Il diabete in gravidanza può predisporre le donne a malattia renale cronica, specie se persiste anche dopo il parto. Lo evidenzia uno studio condotto da ricercatori dei National Institutes of Health americani e da altri enti, pubblicato sull'importante rivista "Diabetes Care". I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e di urina provenienti da donne danesi che avevano avuto gravidanze dal 1996 al 2002. I dati includevano risultati di test per il diabete e il funzionamento dei reni fino a 13 anni dopo il parto.Tra le partecipanti, 601 avevano avuto il diabete gestazionale e 613 no. Dall'analisi dei risultati è emerso che le donne con il diabete gestazionale e che successivamente erano rimaste diabetiche avevano circa nove volte più probabilità di avere un più alto tasso di filtrazione glomerulare (una stima di quanto sangue passa al minuto attraverso i glomeruli, i minuscoli filtri all'interno dei reni che 'puliscono' il sangue) e che se molto elevato si stima possa precedere il danno renale precoce. Invece, le donne che avevano avuto il diabete gestazionale, ma che rientravano nella norma dopo il parto, avevano circa il triplo del rischio di avere un elevato alto tasso di filtrazione glomerulare rispetto alle altre.
Non solo: le donne che avevano il diabete gestazionale e il diabete vero e proprio in età avanzata avevano anche una maggiore probabilità di sviluppare proteinuria, cioè una perdita di proteine con le urine, un indicatore della progressione della malattia renale. "Questo studio - spiega il nuovo presidente della Società italiana di diabetologia, Francesco Purrello- è importante perché identifica nelle donne con diabete gestazionale che persiste dopo il parto una popolazione a rischio maggiore di nefropatia diabetica, su cui focalizzare particolare attenzione per controllare ed impedire lo sviluppo di questa seria complicanza. Abbiamo oggi a disposizione terapie efficaci che utilizzano farmaci di ultima generazione che si sono dimostrati efficaci nel bloccare o rallentare la progressione della nefropatia". "Occorre anche notare - aggiunge - che la prevalenza del diabete gestazionale è in aumento. Un numero crescente di donne inizia la gravidanza in condizione di sovrappeso e obesità o in età avanzata. E' importante ricordare come in presenza di queste condizioni di rischio sia opportuno eseguire lo screening per il diabete gestazionale tra la 24-28ma settimana di gestazione". "Il rischio di sviluppare diabete gestazionale - conclude il presidente Sid- può essere ridotto da modifiche dello stile di vita, inclusa una dieta equilibrata e adeguata a ridurre l'eventuale sovrappeso, e la pratica di regolare esercizio di moderata intensità della durata di 20'/30' come camminare in piano, nuotare o attività nel tempo libero".
Fonte http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/diabete/2018/05/23/diabete-e-gravidanza-attenzione-ai-reni_09c18c8b-9e62-4d2b-99a7-ed8755be9f82.html
Non solo: le donne che avevano il diabete gestazionale e il diabete vero e proprio in età avanzata avevano anche una maggiore probabilità di sviluppare proteinuria, cioè una perdita di proteine con le urine, un indicatore della progressione della malattia renale. "Questo studio - spiega il nuovo presidente della Società italiana di diabetologia, Francesco Purrello- è importante perché identifica nelle donne con diabete gestazionale che persiste dopo il parto una popolazione a rischio maggiore di nefropatia diabetica, su cui focalizzare particolare attenzione per controllare ed impedire lo sviluppo di questa seria complicanza. Abbiamo oggi a disposizione terapie efficaci che utilizzano farmaci di ultima generazione che si sono dimostrati efficaci nel bloccare o rallentare la progressione della nefropatia". "Occorre anche notare - aggiunge - che la prevalenza del diabete gestazionale è in aumento. Un numero crescente di donne inizia la gravidanza in condizione di sovrappeso e obesità o in età avanzata. E' importante ricordare come in presenza di queste condizioni di rischio sia opportuno eseguire lo screening per il diabete gestazionale tra la 24-28ma settimana di gestazione". "Il rischio di sviluppare diabete gestazionale - conclude il presidente Sid- può essere ridotto da modifiche dello stile di vita, inclusa una dieta equilibrata e adeguata a ridurre l'eventuale sovrappeso, e la pratica di regolare esercizio di moderata intensità della durata di 20'/30' come camminare in piano, nuotare o attività nel tempo libero".
Fonte http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/diabete/2018/05/23/diabete-e-gravidanza-attenzione-ai-reni_09c18c8b-9e62-4d2b-99a7-ed8755be9f82.html
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