Nel primo trimestre, ad esempio, si possono avvertire lievi dolori addominali dovuti all’ impianto dell’ embrione, in concomitanza dei quali l’ utero si contrae e l’ addome di conseguenza si indurisce. Nel secondo e terzo trimestre, il fenomeno diviene invece più frequente e la futura mamma avvertirà una tensione, più o meno intensa, che tende a spingere la pancia in avanti, indurendola. Ciò capita spesso a fine giornata, in particolare se si è rimaste in piedi a lungo o si è molto stanche. In questo caso si tratta quindi di un segnale da parte del nostro corpo che avvisa che è il momento di fermarsi e riposare. Se questo tipo di fastidio è lieve, passeggero e migliora con qualche ora di riposo, allora non c’ è nulla di cui preoccuparsi. Se, al contrario, la sensazione pancia dura diviene persistente o si avverte sin dalle prime ore della giornata, è invece consigliabile un controllo da parte del ginecologo, specialmente se il fenomeno è accompagnato da perdite ematiche di colore scuro e/o contrazioni particolarmente forti e frequenti. In questo caso si tratterebbe infatti di un segnale che indica modificazioni della cervice uterina in atto, con conseguente rischio di entrare in travaglio e andare incontro ad un parto prematuro.
Se la pancia dura in gravidanza è infine accompagnata da perdite di liquido chiaro e molto fluido, allora sarà compito del ginecologo accertarsi che non si siano rotte le membrane, con conseguente fuoriuscita di liquido amniotico.
Fonte http://salute.leonardo.it/pancia-dura-gravidanza-quando-preoccuparsi/
Se la pancia dura in gravidanza è infine accompagnata da perdite di liquido chiaro e molto fluido, allora sarà compito del ginecologo accertarsi che non si siano rotte le membrane, con conseguente fuoriuscita di liquido amniotico.
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