Tra le tanti analisi che una mamma deve ripetere nel corso dei nove mesi di gravidanza c’è anche il rubeo test: cos’è e a cosa serve?
Il rubeo test si effettua tramite un prelievo del sangue ed è volto ad accertare l’immunità della futura mamma alla rosolia.
La rosolia è nota per essere una malattia infettiva abbastanza comune nell’infanzia e che non presenta in genere nessuna particolare complicazione per i bambini che la contraggono. Se una donna ha contratto la rosolia da bambina, resterà immunizzata per tutta la vita e quindi non corre alcun rischio di contrarla nuovamente nel corso della gravidanza.
Diversamente, una futura mamma viene sottoposta circa ogni mese al rubeo test perché se la rosolia viene contratta nel corso di una gravidanza, ed in particolare nel primo trimestre di gravidanza, può portare a gravissime conseguenze sul feto. Conseguenze che vanno dall’aborto spontaneo alla morte intra-uterina, a gravi malformazioni fetali, la cosiddetta “sindrome della rosolia congenita”. Le più comuni e gravi manifestazioni della rosolia congenita sono i difetti della vista, la sordità, le malformazioni cardiache e il ritardo mentale nel neonato…
Per questa ragione, in Italia, nel 2011 è stato approvato un piano nazionale che fissa per il 2015 l’eliminazione dei casi di rosolia endemica e la riduzione dell’incidenza dei casi di rosolia congenita a <1 caso ogni 100 mila nati vivi (fonte Istituto Superiore di Sanità).
Poiché non esiste una terapia specifica per combattere la rosolia, l’unico strumento a disposizione è il ricorso alla vaccinazione preventiva. Da qui, il consiglio degli esperti: tutte le donne in età fertile dovrebbero essere a conoscenza del proprio stato immunitario verso la rosolia e vaccinarsi prima di un'eventuale gravidanza. (Se una donna ha in programma una gravidanza, dovrà attendere un mese dopo la vaccinazione antirosolia).
Fonte http://www.donnamoderna.com/mamme/Gravidanza/rubeo-test
Il rubeo test si effettua tramite un prelievo del sangue ed è volto ad accertare l’immunità della futura mamma alla rosolia.
La rosolia è nota per essere una malattia infettiva abbastanza comune nell’infanzia e che non presenta in genere nessuna particolare complicazione per i bambini che la contraggono. Se una donna ha contratto la rosolia da bambina, resterà immunizzata per tutta la vita e quindi non corre alcun rischio di contrarla nuovamente nel corso della gravidanza.
Diversamente, una futura mamma viene sottoposta circa ogni mese al rubeo test perché se la rosolia viene contratta nel corso di una gravidanza, ed in particolare nel primo trimestre di gravidanza, può portare a gravissime conseguenze sul feto. Conseguenze che vanno dall’aborto spontaneo alla morte intra-uterina, a gravi malformazioni fetali, la cosiddetta “sindrome della rosolia congenita”. Le più comuni e gravi manifestazioni della rosolia congenita sono i difetti della vista, la sordità, le malformazioni cardiache e il ritardo mentale nel neonato…
Per questa ragione, in Italia, nel 2011 è stato approvato un piano nazionale che fissa per il 2015 l’eliminazione dei casi di rosolia endemica e la riduzione dell’incidenza dei casi di rosolia congenita a <1 caso ogni 100 mila nati vivi (fonte Istituto Superiore di Sanità).
Poiché non esiste una terapia specifica per combattere la rosolia, l’unico strumento a disposizione è il ricorso alla vaccinazione preventiva. Da qui, il consiglio degli esperti: tutte le donne in età fertile dovrebbero essere a conoscenza del proprio stato immunitario verso la rosolia e vaccinarsi prima di un'eventuale gravidanza. (Se una donna ha in programma una gravidanza, dovrà attendere un mese dopo la vaccinazione antirosolia).
Fonte http://www.donnamoderna.com/mamme/Gravidanza/rubeo-test
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