La fertilità maschile dipende dalla qualità degli spermatozoi e può essere valutata attraverso lo spermiogramma, esame che consiste in una valutazione “macroscopica” del liquido seminale, per la determinazione delle caratteristiche fisico-chimiche, e in una valutazione microscopica, per la determinazione di concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi. Si tratta di un esame di fondamentale importanza che deve essere eseguito con precisione seguendo i rigidi criteri riportati nel manuale WHO 2010. Le linee guida per una corretta esecuzione dello spermiogramma prevedono delle regole da utilizzare nella raccolta del campione da esaminare, adeguate procedure da applicare da parte dell’operatore che deve effettuare l’esame, una appropriata diagnosi, un’adeguata lettura del referto. Il liquido seminale deve essere raccolto in un contenitore sterile dopo circa 48-72 ore di astinenza sessuale. L’analisi del liquido seminale dovrebbe iniziare subito dopo la fluidificazione del campione seminale (dopo 30 minuti e non oltre 1 ora dall’eiaculazione) processo durante il quale il liquido seminale diventa più fluido, più omogeneo e piuttosto acquoso. Se la fluidificazione completa non avviene entro 60 minuti, deve essere segnalato. Completata la fluidificazione, viene valutata la viscosità del campione aspirando il fluido con una pipetta e facendolo gocciolare. Un campione seminale normale fuoriesce dalla pipetta formando piccole gocce, se la viscosità è alterata la goccia formerà un filamento. Un campione seminale fluidificato dovrebbe presentare un aspetto omogeneo, bianco-grigio opaco. Il colore può variare in base alle condizioni del campione seminale, infatti, ad esempio, se l’aspetto è meno opaco la concentrazione di spermatozoi potrebbe essere molto bassa oppure in presenza di globuli rossi il colore risulta rosso-bruno.
In ogni valutazione dei campioni seminali è essenziale una misura precisa del volume, il cui valore minimo di riferimento è 1,5 ml, in quanto ciò permette una determinazione della concentrazione totale delle cellule spermatiche e non spermatiche. Dopo 30 minuti dall’eiaculazione e massimo entro 1 ora è necessario misurare il pH del campione, attraverso degli indicatori di pH, il cui minimo valore soglia è 7,2. La successiva valutazione microscopica iniziale viene effettuata analizzando una goccia di liquido seminale al microscopio e a un ingrandimento 200x. Da questa indagine si rileva la presenza di filamenti di muco, di zone di aggregazione spermatica (spermatozoi immobili che aderiscono tra di loro o mobili che aderiscono a detriti o a cellule non spermatiche) e di altre cellule non spermatiche, ad esempio cellule germinali immature, leucociti, cellule epiteliali (provenienti dal tratto genitourinario). Tale osservazione permette, inoltre, la valutazione della motilità degli spermatozoi. Il grado della motilità progressiva degli spermatozoi è correlato alla percentuale di gravidanza. La motilità degli spermatozoi nel liquido seminale dovrebbe essere analizzata, appena possibile, dopo la fluidificazione del campione, preferibilmente dopo 30 minuti, al massimo entro 1 ora, dall’eiaculazione per ridurre al minimo eventuali effetti negativi sulla motilità provocati dalla disidratazione, da cambiamenti del pH o di temperatura. La motilità deve essere valutata su due campioni, contando circa 200 spermatozoi in ogni preparato, calcolandone la percentuale se i valori delle due conte sono paragonabili, altrimenti si procede con successive valutazioni su altri campioni. La classificazione della motilità degli spermatozoi è la seguente:
Il limite inferiore di riferimento per la motilità totale, composta dalla somma della motilità progressiva e non progressiva, è 40%. Il limite inferiore di riferimento per la motilità progressiva è 32%.
La percentuale di spermatozoi vitali viene valutata identificando quelli con membrana cellulare intatta e dovrebbe essere effettuata su tutti i campioni con una motilità progressiva inferiore al 40%. Questo esame si effettua mettendo gli spermatozoi in contatto con un particolare colorante: si coloreranno solo le cellule morte, con membrana cellulare danneggiata, perché permettono la penetrazione del colorante che normalmente non penetra nelle cellule vitali. Il limite di riferimento inferiore per il test di vitalità è 58%. Un altro parametro importante è rappresentato dalla concentrazione degli spermatozoi, rappresentata dal numero di spermatozoi in 1 ml di campione seminale, la quale moltiplicata per l’intero volume consente di determinare il numero totale di spermatozoi nell’eiaculato. Entrambi i parametri sono correlati alla percentuale di gravidanza [1,2] e sono predittivi del concepimento [3,4]. I valori di riferimento per la concentrazione degli spermatozoi è 15 milioni per ml e di 39 milioni per eiaculato (calcolata moltiplicando la concentrazione degli spermatozoi per il volume del liquido seminale).
La morfologia degli spermatozoi è un altro parametro importante per la determinazione della fertilità maschile. Affinché uno spermatozoo possa essere considerato normale (potenzialmente fecondante) è necessario che siano normali sul piano morfologico la testa (contenente il DNA e gli enzimi che aiutano la penetrazione nella cellula uovo), il tratto intermedio (contenente i mitocondri che forniscono l’energia per il movimento) e la coda dello spermatozoo (che dirige il movimento). I campioni di liquido seminale umano presentano spermatozoi con differenti tipi di alterazioni. I difetti della morfologia sono di solito misti, interessando la testa, il segmento intermedio e la coda. Gli spermatozoi anomali generalmente hanno un più basso potenziale di fecondazione. Secondo il manuale WHO 2010 per definire una morfologia normale il valore minimo di riferimento delle forme tipiche è 4%. Al di sotto di tale percentuale viene data una diagnosi di teratozoospermia che indica la presenza nel campione seminale di una maggiore percentuale di spermatozoi con anomalie rispetto ai valori consentiti.
