mercoledì 1 luglio 2020

Diamo un taglio all'infertilità maschile

       Fanno riflettere le ultime stime sull’infertilità: circa 15-20% delle coppie adulte, apparentemente sane e in età di concepimento, nonostante rapporti regolari non riesce ad avere un figlio. Il più delle volte la responsabilità è attribuita alla donna, sottovalutando invece che in due casi su tre il maschio può compartecipare al fallimento di una voluta gravidanza. Un problema oggi più risolvibile, nel caso in cui esso riguardi l’uomo, grazie a tecniche innovative perfezionate dal ricorso alla microchirurgia.
Diamo un taglio all'infertilità maschile
       Circa 10 maschi italiani infertili su 100 soffrono di azoospermia assoluta, ossia l’assenza di spermatozoi nel liquido seminale, motivata sia da ostruzioni delle vie seminali sia da danno molto severo del tessuto che produce gli spermatozoi (azoosperemia non-ostruttiva). «Se nel primo caso vi è maggior possibilità di risolvere il problema intervenendo chirurgicamente sui dotti ostruiti - spiega Giovanni Maria Colpi, direttore del dipartimento di urologia 2, andrologia e riproduzione assistita dell’azienda ospedaliera San Paolo di Milano - in caso di recupero degli spermatozoi dal testicolo la questione è più complessa». Ma una soluzione efficace c’è: si chiama MicroTESE. «La tecnica TESE, a cui si ricorre da diverso tempo - continua l’andrologo – la quale prevede l’asportazione e lo sminuzzamento di un piccolo frammento bioptico di polpa testicolare e che consente il recupero di spermatozoi nel 45 per cento dei pazienti, è stata oggi perfezionata dalla microchirurgia. Grazie all’utilizzo di un microscopio operatore a 24 ingrandimenti, è possibile recuperare spermatozoi nel 65% degli azoospermici non ostruiti, che vengono poi utilizzati per la fecondazione assistita». L’intervento è indolore, privo di complicanze, viene attuato in day-hospital e richiede solo un secondo giorno di riposo al domicilio prima della ripresa delle normali attività quotidiane e lavorative.

       Non solo sicurezza ma anche efficacia e una più alta percentuale di successo nel concepimento, sono le garanzie della tecnica. «Recenti studi - conclude Colpi - hanno anche attestato che l’utilizzo di spermatozoi prelevati chirurgicamente dal testicolo nelle tecniche di procreazione assistita triplicano le possibilità di gravidanza per i pazienti affetti da criptozoospermia, cioè con una presenza sporadica di spermatozoi nel liquido seminale». Gli spermatozoi recuperati chirurgicamente possono essere, poi, congelati e utilizzati anche in fasi successive, senza che le probabilità di successo vengano in qualche modo alterate.

Fonte: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/altre-news/diamo-un-taglio-allinfertilita-maschile

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