La ricerca svela che i vizi come il fumo o il consumo eccessivo di alcolici sarebbero in grado di modificare i geni e – proprio attraverso il corredo genetico – potrebbero anche essere trasmessi dai genitori ai figli.
I risultati di questa analisi, diffusi attraverso la nota rivista scientifica Science, vanno contro corrente rispetto a quanto sostenuto fino a questo momento dalla comunità scientifica.
La ricerca in esame – svolta sotto la direzione di Sarah A. Robertson, Rebecca L. Robker e Michelle Lane – svela la capacità del DNA di veicolare non solo informazioni relative a caratteristiche fisiche, come il colore dei capelli o della pelle, ma anche legate alle abitudini di vita dei genitori.
Uno stile di vita malsano, per esempio, segnato dalla propensione a una alimentazione eccessiva o al tabagismo, sarebbe in grado di modificare il corredo genetico di chi lo conduce e di essere trasmesso attraverso il DNA ai propri figli.
Questa tesi contrasta con quanto creduto dai medici fino a questo momento, che ritenevano il bambino libero da influenze genetiche relative alle abitudini di vita e soggetto ai soli fattori ambientali e culturali.
A seconda delle nostre abitudini, come spiegano gli autori della ricerca, potremmo quindi privare i nostri figli della possibilità di costruire il proprio stile di vita liberi da condizionamenti genetici, gravandoli del bagaglio delle nostre cattive abitudini.
I molteplici rischi connessi a questa cattiva eredità potrebbe aumentare il rischio di incorrere più facilmente in disturbi come il diabete o malattie cardiocircolatorie, o di sviluppare dipendenze da sostanze come alcol e droghe.Il complesso modello elaborato nello studio di queste variazioni dei geni prende il nome di epigenetica.
L’oggetto di questa indagine è, appunto, quello di determinare l’impatto delle influenze ambientali sul comportamento dei geni, che vengono plasmati e alterati dai comportamenti e dalle abitudini assunte nella quotidianità.
È proprio il gene – così plasmato – a fare da veicolo tra genitore e figlio nella trasmissione di questo bagaglio di influenze, anche se maturate molti anni prima del concepimento.
La portata della capacità di questi ricordi genetici – a lungo conservati e veicolati dal DNA – di influenzare in maniera diretta il bambino nella formazione del proprio stile di vita, rimane comunque ancora da dimostrare completamente.
Si tratta in ogni caso di un importante monito ai futuri genitori, che potrebbero trovarvi un incentivo a modificare il proprio comportamento rivolgendolo verso abitudini più salutari, non solo durante la gestazione e la crescita del bambino, ma anche nel periodo che precede il concepimento.
Fonti
– Parenting from before conception
– Message to Parents: Babies Don’t “Start From Scratch
I risultati di questa analisi, diffusi attraverso la nota rivista scientifica Science, vanno contro corrente rispetto a quanto sostenuto fino a questo momento dalla comunità scientifica.
La ricerca in esame – svolta sotto la direzione di Sarah A. Robertson, Rebecca L. Robker e Michelle Lane – svela la capacità del DNA di veicolare non solo informazioni relative a caratteristiche fisiche, come il colore dei capelli o della pelle, ma anche legate alle abitudini di vita dei genitori.
Uno stile di vita malsano, per esempio, segnato dalla propensione a una alimentazione eccessiva o al tabagismo, sarebbe in grado di modificare il corredo genetico di chi lo conduce e di essere trasmesso attraverso il DNA ai propri figli.
Questa tesi contrasta con quanto creduto dai medici fino a questo momento, che ritenevano il bambino libero da influenze genetiche relative alle abitudini di vita e soggetto ai soli fattori ambientali e culturali.
A seconda delle nostre abitudini, come spiegano gli autori della ricerca, potremmo quindi privare i nostri figli della possibilità di costruire il proprio stile di vita liberi da condizionamenti genetici, gravandoli del bagaglio delle nostre cattive abitudini.
I molteplici rischi connessi a questa cattiva eredità potrebbe aumentare il rischio di incorrere più facilmente in disturbi come il diabete o malattie cardiocircolatorie, o di sviluppare dipendenze da sostanze come alcol e droghe.Il complesso modello elaborato nello studio di queste variazioni dei geni prende il nome di epigenetica.
L’oggetto di questa indagine è, appunto, quello di determinare l’impatto delle influenze ambientali sul comportamento dei geni, che vengono plasmati e alterati dai comportamenti e dalle abitudini assunte nella quotidianità.
È proprio il gene – così plasmato – a fare da veicolo tra genitore e figlio nella trasmissione di questo bagaglio di influenze, anche se maturate molti anni prima del concepimento.
La portata della capacità di questi ricordi genetici – a lungo conservati e veicolati dal DNA – di influenzare in maniera diretta il bambino nella formazione del proprio stile di vita, rimane comunque ancora da dimostrare completamente.
Si tratta in ogni caso di un importante monito ai futuri genitori, che potrebbero trovarvi un incentivo a modificare il proprio comportamento rivolgendolo verso abitudini più salutari, non solo durante la gestazione e la crescita del bambino, ma anche nel periodo che precede il concepimento.
Fonti
– Parenting from before conception
– Message to Parents: Babies Don’t “Start From Scratch
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