Non è la causa principale della mancata fertilità femminile, ma l’amenorrea rientra tra gli elementi più probabili. Infatti l’assenza completa di ciclo mestruale in una donna per almeno tre mesi provoca modifiche importanti alle ovaie e quindi all’apparato riproduttore. E questo soprattutto se il motivo della malattia è legato a problemi di peso
Forse può suonare strano, ma un rapporto difficile con l’alimentazione è capace di danneggiare in maniera importante la capacità riproduttiva femminile. Una nutrizione assente o non controllata porta a squilibri del sistema di ipotalamo, ipofisi e ovaie. E tutto questo porta conseguenze importanti sulla fertilità femminile.
Infatti è provato dalle statistiche che tre donne su cinque di quelle con infertilità dovuta alla presenza di amenorrea presentano un disturbo dell’alimentazione. Inoltre le ricerche mediche testimoniano come le irregolarità mestruali e l’amenorrea possono essere causa di infertilità femminile. Questo perché per il mantenimento del menarca e del normale ciclo delle ovulazioni, in adolescenza è necessario un peso del corpo di almeno 35 chilogrammi.
Infertilità e amenorrea, i dati da controllare
Cosa significa questo? Un regime alimentare sbagliato e la perdita di peso impediscono la produzione di GnRH ipotalamico. Quindi si modifica la produzione di follicoli e dell’ovulazione che comporta in alcuni casi anche la comparsa dell’amenorrea. Sono due i dati principali da prendere in considerazione per comprendere se il peso di una donna può portare all’amenorrea e quindi all’infertilità. Il primo è un Indice di Massa Corporea inferiore a 19 kg/m2. Il secondo invece è collegato alla percentuale di grasso. Per poter assicurare un normale ciclo ovulatorio, almeno il 22% del peso corporeo deve essere rappresentato da tessuto adiposo
Ma c’è un aspetto positivo: se la nutrizione torna normale e il peso torna adeguato, con la sparizione dell’amenorrea, anche la funzione ovulatoria ritorna lentamente alla normalità. I valori ormonali dovranno però continuamente essere monitorati con l’aiuto di uno specialista
Fonte https://www.chedonna.it/2020/07/18/amenorrea-fertilita-cura/
Forse può suonare strano, ma un rapporto difficile con l’alimentazione è capace di danneggiare in maniera importante la capacità riproduttiva femminile. Una nutrizione assente o non controllata porta a squilibri del sistema di ipotalamo, ipofisi e ovaie. E tutto questo porta conseguenze importanti sulla fertilità femminile.
Infatti è provato dalle statistiche che tre donne su cinque di quelle con infertilità dovuta alla presenza di amenorrea presentano un disturbo dell’alimentazione. Inoltre le ricerche mediche testimoniano come le irregolarità mestruali e l’amenorrea possono essere causa di infertilità femminile. Questo perché per il mantenimento del menarca e del normale ciclo delle ovulazioni, in adolescenza è necessario un peso del corpo di almeno 35 chilogrammi.
Infertilità e amenorrea, i dati da controllare
Cosa significa questo? Un regime alimentare sbagliato e la perdita di peso impediscono la produzione di GnRH ipotalamico. Quindi si modifica la produzione di follicoli e dell’ovulazione che comporta in alcuni casi anche la comparsa dell’amenorrea. Sono due i dati principali da prendere in considerazione per comprendere se il peso di una donna può portare all’amenorrea e quindi all’infertilità. Il primo è un Indice di Massa Corporea inferiore a 19 kg/m2. Il secondo invece è collegato alla percentuale di grasso. Per poter assicurare un normale ciclo ovulatorio, almeno il 22% del peso corporeo deve essere rappresentato da tessuto adiposo
Ma c’è un aspetto positivo: se la nutrizione torna normale e il peso torna adeguato, con la sparizione dell’amenorrea, anche la funzione ovulatoria ritorna lentamente alla normalità. I valori ormonali dovranno però continuamente essere monitorati con l’aiuto di uno specialista
Fonte https://www.chedonna.it/2020/07/18/amenorrea-fertilita-cura/
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