Negli ultimi cinquant’anni la qualità del liquido seminale si è ridotta notevolmente. Quindi lo spermiogramma resta la prima indagine da effettuare dopo tentativi falliti per ottenere una gravidanza in modo naturale. Ciò consente di capire la strada da intraprendere per iniziare un iter diagnostico maschile o femminile oppure per l’applicazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Fonte https://www.fondazioneserono.org/fertilita/ultime-notizie-fertilita/parametri-riferimento-valutazione-dello-sperma-3/
In ogni valutazione dei campioni seminali è essenziale una misura precisa del volume, il cui valore minimo di riferimento è 1,5 ml, in quanto ciò permette una determinazione della concentrazione totale delle cellule spermatiche e non spermatiche. Dopo 30 minuti dall’eiaculazione e massimo entro 1 ora è necessario misurare il pH del campione, attraverso degli indicatori di pH, il cui minimo valore soglia è 7,2. La successiva valutazione microscopica iniziale viene effettuata analizzando una goccia di liquido seminale al microscopio e a un ingrandimento 200x. Da questa indagine si rileva la presenza di filamenti di muco, di zone di aggregazione spermatica (spermatozoi immobili che aderiscono tra di loro o mobili che aderiscono a detriti o a cellule non spermatiche) e di altre cellule non spermatiche, ad esempio cellule germinali immature, leucociti, cellule epiteliali (provenienti dal tratto genitourinario). Tale osservazione permette, inoltre, la valutazione della motilità degli spermatozoi. Il grado della motilità progressiva degli spermatozoi è correlato alla percentuale di gravidanza. La motilità degli spermatozoi nel liquido seminale dovrebbe essere analizzata, appena possibile, dopo la fluidificazione del campione, preferibilmente dopo 30 minuti, al massimo entro 1 ora, dall’eiaculazione per ridurre al minimo eventuali effetti negativi sulla motilità provocati dalla disidratazione, da cambiamenti del pH o di temperatura. La motilità deve essere valutata su due campioni, contando circa 200 spermatozoi in ogni preparato, calcolandone la percentuale se i valori delle due conte sono paragonabili, altrimenti si procede con successive valutazioni su altri campioni. La classificazione della motilità degli spermatozoi è la seguente:
- motilità progressiva: lo spermatozoo si muove attivamente, percorrendo una traiettoria rettilinea, indipendentemente dalla velocità
- motilità non progressiva: comprende tutte le motilità in cui non c’è progressione nello spazio, ad esempio movimenti circolari oppure piccoli movimenti solo della testa o della coda dello spermatozoo
- immobilità: nessun movimento.
Il limite inferiore di riferimento per la motilità totale, composta dalla somma della motilità progressiva e non progressiva, è 40%. Il limite inferiore di riferimento per la motilità progressiva è 32%.
La percentuale di spermatozoi vitali viene valutata identificando quelli con membrana cellulare intatta e dovrebbe essere effettuata su tutti i campioni con una motilità progressiva inferiore al 40%. Questo esame si effettua mettendo gli spermatozoi in contatto con un particolare colorante: si coloreranno solo le cellule morte, con membrana cellulare danneggiata, perché permettono la penetrazione del colorante che normalmente non penetra nelle cellule vitali. Il limite di riferimento inferiore per il test di vitalità è 58%. Un altro parametro importante è rappresentato dalla concentrazione degli spermatozoi, rappresentata dal numero di spermatozoi in 1 ml di campione seminale, la quale moltiplicata per l’intero volume consente di determinare il numero totale di spermatozoi nell’eiaculato. Entrambi i parametri sono correlati alla percentuale di gravidanza [1,2] e sono predittivi del concepimento [3,4]. I valori di riferimento per la concentrazione degli spermatozoi è 15 milioni per ml e di 39 milioni per eiaculato (calcolata moltiplicando la concentrazione degli spermatozoi per il volume del liquido seminale).
La morfologia degli spermatozoi è un altro parametro importante per la determinazione della fertilità maschile. Affinché uno spermatozoo possa essere considerato normale (potenzialmente fecondante) è necessario che siano normali sul piano morfologico la testa (contenente il DNA e gli enzimi che aiutano la penetrazione nella cellula uovo), il tratto intermedio (contenente i mitocondri che forniscono l’energia per il movimento) e la coda dello spermatozoo (che dirige il movimento). I campioni di liquido seminale umano presentano spermatozoi con differenti tipi di alterazioni. I difetti della morfologia sono di solito misti, interessando la testa, il segmento intermedio e la coda. Gli spermatozoi anomali generalmente hanno un più basso potenziale di fecondazione. Secondo il manuale WHO 2010 per definire una morfologia normale il valore minimo di riferimento delle forme tipiche è 4%. Al di sotto di tale percentuale viene data una diagnosi di teratozoospermia che indica la presenza nel campione seminale di una maggiore percentuale di spermatozoi con anomalie rispetto ai valori consentiti.
Negli ultimi cinquant’anni la qualità del liquido seminale si è ridotta notevolmente. Quindi lo spermiogramma resta la prima indagine da effettuare dopo tentativi falliti per ottenere una gravidanza in modo naturale. Ciò consente di capire la strada da intraprendere per iniziare un iter diagnostico maschile o femminile oppure per l’applicazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Fonte https://www.fondazioneserono.org/fertilita/ultime-notizie-fertilita/parametri-riferimento-valutazione-dello-sperma-3/
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