In ogni caso, la stimolazione ovarica (nel senso di stimolare lo sviluppo di ovociti) viene spesso utilizzata in concomitanza con l’induzione dell’ovulazione. Inoltre, alcune definizioni comprendono anche l’iperstimolazione ovarica controllata (stimolando lo sviluppo di follicoli multipli delle ovaie in un unico ciclo).
Allo stesso tempo, l’iperstimolazione ovarica può ancora essere un effetto collaterale dell’induzione di ovulazione.
L’induzione dell’ovulazione, nel caso di pregressa anovulazione, è indicata per le donne che non ovulano regolarmente, come quelle con sindrome da ovaio policistico. Il medicinale più comunemente usato per trattare l’anovulazione è il clomifene citrato.
Questo farmaco è un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERM): aumenta la produzione di gonadotropine, sostanze basilari nell’evoluzione di una gravidanza. In più, quando l’anovulazione è secondaria ad un’altra malattia, il trattamento per la malattia sottostante può essere considerato come un’induzione di ovulazione, causando indirettamente l’ovulazione.
Gonadotropine
I farmaci per rimanere incinta, usati per la maturazione finale e/o il rilascio di ovociti, includono le Gonadotropine. La Gonadotropina corionica umana (HCG o hCG) in dose ridotta può essere iniettata dopo una completa stimolazione ovarica. L’ovulazione avverrà tra 38 e 40 ore dopo una singola iniezione di HCG. Viene utilizzato anche nella fecondazione in vitro, in modo che i follicoli raggiungano la maturazione.
Viene quindi eseguito un recupero transvaginale degli ovociti in un periodo di solito tra 34 e 36 ore dopo l’iniezione di hCG, cioè prima della rottura dei follicoli. Le gonadotropine sono le stesse sostanze che normalmente si dosano per eventuale conferma della gravidanza.
Per questo motivo si intuisce che sono estremamente importanti nel passaggio successivo alla stimolazione ovarica. Attraverso questa procedura si può capire come funziona la fecondazione assistita. Si tratta, quindi, di cure ormonali per rimanere incinta.
Iperstimolazione ovarica
L’iniezione delle Gonadotropine conferisce un rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica. La sindrome da iperstimolazione ovarica influenza le donne che assumono farmaci iniettabili per stimolare lo sviluppo degli ovociti. Ciò può avvenire in donne sottoposte a fecondazione in vitro, induzione di ovulazione o inseminazione intrauterina.
Troppi medicinali ormonali nell’organismo possono portare a sindrome da iper stimolazione ovarica, in cui le ovaie diventano gonfie e dolorose. Un piccolo numero di donne può sviluppare degli effetti collaterali di una stimolazione ovarica, che possono causare un rapido aumento di peso, dolori addominali, vomito e mancanza di respiro.
Fonte http://www.passionemamma.it/2017/09/stimolazione-ovarica/
Allo stesso tempo, l’iperstimolazione ovarica può ancora essere un effetto collaterale dell’induzione di ovulazione.
L’induzione dell’ovulazione, nel caso di pregressa anovulazione, è indicata per le donne che non ovulano regolarmente, come quelle con sindrome da ovaio policistico. Il medicinale più comunemente usato per trattare l’anovulazione è il clomifene citrato.
Questo farmaco è un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERM): aumenta la produzione di gonadotropine, sostanze basilari nell’evoluzione di una gravidanza. In più, quando l’anovulazione è secondaria ad un’altra malattia, il trattamento per la malattia sottostante può essere considerato come un’induzione di ovulazione, causando indirettamente l’ovulazione.
Gonadotropine
I farmaci per rimanere incinta, usati per la maturazione finale e/o il rilascio di ovociti, includono le Gonadotropine. La Gonadotropina corionica umana (HCG o hCG) in dose ridotta può essere iniettata dopo una completa stimolazione ovarica. L’ovulazione avverrà tra 38 e 40 ore dopo una singola iniezione di HCG. Viene utilizzato anche nella fecondazione in vitro, in modo che i follicoli raggiungano la maturazione.
Viene quindi eseguito un recupero transvaginale degli ovociti in un periodo di solito tra 34 e 36 ore dopo l’iniezione di hCG, cioè prima della rottura dei follicoli. Le gonadotropine sono le stesse sostanze che normalmente si dosano per eventuale conferma della gravidanza.
Per questo motivo si intuisce che sono estremamente importanti nel passaggio successivo alla stimolazione ovarica. Attraverso questa procedura si può capire come funziona la fecondazione assistita. Si tratta, quindi, di cure ormonali per rimanere incinta.
Iperstimolazione ovarica
L’iniezione delle Gonadotropine conferisce un rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica. La sindrome da iperstimolazione ovarica influenza le donne che assumono farmaci iniettabili per stimolare lo sviluppo degli ovociti. Ciò può avvenire in donne sottoposte a fecondazione in vitro, induzione di ovulazione o inseminazione intrauterina.
Troppi medicinali ormonali nell’organismo possono portare a sindrome da iper stimolazione ovarica, in cui le ovaie diventano gonfie e dolorose. Un piccolo numero di donne può sviluppare degli effetti collaterali di una stimolazione ovarica, che possono causare un rapido aumento di peso, dolori addominali, vomito e mancanza di respiro.
Fonte http://www.passionemamma.it/2017/09/stimolazione-ovarica/
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