Di fronte a questo fenomeno i ricercatori chiedono il finanziamento di studi ad hoc per chiarire quali siano le conseguenze reali sul feto del consumo di cannabis in gravidanza. Intanto, considerata l'assenza di studi dirimenti sul tema, il Collegio americano di ginecologia e ostetricia raccomanda alle donne incinte di evitare il consumo di cannabis perché, anche se la 'canna' riduce le nausee, dal 10 al 30% del principio attivo (Thc), passando attraverso la placenta, arriva al bambino.
Fonte https://www.leggo.it/benessere/nausee_mattutine_gravidanza_cannabis_29_dicembre_2017-3453997.html
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