La ricerca è stata coordinata Julie Gros-Lousi ed ha portato a scoprire che se le mamme rispondono positivamente al bambino, partecipando con sorrisi ed atteggiamenti affettuosi, la capacità del piccolo di dare un senso ai suoni è più veloce.
Inoltre, se le mamme non si limitano a queste dimostrazioni di interesse, ma interagiscono con i suoni emessi dal bambino, completandoli con parole di senso compiuto o brevi frasi, si accelera ulteriormente l’avanzamento nell’apprendimento.
I ricercatori hanno spiegato, infatti, che il bambini già dai primi mesi di vita comprende che i suoni sono una forma di comunicazione tra le persone che li circondano. Per questo motivo si esprime in vocalizzi, proprio perché prova a comunicare in prima persona.
Le osservazioni degli studiosi sono durate 6 mesi, al termine dei quali è stato appurato che i bambini con madri più attive hanno prodotto un numero di suoni e di parole decisamente superiore.
Studi precedenti avevano già dimostrato come durante la gravidanza inizia l’apprendimento linguistico.
È bene, infatti, che la madre parli con il futuro nascituro mentre è ancora nel pancione, visto che è stato verificato che il feto è in grado di ascoltare i suoni.
Intorno ai tre mesi d’età, invece, inizia l’apprendimento del meccanismo linguistico, un processo che non è per nulla semplice.
Intorno ai 4 d i 7 mesi d’età, infine, il neonato inizia a reagire alle parole.
Si è visto, infatti, che riesce a comprenderne almeno in parte il significato e reagisce ad esse mostrando emozioni che egli ha collegato a quelle parole.
Si tratta di emozioni primarie, come rabbia e gioia, ma che dimostrano che il processo di apprendimento sta procedendo con successo.
Fonti Maternal Responsiveness and the Development of Directed Vocalizing in Social Interactions. Social interaction shapes babbling: Testing parallels between birdsong and speech. Parents, listen next time your baby babbles
Inoltre, se le mamme non si limitano a queste dimostrazioni di interesse, ma interagiscono con i suoni emessi dal bambino, completandoli con parole di senso compiuto o brevi frasi, si accelera ulteriormente l’avanzamento nell’apprendimento.
I ricercatori hanno spiegato, infatti, che il bambini già dai primi mesi di vita comprende che i suoni sono una forma di comunicazione tra le persone che li circondano. Per questo motivo si esprime in vocalizzi, proprio perché prova a comunicare in prima persona.
Le osservazioni degli studiosi sono durate 6 mesi, al termine dei quali è stato appurato che i bambini con madri più attive hanno prodotto un numero di suoni e di parole decisamente superiore.
Studi precedenti avevano già dimostrato come durante la gravidanza inizia l’apprendimento linguistico.
È bene, infatti, che la madre parli con il futuro nascituro mentre è ancora nel pancione, visto che è stato verificato che il feto è in grado di ascoltare i suoni.
Intorno ai tre mesi d’età, invece, inizia l’apprendimento del meccanismo linguistico, un processo che non è per nulla semplice.
Intorno ai 4 d i 7 mesi d’età, infine, il neonato inizia a reagire alle parole.
Si è visto, infatti, che riesce a comprenderne almeno in parte il significato e reagisce ad esse mostrando emozioni che egli ha collegato a quelle parole.
Si tratta di emozioni primarie, come rabbia e gioia, ma che dimostrano che il processo di apprendimento sta procedendo con successo.
Fonti Maternal Responsiveness and the Development of Directed Vocalizing in Social Interactions. Social interaction shapes babbling: Testing parallels between birdsong and speech. Parents, listen next time your baby babbles
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