Lo sviluppo delle biotecnologie riproduttive ha determinato, inoltre, lo sviluppo di una diagnostica specifica, capace di modificare e finalizzare alle proprie esigenze gli strumenti analitici del laboratorio di base.
Queste trasformazioni si sono realizzate di pari passo con un progressivo aumento della richiesta di intervento medico nel campo dell’infertilità di coppia che, nei paesi occidentali, secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce circa il 15% delle coppie in età fertile. Le cause di infertilità sono da ricondurre per un buon 40% a un deficit della componente maschile, mentre per il 20% circa alla sovrapposizione di fattori maschili e femminili. Da qui possiamo rilevare che il 60% dell’infertilità è di natura maschile.
Negli ultimi decenni, la misurazione dell’integrità della struttura della cromatina negli spermatozoi è stato oggetto di numerosi studi che hanno evidenziato come un’eccessiva frammentazione del DNA spermatico compromette la fertilità maschile, infatti, spermatozoi con normali parametri tradizionali ma con anomalie a livello genomico difficilmente sono in grado di determinare un concepimento.
Pertanto il valore dello spermiogramma da solo nella diagnosi d’infertilità è relativo e va comunque integrato da altri esami come quello della determinazione dell’integrità del DNA spermatico. Attraverso una metodica denominata TEST DI FRAMMENTAZIONE è possibile valutare i danni a carico del genoma maschile evidenziabili come rotture singole o doppie nel filamento di DNA. Il test è particolarmente indicato nei casi in cui si sono riscontrati fallimenti riproduttivi o in situazioni in cui è difficile spiegare la bassa fecondità nonostante la normalità dei parametri dello spermiogramma e piu’ precisamente:
Queste trasformazioni si sono realizzate di pari passo con un progressivo aumento della richiesta di intervento medico nel campo dell’infertilità di coppia che, nei paesi occidentali, secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce circa il 15% delle coppie in età fertile. Le cause di infertilità sono da ricondurre per un buon 40% a un deficit della componente maschile, mentre per il 20% circa alla sovrapposizione di fattori maschili e femminili. Da qui possiamo rilevare che il 60% dell’infertilità è di natura maschile.
Negli ultimi decenni, la misurazione dell’integrità della struttura della cromatina negli spermatozoi è stato oggetto di numerosi studi che hanno evidenziato come un’eccessiva frammentazione del DNA spermatico compromette la fertilità maschile, infatti, spermatozoi con normali parametri tradizionali ma con anomalie a livello genomico difficilmente sono in grado di determinare un concepimento.
Pertanto il valore dello spermiogramma da solo nella diagnosi d’infertilità è relativo e va comunque integrato da altri esami come quello della determinazione dell’integrità del DNA spermatico. Attraverso una metodica denominata TEST DI FRAMMENTAZIONE è possibile valutare i danni a carico del genoma maschile evidenziabili come rotture singole o doppie nel filamento di DNA. Il test è particolarmente indicato nei casi in cui si sono riscontrati fallimenti riproduttivi o in situazioni in cui è difficile spiegare la bassa fecondità nonostante la normalità dei parametri dello spermiogramma e piu’ precisamente:
- quando i parametri dello spermiogramma sono normali e non si riesce ad ottenere una gravidanza;
- in caso di fallimento dei cicli IVF;
- in caso di aborti ripetuti;
- per le donne oltre i 40 anni, perché gli ovociti hanno una ridotta capacità di riparazione degli errori del DNA spermatico.
È inoltre indicato nei casi di sviluppo embrionale anormale. L’interpretazione dei risultati può essere d’aiuto ai fini di un futuro programma terapeutico.
Uomini non fertili con bassa motilità e morfologia spermatica, presentano un incremento nella frammentazione del DNA rispetto a individui con parametri spermatici normali. La frammentazione del DNA spermatico può risultare da un alterato processo di condensazione della cromatina durante la spermatogenesi, da difetti relativi al processo apoptotico prima dell’eiaculazione o da una eccessiva produzione di specie reattive dell’ossigeno nell’eiaculato. L’esposizione a tossine ambientali o industriali, stress ossidativi, il fumo sono cause ben note che determinano frammentazione del DNA e infertilità. Quindi, in conclusione, sembra logico valutare l’integrità della cromatina degli spermatozoi in uomini non fertili prima della riproduzione assistita.
I valori di riferimento del test di frammentazione sono:
- < 20% DNA degli spermatozoi di qualità
- 20 – 30 % DNA dello sperma eterogeneo
- 30 % DNA degli spermatozoi molto alterato
Serve una preparazione:
Il campione deve essere raccolto dopo un periodo di astinenza sessuale (più precisamente eiaculatoria) di non meno di 3 giorni e non più di 5 giorni.
La raccolta del campione può essere effettuata in laboratorio o presso la propria abitazione; in tal caso il campione dovrà essere consegnato entro 1 ora (max 1 ora e 1/2)
Il campione dovrà essere ottenuto per masturbazione e raccolto in un contenitore sterile dall’apertura sufficientemente larga
Il campione deve essere protetto dalle alte e dalle basse temperature (inferiori a 20° e superiori a 40° C) durante il traferimento in laboratorio
Il campione del liquido seminale deve essere raccolto completamente
Il contenitore deve essere etichettato con il nome del paziente, che dovrà fornire anche l’ora della raccolta
Se sul campione si dovrà eseguire un’indagine microbiologica (SPERMIOCOLTURA) il paziente dovrà prima urinare e quindi lavare ed asciugare le mani ed il pene prima di eseguire la raccolta.
(Linee guida raccolta e cosegna campioni liquido seminale – Organiz. Mondiale della Sanità, 2010)
Fonte http://www.altamedica.it/esami-di-laboratorio/laboratorio-di-seminologia/test-di-frammentazione-dna-spermatico/
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