Lo studio australiano
Kevin Blake, dell’University of Western Australia, ha usato l’ecografia per seguire lo sviluppo prenatale di un totale di 700 bambini. Sono state misurate e valutate le dimensioni della testa, dell’addome e del femore sin dalle 18 fino al raggiungimento delle 38 settimane di gravidanza. Successivamente, a sei anni d’età, è stata misurata la pressione agli stessi bambini soggetti allo studio. L’analisi dei dati rilevati ha permesso di rivelare una particolarità. Ovvero, che i feti che avevano femori corti a 24 settimane di gravidanza correvano un rischio molto più grande di soffrire di pressione alta dopo la nascita.
La lunghezza del feto indica la salute del bambino dopo il parto
Secondo gli autori, le cosce sono un valido indice di tutto questo. Questa considerazione nasce dal fatto che la loro lunghezza è direttamente proporzionale alla grandezza del fegato e allo spessore del grasso sottocutaneo.
Quindi, tali misurazioni riflettono lo stato nutrizionale generale del feto e, di conseguenza, il suo benessere. Infatti, tornando allo studio australiano, i bambini che avevano la pressione più alta erano anche quelli che precedentemente, crescevano più lentamente nella pancia della mamma.
I risultati dello studio australiano
I dati forniti da questo lungo studio, permettono di riconoscere in anticipo i bambini a rischio di ipertensione e condizioni ad essa connesse, semplicemente misurando la lunghezza del femore sotto guida ecografica, durante la gestazione.
Inoltre, forniscono le prove che la “programmazione fetale” delle condizioni di salute da adulti, comincia prima di quanto si pensasse. Questa viene poi influenzata solo parzialmente dall’alimentazione e dallo stile di vita seguiti dalla madre nel corso degli ultimi mesi di gravidanza.
Di base esiste una predisposizione, si può dire, congenita, per determinate condizioni patologiche. I test effettuati in gravidanza permettono di evidenziare anche la predisposizione ad essere soggetti a determinate problematiche a lungo termine.
Non sottovalutare il potenziale di vari esami strumentali e anche ematochimici e proseguire nella ricerca è la cosa più giusta. Solo così sarà sempre più facile prevenire, anziché curare.
Fonte https://www.passionemamma.it/2018/02/lunghezza-feto-indica-salute-bambino-dopo-parto/
Kevin Blake, dell’University of Western Australia, ha usato l’ecografia per seguire lo sviluppo prenatale di un totale di 700 bambini. Sono state misurate e valutate le dimensioni della testa, dell’addome e del femore sin dalle 18 fino al raggiungimento delle 38 settimane di gravidanza. Successivamente, a sei anni d’età, è stata misurata la pressione agli stessi bambini soggetti allo studio. L’analisi dei dati rilevati ha permesso di rivelare una particolarità. Ovvero, che i feti che avevano femori corti a 24 settimane di gravidanza correvano un rischio molto più grande di soffrire di pressione alta dopo la nascita.
La lunghezza del feto indica la salute del bambino dopo il parto
Secondo gli autori, le cosce sono un valido indice di tutto questo. Questa considerazione nasce dal fatto che la loro lunghezza è direttamente proporzionale alla grandezza del fegato e allo spessore del grasso sottocutaneo.
Quindi, tali misurazioni riflettono lo stato nutrizionale generale del feto e, di conseguenza, il suo benessere. Infatti, tornando allo studio australiano, i bambini che avevano la pressione più alta erano anche quelli che precedentemente, crescevano più lentamente nella pancia della mamma.
I risultati dello studio australiano
I dati forniti da questo lungo studio, permettono di riconoscere in anticipo i bambini a rischio di ipertensione e condizioni ad essa connesse, semplicemente misurando la lunghezza del femore sotto guida ecografica, durante la gestazione.
Inoltre, forniscono le prove che la “programmazione fetale” delle condizioni di salute da adulti, comincia prima di quanto si pensasse. Questa viene poi influenzata solo parzialmente dall’alimentazione e dallo stile di vita seguiti dalla madre nel corso degli ultimi mesi di gravidanza.
Di base esiste una predisposizione, si può dire, congenita, per determinate condizioni patologiche. I test effettuati in gravidanza permettono di evidenziare anche la predisposizione ad essere soggetti a determinate problematiche a lungo termine.
Non sottovalutare il potenziale di vari esami strumentali e anche ematochimici e proseguire nella ricerca è la cosa più giusta. Solo così sarà sempre più facile prevenire, anziché curare.
Fonte https://www.passionemamma.it/2018/02/lunghezza-feto-indica-salute-bambino-dopo-parto/
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