attaccamento tra mamma e bebè.
Cervelletto più vulnerabile
La ricerca americana ha dimostrato ora che lo stress in gravidanza, dovuto a disturbi d’ansia o depressione oppure a problemi economici, può causare nel feto dei sistemi neurali organizzati in modo meno efficiente. A giocare un ruolo centrale sarebbe il cervelletto, vulnerabile agli effetti dello stress prenatale o delle prime fasi della vita. In questo organo c’è, infatti, la più alta densità di recettori dei glucocorticoidi, ormoni coinvolti nella risposta allo stress, di qualsiasi altra parte del corpo, spiegano i ricercatori.
I rimedi che aiutano
È fondamentale riconoscere quando lo stress in gravidanza è eccessivo. Esistono diversi strumenti efficaci, quali tecniche di rilassamento (rilassamento muscolare progressivo, biofeedback o tecnica del respiro lento), meditazione (yoga, mindfulness), psicoterapia. Non va sottovalutata l’importanza di un costante, ma non eccessivo, esercizio fisico, un’alimentazione equilibrata e ritmi sonno-veglia regolari.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/benessere/stress-in-gravidanza-modifica-il-cervello-del-feto-89529
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