martedì 16 gennaio 2018

DOLORE PELVICO A CINTURA IN GRAVIDANZA

       Questo è il tema dell’opuscolo recentemente pubblicato dal britannico Royal College of Obstetricians and Gynaecologists.

       La “cintura pelvica” altro non è che un anello osseo posto alla base della colonna vertebrale e connesso agli arti inferiori; è composta dalle ossa che costituiscono il bacino, le quali sono connesse tra loro mediante specifiche articolazioni. Anche se le articolazioni del bacino offrono stabilità e sostegno strutturale alle ossa, diversamente da queste esse sono dotate di un certo grado di mobilità e costituite di un tessuto che risente delle oscillazioni ormonali.

       Ebbene, proprio durante la gestazione entra in gioco l’azione di un ormone che rappresenta il principale responsabile del dolore pelvico a cintura: si tratta della relaxina, la cui funzione è quella di ammorbidire legamenti ed articolazioni allo scopo di renderli maggiormente lassi per garantire un minimo aumento di mobilità delle ossa della pelvi.

dolore gravidanza       Il dolore pelvico tipico della gestazione è infatti principalmente avvertito laddove sono anatomicamente localizzate le articolazioni della sinfisi pubica, sacro-iliache e sacro-coccigee, ovvero presso l’area anteriore e/o posteriore del bacino (anche se non di rado esso tende a colpire ulteriori regioni quali anche, inguine e cosce).

       Per questo motivo, esso si può immaginare come la conseguenza di un fenomeno totalmente funzionale al parto: un disturbo “parafisiologico”, frutto di “precauzioni speciali” che il corpo mette in atto per rendere più agevole e sicuro il parto.

        Oltre all’azione della relaxina, durante la gravidanza entrano in gioco altri fattori quali ad esempio l’aumento ponderale, la crescita fetale, lo sviluppo del viscere uterino, i cambiamenti posturali e di deambulazione: tutti elementi che vanno ad integrarsi fra loro e, non di rado, fanno sì che la mobilizzazione articolare della pelvi non sia completamente uniforme e stabile e sia particolarmente dolorosa.

       Il dolore compare prevalentemente negli ultimi mesi di gravidanza e tende a divenire più intenso con il movimento, ad esempio salendo e scendendo dalla macchina, entrando e uscendo dalla vasca, camminando su lunghe distanze o su superfici irregolari; allo stesso modo, il fastidio si intensifica quando si carica il peso del corpo su un solo arto e quindi anche quando ci si veste e si salgono le scale.

       Provare ad alleviare questo disagio è una priorità per le future mamme, che vorrebbero assicurarsi di non essere indotte a rinunciare alle proprie attività quotidiane: il primo passo sta quindi nel riferire all’ostetrica/o o al medico di questa sintomatologia e diagnosticare il dolore pelvico a cintura, escludendo altre possibili cause di dolore pelvico.

       In seconda battuta, è fondamentale che le mamme evitino di mettere in atto comportamenti che potrebbero indurre un aggravamento del quadro (come ad esempio sollevare pesi, accavallare o incrociare le gambe, sedersi in modo scomposto o sul pavimento) e si prendano cura del proprio corpo.

        Potrebbe essere d’aiuto adottare quando possibile anche solo alcune delle seguenti misure: mantenersi attive ma ricordarsi di riposare molto; cambiare spesso posizione e cercare di non stare sedute per più di 30 minuti ogni volta; distribuire uniformemente il peso su ambedue le gambe; vestirsi e spogliarsi da sedute; scendere e salire dall’auto con le gambe unite; dormire sul fianco meno dolente, tenere le ginocchia vicine quando ci si gira nel letto e sfruttare i cuscini di sostegno (sotto la pancia e tra le gambe).

       Anche il bagno caldo o, viceversa, il ghiaccio, spesso aiutano ad attenuare la sintomatologia. Qualora questi accorgimenti non fossero sufficienti è possibile affidarsi alle cure di un fisioterapista, osteopata, o chiropratico specializzati nel trattamento di gestanti o ad agopunturisti.

       Ciò che è importante è che tutte le mamme sappiano che la precocità della diagnosi e l’adozione degli interventi correttivi/precauzionali è fondamentale in queste circostanze: abbiate fede, questo fenomeno per voi problematico è nella maggioranza dei casi transitorio e non ha conseguenze né sul vostro bambino né sulla modalità di espletamento del parto.



Fonti :– Pelvic girdle pain and pregnancy, – RCOG release: Early diagnosis and treatment of pelvic girdle pain can improve a woman’s quality of life

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