L’utero è l’organo che durante la gravidanza subisce le modificazioni più evidenti. Prima della gravidanza è a forma di pera rovesciata, approssimativamente lungo 7 cm, largo 5 cm e profondo 2,5 cm, di peso circa 60 g. A termine di gravidanza l’utero misura 30 cm x 25 cm x 20 cm, pesa 1000 - 1500 g e il volume della sua cavità aumenta di 500 - 1000 volte.
L’aumento di dimensioni avviene per l’ipertrofia delle fibre muscolari del miometrio, stimolate dagli estrogeni e dalla distensione causata dalla crescita del feto, mentre l’iperplasia è limitata. Le fibre muscolari si allungano, si allargano e aumenta il tessuto fibroso che dona forza ed elasticità alla parete uterina.
Aumenta il calibro dei vasi sanguigni e linfatici tanto che a fine gravidanza un sesto del volume ematico totale è contenuto all’interno del sistema vascolare uterino. L’utero gravidico, sviluppandosi, dopo la 12ª settimana non è più contenuto nel piccolo bacino ed il fondo è dislocato verso l’alto in maniera progressiva e proporzionata all’età gestazionale.
Collo dell’utero
Gli estrogeni determinano una maggiore vascolarizzazione, ritenzione idrica nell’organo, che assume una consistenza pastosa e l’ipertrofia delle ghiandole del canale cervicale che aumentano la secrezione di muco denso e formano il tappo mucoso, che ha il compito di isolare e proteggere dai microrganismi la cavità uterina.
Il collo dell’utero in gravidanza funge da supporto meccanico per il contenuto dell’utero, mentre nel corso della gravidanza una progressiva dissociazione delle fibre collagene che permetterà al momento del travaglio il realizzarsi della dilatazione della cervice uterina.
Modifiche di ovaie e tube durante la gravidanza
L’ovulazione si arresta per l’interruzione del feed-back ormonale che la regola mentre rimane attiva fino alla 8ª settimana la funzione del corpo luteo di produrre progesterone.
Le ovaie e le tube seguono l’espansione dell’utero in direzione craniale e distale.
Come si modifica la vagina in gravidanza
La mucosa vaginale subisce l’ispessimento stimolata dai maggiori livelli di estrogeni gravidici. Aumentano anche le secrezioni vaginali che saranno bianche, dense e con un pH acido (3,5 - 6) aiutano nella prevenzione delle infezioni batteriche e favoriscono i miceti che sono anche la causa della maggiore suscettibilità della donna gravida all’infezione da Candida.
Col progredire della gravidanza aumenta il flusso ematico e diminuisce il tessuto connettivo così da rilassare i tessuti e permettere un più facile il passaggio del neonato.
Gravidanza e i cambiamenti delle mammelle
Già dalle prime settimane avvengono le prime modifiche a carico dell’organo: aumentano considerevolmente di volume, si accentua il reticolo venoso sottocutaneo, l’ipertrofia dei lobuli ghiandolari che appaiono come noduli alla palpazione e l’iperpigmentazione dell’aureola.
Attorno all’aureola la cute diventa più scura (areola secondaria) e compaiono dei piccoli rilievi (tubercoli di Montgomery), che sono ghiandole sebacee ipertrofiche. Una scarsa quantità di secrezioni simili a latte (il colostro) può comparire già dalle prime settimane di gestazione e permane fino al 3°- 4°giorno dopo il parto.
Come cambia l’apparato tegumentario in gravidanza
L’apparato tegumentario subisce dei cambiamenti stimolato dall’aumento dei livelli degli estrogeni, del progesterone e dell’ormone α-melanociticostimolante. Si manifestano dei cambiamenti della pigmentazione della pelle in particolare nella zona dell’areola, dei capezzoli, la vulva e la zona perianale.
Al centro dell’addome la pelle - dall’ombelico alla zona pubica - può sviluppare una zona pigmentata chiamata linea nigra. Nelle donne coi capelli scuri potrebbe essere evidente un oscuramento della pelle sugli zigomi, sul naso e sulla fronte, chiamato cloasma facciale o comunemente maschera della gravidanza.
Le ghiandole sebacee e sudoripare si ingrandiscono e sono iperattive. Gli elevati livelli di ormoni corticosteroidi riducono la forza del tessuto connettivo determinando i segni rossi e ondulati (le smagliature) che possono apparire sull’addome, su fianchi, glutei e seno.
Gli effetti degli estrogeni gravidici si notano anche sui capelli, che appaiono più folti allungandone il ciclo vitale. Durante il puerperio si avrà l’effetto contrario, quando la riduzione degli estrogeni ridurrà il ciclo di crescita dei capelli, ma si tratta di una condizione temporanea che ritornerà alla normalità dopo circa 4-6 mesi dal parto.
