Negli ultimi cinque anni la percezione sociale dell’infertilità in Europa è chiaramente peggiorata: sebbene nel 2014 il 52% riteneva che questo argomento fosse ancora tabù, oggi questa percentuale supera il 63%. Questa è una delle conclusioni di uno degli studi che l’Institut Marquès ha presentato alla 36ema edizione del Congresso della Società Europea di Riproduzione (ESHRE) che si è tenuto questa settimana in modo virtuale.
In questo lavoro hanno partecipato oltre 1.700 persone provenienti da 10 paesi diversi e ci consente di vedere l’evoluzione dei dati confrontandoli con lo studio precedente dall’Institut Marquès condotto nel 2014. Pertanto, l’Italia rimane il paese in Europa più intollerante a questo problema: quasi il 75% degli intervistati ritiene che i trattamenti di riproduzione assistita siano tabù nel loro paese. Una cifra simile a quella del primo studio.
Secondo la Dott.ssa Marisa López-Teijón, direttrice dell’Institut Marquès e principale autrice dello studio, “l’infertilità continua ad essere un tabù perché la fertilità maschile è ancora associata alla virilità, perché la maternità è ancora considerata una priorità come parte del ruolo sociale di donna e perché il fatto di non poter avere figli è visto come un peccato piuttosto che un problema medico”.
Considerate che nel vostro paese la Riproduzione Assistita è ancora tabù?
La maggior parte degli europei ritiene che l’infertilità sia un tabù e il confronto tra il 2014 e il 2019 rivela che il pregiudizio è aumentato nella maggior parte dei paesi. La media è un aumento dell’11%: nonostante il fatto che oltre 9 milioni di bambini siano nati grazie alla riproduzione assistita, questi trattamenti sono ancora un argomento proibito. “Questi risultati ci consentono di definire meglio le necessità psicologiche dei pazienti infertili e di vedere come il contesto culturale del loro paese di origine può influenzarli”, spiega la Dott.ssa Marisa López-Teijón, direttrice dell’Institut Marquès e autrice principale dello studio. “L’atteggiamento della società verso l’infertilità può condizionare il modo in cui viene vissuto il trattamento. Nella pratica clinica, è utile saperlo per aiutare il paziente a rimanere emotivamente positivo in ogni momento”, sottolinea la rinomata ginecologa che è stata scelta come Medico dell’Anno nella Riproduzione Assistita 2019.
Differenze tra i paesi in base alla loro legislazione, cultura e religione
I dati sono in contrasto con l’aumento delle percentuali di successo dei trattamenti di riproduzione assistita e di maggiori informazioni e divulgazioni su di essi. Dall’analisi dei dati di questo studio, risulta che la considerazione sociale dell’infertilità è legata alla tradizione culturale e religiosa di ciascun paese, nonché al suo quadro legislativo. In paesi con leggi più restrittive come l’Italia o la Germania, le coppie che necessitano di un trattamento di Riproduzione Assistita lo vivono con maggiore segretezza. In Spagna o Gran Bretagna, dove queste tecniche sono consentite dalla legge e finanziate dal sistema pubblico, c’è invece una maggiore visibilità sociale.
Hanno bisogno di condividerlo
Nonostante le differenze tra i paesi, tutti i pazienti esprimono un’esigenza comune: condividere il loro problema con l’ambiente più vicino. Sebbene percepiscano che l’argomento è ancora tabù per la società in generale, le persone che affrontano un problema di infertilità lo condividono sempre di più con i loro amici e familiari. L’87% ha spiegato la loro situazione nel loro ambiente più vicino. Questa cifra è aumentata di oltre il 12% rispetto al sondaggio precedente.
La condivisione dell’infertilità è qualcosa che aiuta gli intervistati a sentirsi meglio, a condizione che sia in un ambiente intimo. Anche la predisposizione a raccontare il loro caso nei media o sui social network è migliorata: il 55% è predisposto, anche se rimarrebbe sempre anonimo. “Consigliamo ai nostri pazienti di dire che stanno facendo un trattamento, ma di decidere loro quando e come spiegarlo. Lo devono fare senza fornire dettagli, chiedendo solo supporto, discrezione e rispetto; senza giudizi o commenti”, conclude la Dott.ssa Marisa López-Teijón.
