In un mondo ideale i ragazzi dovrebbero preoccuparsi di capire se hanno o meno problemi di fertilità prima ancora di avere intenzione di mettere su famiglia: una valutazione sessuale sarebbe opportuna all’ingresso nell’età adulta, ma a giudicare dai risultati di un sondaggio della Società Italiana di Fertilità e Sterilità e Medicina della Riproduzione (Sifes) questo è l’ultimo dei pensieri dei giovani. L’indagine, condotta su oltre 1.200 adolescenti e ragazzi fra i 14 e i 26 anni, mostra infatti che se da un lato la maggioranza ha sentito parlare di fertilità, sterilità e tecniche di fecondazione assistita, quasi il 73 per cento non ha mai pensato di fare un controllo medico per saperne di più sulla propria salute riproduttiva; inoltre, il 27 per cento di chi ci ha pensato è per lo più costituito da chi ha oltre vent’anni e i meno interessati in assoluto sono i maschi fra 14 e 20 anni, in cui la percentuale di chi si è fatto domande sulla propria fertilità crolla al 17 per cento.
Droghe, alcol, inquinamento ambientale e obesità vengono riconosciuti come fattori che mettono a rischio la fertilità, mentre il fumo viene accusato ma ritenuto erroneamente meno “grave” del resto; internet risulta il canale più spesso consultato per informarsi e solo il 47 per cento dei maschi ha preso parte a momenti formativi a scuola dedicati alla salute riproduttiva. «Dobbiamo sensibilizzare i giovani e far capire loro che questi temi interessano maschi e femmine», osserva Andrea Borini, presidente Sifes. Per informare i giovani su questi temi Sifes ha avviato la campagna #ideefertili, su internet e social network: l’obiettivo è dare accesso ai ragazzi a contenuti scientifici semplici ma corretti, interagendo anche con professionisti che possono rispondere a dubbi e domande.
Fonte http://www.corriere.it/salute/17_settembre_06/rischio-non-diventare-padri-giovani-l-ultimo-pensiero-13e7768c-9326-11e7-a8ea-58c09844946a.shtml
Droghe, alcol, inquinamento ambientale e obesità vengono riconosciuti come fattori che mettono a rischio la fertilità, mentre il fumo viene accusato ma ritenuto erroneamente meno “grave” del resto; internet risulta il canale più spesso consultato per informarsi e solo il 47 per cento dei maschi ha preso parte a momenti formativi a scuola dedicati alla salute riproduttiva. «Dobbiamo sensibilizzare i giovani e far capire loro che questi temi interessano maschi e femmine», osserva Andrea Borini, presidente Sifes. Per informare i giovani su questi temi Sifes ha avviato la campagna #ideefertili, su internet e social network: l’obiettivo è dare accesso ai ragazzi a contenuti scientifici semplici ma corretti, interagendo anche con professionisti che possono rispondere a dubbi e domande.
Fonte http://www.corriere.it/salute/17_settembre_06/rischio-non-diventare-padri-giovani-l-ultimo-pensiero-13e7768c-9326-11e7-a8ea-58c09844946a.shtml
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