Nella società iper-connessa ed industrializzata di oggi l'inquinamento elettromagnetico è una realtà quotidiana, purtroppo. Ma ora, uno studio pubblicato contemporaneamente su due delle più importanti riviste scientifiche americane, la prestigiosa Nature ma anche l'autorevole Scientific Report, ha stabilito una correlazione diretta tra la regolare esposizione alle onde radio prodotte dai cellularie dai dispositivi Wi-Fi durante la #gravidanza ed una maggiore probabilità di abortire. Vediamo, quindi, su quali basi scientifico-cliniche i ricercatori statunitensi sono arrivati a tali conclusioni e, sopratutto, quali suggerimenti, consigli o linee guida vengono indicati per abbassare o, se possibile, annullare il rischio di aborto.
I dati dello studio appena pubblicato
Alla base dell'accresciuto rischio di aborto, secondo lo studio americano, ci sarebbero le radiazioni non ionizzanti prodotte dai vari dispositivi elettronici oggi in uso.
Quindi cellulari, tablet o dispositivi Wi-Fi. Secondo i ricercatori una donna in gravidanza che regolarmente viene esposta a questo tipo di radiazioni ha una probabilità più alta di circa il 270% di abortire rispetto ad una puerpera non esposta regolarmente allo stesso tipo di radiazioni.
Per capire con che cosa abbiamo a che fare, le radiazioni non ionizzanti sono delle radiazioni talmente deboli da non essere in grado di ionizzare un altro atomo. In pratica, queste radiazioni non sono così forti da far uscire dal nucleo dell'atomo con cui vengono a contatto un elettrone e quindi trasformare l'atomo di quell'elemento in un suo ione. Ad esempio, tramite queste radiazioni non è possibile mutare un atomo di sodio nel suo corrispondente ione sodio.
D'altra parte, essendo delle radiazioni presentano dei rischi.
Ad esempio, una comune radiazione non ionizzante è la luce solare. Tutti siamo consapevoli dei benefici della luce solare ma se, sopratutto d'estate, ci esponiamo senza protezione alla luce solare rischiamo delle ustioni.
Ora, lo studio pubblicato su Nature e Scientific Report ha esaminato l'influenza di questo tipo di radiazioni su un campione di circa 900 donne in gravidanza. Queste hanno indossato un particolare giubbotto in grado di monitorare l'esposizione ai campi magnetici durante un periodo di 24 ore. I ricercatori hanno notato che più del 10% delle donne partecipanti allo studio hanno avuto un aborto. Di conseguenza, hanno determinato che la regolare esposizione alle radiazioni non ionizzanti emesse da cellulari, tablet e Wi-Fi, aumenta di circa tre volte il rischio di aborto.
Le linee guida suggerite
Sopratutto negli Stati Uniti e, in particolare in California, lo Stato sulla base di studi come questo hanno messo in guardia contro l'uso frequente dei cellulari. Questi genererebbero tumori al cervello, ma anche un calo notevole degli spermatozoi. Quindi i suggerimenti sono quelli di tenere il #cellulare lontano dal contatto diretto con la testa, usando preferibilmente gli auricolari.
Per quanto riguarda il Wi-Fi, spegnerlo quando non lo si utilizza. E, sopratutto, non tenerlo sul comodino del letto durante la notte. E questo sopratutto per tutelare la vita presente e futura del nascituro.
Fonte http://it.blastingnews.com/salute/2017/12/gravidanza-cellulare-e-wi-fi-aumentano-il-rischio-di-aborto-002253263.html
I dati dello studio appena pubblicato
Alla base dell'accresciuto rischio di aborto, secondo lo studio americano, ci sarebbero le radiazioni non ionizzanti prodotte dai vari dispositivi elettronici oggi in uso.
Quindi cellulari, tablet o dispositivi Wi-Fi. Secondo i ricercatori una donna in gravidanza che regolarmente viene esposta a questo tipo di radiazioni ha una probabilità più alta di circa il 270% di abortire rispetto ad una puerpera non esposta regolarmente allo stesso tipo di radiazioni.
Per capire con che cosa abbiamo a che fare, le radiazioni non ionizzanti sono delle radiazioni talmente deboli da non essere in grado di ionizzare un altro atomo. In pratica, queste radiazioni non sono così forti da far uscire dal nucleo dell'atomo con cui vengono a contatto un elettrone e quindi trasformare l'atomo di quell'elemento in un suo ione. Ad esempio, tramite queste radiazioni non è possibile mutare un atomo di sodio nel suo corrispondente ione sodio.
D'altra parte, essendo delle radiazioni presentano dei rischi.
Ad esempio, una comune radiazione non ionizzante è la luce solare. Tutti siamo consapevoli dei benefici della luce solare ma se, sopratutto d'estate, ci esponiamo senza protezione alla luce solare rischiamo delle ustioni.
Ora, lo studio pubblicato su Nature e Scientific Report ha esaminato l'influenza di questo tipo di radiazioni su un campione di circa 900 donne in gravidanza. Queste hanno indossato un particolare giubbotto in grado di monitorare l'esposizione ai campi magnetici durante un periodo di 24 ore. I ricercatori hanno notato che più del 10% delle donne partecipanti allo studio hanno avuto un aborto. Di conseguenza, hanno determinato che la regolare esposizione alle radiazioni non ionizzanti emesse da cellulari, tablet e Wi-Fi, aumenta di circa tre volte il rischio di aborto.
Le linee guida suggerite
Sopratutto negli Stati Uniti e, in particolare in California, lo Stato sulla base di studi come questo hanno messo in guardia contro l'uso frequente dei cellulari. Questi genererebbero tumori al cervello, ma anche un calo notevole degli spermatozoi. Quindi i suggerimenti sono quelli di tenere il #cellulare lontano dal contatto diretto con la testa, usando preferibilmente gli auricolari.
Per quanto riguarda il Wi-Fi, spegnerlo quando non lo si utilizza. E, sopratutto, non tenerlo sul comodino del letto durante la notte. E questo sopratutto per tutelare la vita presente e futura del nascituro.
Fonte http://it.blastingnews.com/salute/2017/12/gravidanza-cellulare-e-wi-fi-aumentano-il-rischio-di-aborto-002253263.html
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