Fonte https://www.nurse24.it/ostetrica/gravidanza/modificazioni-fisiologiche-apparato-genitale-tegumentario.html
L’aumento di dimensioni avviene per l’ipertrofia delle fibre muscolari del miometrio, stimolate dagli estrogeni e dalla distensione causata dalla crescita del feto, mentre l’iperplasia è limitata. Le fibre muscolari si allungano, si allargano e aumenta il tessuto fibroso che dona forza ed elasticità alla parete uterina.
Aumenta il calibro dei vasi sanguigni e linfatici tanto che a fine gravidanza un sesto del volume ematico totale è contenuto all’interno del sistema vascolare uterino. L’utero gravidico, sviluppandosi, dopo la 12ª settimana non è più contenuto nel piccolo bacino ed il fondo è dislocato verso l’alto in maniera progressiva e proporzionata all’età gestazionale.
Collo dell’utero
Gli estrogeni determinano una maggiore vascolarizzazione, ritenzione idrica nell’organo, che assume una consistenza pastosa e l’ipertrofia delle ghiandole del canale cervicale che aumentano la secrezione di muco denso e formano il tappo mucoso, che ha il compito di isolare e proteggere dai microrganismi la cavità uterina.
Il collo dell’utero in gravidanza funge da supporto meccanico per il contenuto dell’utero, mentre nel corso della gravidanza una progressiva dissociazione delle fibre collagene che permetterà al momento del travaglio il realizzarsi della dilatazione della cervice uterina.
Modifiche di ovaie e tube durante la gravidanza
L’ovulazione si arresta per l’interruzione del feed-back ormonale che la regola mentre rimane attiva fino alla 8ª settimana la funzione del corpo luteo di produrre progesterone.
Le ovaie e le tube seguono l’espansione dell’utero in direzione craniale e distale.
Come si modifica la vagina in gravidanza
La mucosa vaginale subisce l’ispessimento stimolata dai maggiori livelli di estrogeni gravidici. Aumentano anche le secrezioni vaginali che saranno bianche, dense e con un pH acido (3,5 - 6) aiutano nella prevenzione delle infezioni batteriche e favoriscono i miceti che sono anche la causa della maggiore suscettibilità della donna gravida all’infezione da Candida.
Col progredire della gravidanza aumenta il flusso ematico e diminuisce il tessuto connettivo così da rilassare i tessuti e permettere un più facile il passaggio del neonato.
Gravidanza e i cambiamenti delle mammelle
Già dalle prime settimane avvengono le prime modifiche a carico dell’organo: aumentano considerevolmente di volume, si accentua il reticolo venoso sottocutaneo, l’ipertrofia dei lobuli ghiandolari che appaiono come noduli alla palpazione e l’iperpigmentazione dell’aureola.
Attorno all’aureola la cute diventa più scura (areola secondaria) e compaiono dei piccoli rilievi (tubercoli di Montgomery), che sono ghiandole sebacee ipertrofiche. Una scarsa quantità di secrezioni simili a latte (il colostro) può comparire già dalle prime settimane di gestazione e permane fino al 3°- 4°giorno dopo il parto.
Come cambia l’apparato tegumentario in gravidanza
L’apparato tegumentario subisce dei cambiamenti stimolato dall’aumento dei livelli degli estrogeni, del progesterone e dell’ormone α-melanociticostimolante. Si manifestano dei cambiamenti della pigmentazione della pelle in particolare nella zona dell’areola, dei capezzoli, la vulva e la zona perianale.
Al centro dell’addome la pelle - dall’ombelico alla zona pubica - può sviluppare una zona pigmentata chiamata linea nigra. Nelle donne coi capelli scuri potrebbe essere evidente un oscuramento della pelle sugli zigomi, sul naso e sulla fronte, chiamato cloasma facciale o comunemente maschera della gravidanza.
Le ghiandole sebacee e sudoripare si ingrandiscono e sono iperattive. Gli elevati livelli di ormoni corticosteroidi riducono la forza del tessuto connettivo determinando i segni rossi e ondulati (le smagliature) che possono apparire sull’addome, su fianchi, glutei e seno.
Gli effetti degli estrogeni gravidici si notano anche sui capelli, che appaiono più folti allungandone il ciclo vitale. Durante il puerperio si avrà l’effetto contrario, quando la riduzione degli estrogeni ridurrà il ciclo di crescita dei capelli, ma si tratta di una condizione temporanea che ritornerà alla normalità dopo circa 4-6 mesi dal parto.
Fonte https://www.nurse24.it/ostetrica/gravidanza/modificazioni-fisiologiche-apparato-genitale-tegumentario.html
Nessun commento:
Posta un commento