Ogni donna nasce con un determinato numero di follicoli (strutture che contengono gli ovuli), che diminuisce ad ogni ciclo mestruale, perché per ogni ovulo che viene ovulato ne degenerano molte decine. Questo fa sì che se una ragazza di 13 anni ha circa una media di 180.000 ovuli, a 35 anni questi sono diminuiti a 16.000! Le donne perdono la loro “riserva ovarica” molto tempo prima di perdere la regolarità del ciclo mestruale.
Inoltre con il passare del tempo diminuisce la qualità degli ovuli, aumentando la frequenza di anomalie genetiche (troppi cromosomi o troppo pochi, chiamate aneuploidie), che possono portare ad aborti spontanei. Questo perché al momento della fecondazione, un ovulo normale ha 23 cromosomi, che sommati ai 23 portati dallo spermatozoo, danno un embrione normale con 46 cromosomi. Con l’andare avanti del tempo, molti ovuli avranno cromosomi in più o in meno. Questo significa che al momento della fecondazione, anche l’embrione avrà pochi o troppi cromosomi; questi embrioni possono non impiantarsi o non svilupparsi bene, dando origine a aborti spontanei.
Quindi, per i motivi detti fin qui, il tasso di fertilità annuale per 100 donne che non usano anticoncezionali, diminuisce progressivamente con l’età, in maniera più rapida dopo i 35 anni.
Ciò naturalmente non significa che le donne non possano avere più figli dopo questa soglia di età, significa solo che è probabile che il tempo necessario per avere una gravidanza si allunghi o che sia necessario – se sono presenti altri problemi – ricorrere a trattamenti medici.
La fertilità declina dai 30 anni, più rapidamente dai 35 anni. Ogni mese, una donna di 30 anni in buona salute che cerca una gravidanza ha il 20% di probabilità di riuscirci. Questo significa che per ogni 100 trentenni che cercano un figlio, 20 ci riusciranno e le altre 80 dovranno tentare ancora. Dai 40 anni, le probabilità calano a meno del 5% per ciclo mestruale.
La riserva ovarica è normalmente legata all’età, ma anche le giovani donne possano averla diminuita. Il fumo, una storia familiare di menopausa precoce, precedenti interventi chirurgici sull’ovaio sono i fattori che possono determinarne la diminuizione, ma a volte è ridotta anche donne giovani senza particolari fattori di rischio.
Le donne non rimangono fertili fino alla menopausa. In Italia, l’età media per la menopausa è 50 anni, ma la maggior parte delle donne non riesce ad avere una gravidanza già dai 45 aa. Queste percentuali sono vere sia per i concepimenti naturali sia per i concepimenti ottenuti utilizzando trattamenti per l’infertilità. Le storie pubblicate dai media troppo spesso lasciano credere che le tecniche di riproduzione assistita possano superare tutti i problemi, ma l’età della donna condiziona le percentuali di successo anche dei trattamenti per l’infertilità.
PERCHÉ LA FERTILITÀ DIMINUISCE CON IL TEMPO? FERTILITÀ NELL’UOMO
Nell’uomo, la qualità del liquido seminale diminuisce molto più tardi che nella donna e generalmente non diventa un problema prima dei 50 aa. A questa età i cambiamenti diventano più evidenti, ma un uomo è in grado di concepire un figlio (con una donna più giovane) anche in età più avanzata. Con l’avanzare degli anni, i testicoli tendono a diventare più piccoli, e la morfologia e la motilità degli spermatozoi diminuiscono. In più, aumenta leggermente il rischio di avere geni difettosi negli spermatozoi.
Quindi anche nell’uomo la fertilità è legata all’età, ma possono esserci anche casi in cui giovani uomini hanno una fertilità diminuita per es. perché da bambini hanno sofferto di testicoli ritenuti oppure per l’uso di steroidi anabolizzanti utilizzati senza indicazione medica per aumentare la massa muscolare.
Inoltre con il passare del tempo diminuisce la qualità degli ovuli, aumentando la frequenza di anomalie genetiche (troppi cromosomi o troppo pochi, chiamate aneuploidie), che possono portare ad aborti spontanei. Questo perché al momento della fecondazione, un ovulo normale ha 23 cromosomi, che sommati ai 23 portati dallo spermatozoo, danno un embrione normale con 46 cromosomi. Con l’andare avanti del tempo, molti ovuli avranno cromosomi in più o in meno. Questo significa che al momento della fecondazione, anche l’embrione avrà pochi o troppi cromosomi; questi embrioni possono non impiantarsi o non svilupparsi bene, dando origine a aborti spontanei.
Quindi, per i motivi detti fin qui, il tasso di fertilità annuale per 100 donne che non usano anticoncezionali, diminuisce progressivamente con l’età, in maniera più rapida dopo i 35 anni.
Ciò naturalmente non significa che le donne non possano avere più figli dopo questa soglia di età, significa solo che è probabile che il tempo necessario per avere una gravidanza si allunghi o che sia necessario – se sono presenti altri problemi – ricorrere a trattamenti medici.
La fertilità declina dai 30 anni, più rapidamente dai 35 anni. Ogni mese, una donna di 30 anni in buona salute che cerca una gravidanza ha il 20% di probabilità di riuscirci. Questo significa che per ogni 100 trentenni che cercano un figlio, 20 ci riusciranno e le altre 80 dovranno tentare ancora. Dai 40 anni, le probabilità calano a meno del 5% per ciclo mestruale.
La riserva ovarica è normalmente legata all’età, ma anche le giovani donne possano averla diminuita. Il fumo, una storia familiare di menopausa precoce, precedenti interventi chirurgici sull’ovaio sono i fattori che possono determinarne la diminuizione, ma a volte è ridotta anche donne giovani senza particolari fattori di rischio.
Le donne non rimangono fertili fino alla menopausa. In Italia, l’età media per la menopausa è 50 anni, ma la maggior parte delle donne non riesce ad avere una gravidanza già dai 45 aa. Queste percentuali sono vere sia per i concepimenti naturali sia per i concepimenti ottenuti utilizzando trattamenti per l’infertilità. Le storie pubblicate dai media troppo spesso lasciano credere che le tecniche di riproduzione assistita possano superare tutti i problemi, ma l’età della donna condiziona le percentuali di successo anche dei trattamenti per l’infertilità.
PERCHÉ LA FERTILITÀ DIMINUISCE CON IL TEMPO? FERTILITÀ NELL’UOMO
Nell’uomo, la qualità del liquido seminale diminuisce molto più tardi che nella donna e generalmente non diventa un problema prima dei 50 aa. A questa età i cambiamenti diventano più evidenti, ma un uomo è in grado di concepire un figlio (con una donna più giovane) anche in età più avanzata. Con l’avanzare degli anni, i testicoli tendono a diventare più piccoli, e la morfologia e la motilità degli spermatozoi diminuiscono. In più, aumenta leggermente il rischio di avere geni difettosi negli spermatozoi.
Quindi anche nell’uomo la fertilità è legata all’età, ma possono esserci anche casi in cui giovani uomini hanno una fertilità diminuita per es. perché da bambini hanno sofferto di testicoli ritenuti oppure per l’uso di steroidi anabolizzanti utilizzati senza indicazione medica per aumentare la massa muscolare.
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