Fonte https://www.italiachiamaitalia.it/linfertilita-in-europa-e-un-tabu-e-sta-aumentando/
In questo lavoro hanno partecipato oltre 1.700 persone provenienti da 10 paesi diversi e ci consente di vedere l’evoluzione dei dati confrontandoli con lo studio precedente dall’Institut Marquès condotto nel 2014. Pertanto, l’Italia rimane il paese in Europa più intollerante a questo problema: quasi il 75% degli intervistati ritiene che i trattamenti di riproduzione assistita siano tabù nel loro paese. Una cifra simile a quella del primo studio.
Secondo la Dott.ssa Marisa López-Teijón, direttrice dell’Institut Marquès e principale autrice dello studio, “l’infertilità continua ad essere un tabù perché la fertilità maschile è ancora associata alla virilità, perché la maternità è ancora considerata una priorità come parte del ruolo sociale di donna e perché il fatto di non poter avere figli è visto come un peccato piuttosto che un problema medico”.
Considerate che nel vostro paese la Riproduzione Assistita è ancora tabù?
La maggior parte degli europei ritiene che l’infertilità sia un tabù e il confronto tra il 2014 e il 2019 rivela che il pregiudizio è aumentato nella maggior parte dei paesi. La media è un aumento dell’11%: nonostante il fatto che oltre 9 milioni di bambini siano nati grazie alla riproduzione assistita, questi trattamenti sono ancora un argomento proibito. “Questi risultati ci consentono di definire meglio le necessità psicologiche dei pazienti infertili e di vedere come il contesto culturale del loro paese di origine può influenzarli”, spiega la Dott.ssa Marisa López-Teijón, direttrice dell’Institut Marquès e autrice principale dello studio. “L’atteggiamento della società verso l’infertilità può condizionare il modo in cui viene vissuto il trattamento. Nella pratica clinica, è utile saperlo per aiutare il paziente a rimanere emotivamente positivo in ogni momento”, sottolinea la rinomata ginecologa che è stata scelta come Medico dell’Anno nella Riproduzione Assistita 2019.
Differenze tra i paesi in base alla loro legislazione, cultura e religione
I dati sono in contrasto con l’aumento delle percentuali di successo dei trattamenti di riproduzione assistita e di maggiori informazioni e divulgazioni su di essi. Dall’analisi dei dati di questo studio, risulta che la considerazione sociale dell’infertilità è legata alla tradizione culturale e religiosa di ciascun paese, nonché al suo quadro legislativo. In paesi con leggi più restrittive come l’Italia o la Germania, le coppie che necessitano di un trattamento di Riproduzione Assistita lo vivono con maggiore segretezza. In Spagna o Gran Bretagna, dove queste tecniche sono consentite dalla legge e finanziate dal sistema pubblico, c’è invece una maggiore visibilità sociale.
Hanno bisogno di condividerlo
Nonostante le differenze tra i paesi, tutti i pazienti esprimono un’esigenza comune: condividere il loro problema con l’ambiente più vicino. Sebbene percepiscano che l’argomento è ancora tabù per la società in generale, le persone che affrontano un problema di infertilità lo condividono sempre di più con i loro amici e familiari. L’87% ha spiegato la loro situazione nel loro ambiente più vicino. Questa cifra è aumentata di oltre il 12% rispetto al sondaggio precedente.
La condivisione dell’infertilità è qualcosa che aiuta gli intervistati a sentirsi meglio, a condizione che sia in un ambiente intimo. Anche la predisposizione a raccontare il loro caso nei media o sui social network è migliorata: il 55% è predisposto, anche se rimarrebbe sempre anonimo. “Consigliamo ai nostri pazienti di dire che stanno facendo un trattamento, ma di decidere loro quando e come spiegarlo. Lo devono fare senza fornire dettagli, chiedendo solo supporto, discrezione e rispetto; senza giudizi o commenti”, conclude la Dott.ssa Marisa López-Teijón.
Fonte https://www.italiachiamaitalia.it/linfertilita-in-europa-e-un-tabu-e-sta-aumentando/
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