Nel caso in cui gli antibiotici assunti in gravidanza attraversino la placenta arrivando fino al feto, potrebbero influire sullo sviluppo del futuro neonato. Se nella prima settimana di gravidanza il pericolo è quello di un aborto spontaneo, nelle successive settimane del primo trimestre questi farmaci risulterebbero molto pericolosi per il suo sviluppo futuro, con rischio di malformazioni al sistema nervoso centrale e non solo.
L'assunzione di antibiotici in gravidanza potrebbe inoltre comportare malattie infiammatorie croniche intestinali a carico del bambino, obesità, morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa.
Antibiotico in gravidanza e malattie infiammatorie croniche intestinali nel bambino
Secondo uno studio condotto da dei ricercatori svedesi, il "contatto" indiretto con farmaci antibiotici durante la gravidanza aumenta di due volte il rischio di sviluppare una malattia infiammatoria intestinale nei primi anni di vita. Gli antibiotici, infatti, modificano il microbiota intestinale, che ha il compito di regolare il metabolismo e il sistema immunitario. L'alterazione indotta dal contatto col farmaco, porterebbe a sviluppare uno squilibrio in queste funzioni fondamentali.
L'alterazione del microbiota del neonato dovuta all'assunzione di antibiotico in gravidanza da parte della madre avrebbe un ruolo importante nell'insorgere di malattie infiammatorie croniche intestinali come morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa.
Antibiotici in gravidanza: quali scegliere per la salute di mamma e bambino?
Come comportarsi, allora, se durante la gravidanza si contrae un'infezione che necessita l'assunzione di antibiotici? Prima di tutto è importante cominciare una terapia antibiotica sotto controllo medico solo e soltanto che non è stato sufficiente nessun altro tipo di trattamento. Bisogna ricorrere a questo tipo di farmaco, insomma, solo se strettamente necessario. Da evitare del tutto (sempre se possibile) nel primo trimestre di gravidanza.
Bisognerà poi scegliere un farmaco sicuro e assumerlo nella dose più bassa possibile con comprovata efficacia. Se nel primo trimestre un farmaco sbagliato o una dose non adeguata potrebbero comportare un alto rischio di malformazioni per il feto (che proprio in quelle settimane di gravidanza sta formando i suoi organi), nel secondo e terzo trimestre il pericolo è più ridotto, ma sempre presente.
Fonte https://www.alfemminile.com/gravidanza/antibiotico-in-gravidanza-s4013254.html#af_intertitre_2
L'assunzione di antibiotici in gravidanza potrebbe inoltre comportare malattie infiammatorie croniche intestinali a carico del bambino, obesità, morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa.
Antibiotico in gravidanza e malattie infiammatorie croniche intestinali nel bambino
Secondo uno studio condotto da dei ricercatori svedesi, il "contatto" indiretto con farmaci antibiotici durante la gravidanza aumenta di due volte il rischio di sviluppare una malattia infiammatoria intestinale nei primi anni di vita. Gli antibiotici, infatti, modificano il microbiota intestinale, che ha il compito di regolare il metabolismo e il sistema immunitario. L'alterazione indotta dal contatto col farmaco, porterebbe a sviluppare uno squilibrio in queste funzioni fondamentali.
L'alterazione del microbiota del neonato dovuta all'assunzione di antibiotico in gravidanza da parte della madre avrebbe un ruolo importante nell'insorgere di malattie infiammatorie croniche intestinali come morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa.
Antibiotici in gravidanza: quali scegliere per la salute di mamma e bambino?
Come comportarsi, allora, se durante la gravidanza si contrae un'infezione che necessita l'assunzione di antibiotici? Prima di tutto è importante cominciare una terapia antibiotica sotto controllo medico solo e soltanto che non è stato sufficiente nessun altro tipo di trattamento. Bisogna ricorrere a questo tipo di farmaco, insomma, solo se strettamente necessario. Da evitare del tutto (sempre se possibile) nel primo trimestre di gravidanza.
Bisognerà poi scegliere un farmaco sicuro e assumerlo nella dose più bassa possibile con comprovata efficacia. Se nel primo trimestre un farmaco sbagliato o una dose non adeguata potrebbero comportare un alto rischio di malformazioni per il feto (che proprio in quelle settimane di gravidanza sta formando i suoi organi), nel secondo e terzo trimestre il pericolo è più ridotto, ma sempre presente.
Fonte https://www.alfemminile.com/gravidanza/antibiotico-in-gravidanza-s4013254.html#af_intertitre_2
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