Il tumore al testicolo cresce a un ritmo del 3% annuo, soprattutto tra i giovani, e può dare infertilità. Ma non comporta necessariamente la rinuncia al sogno di paternità. La fertilità maschile, infatti, si può preservare congelando uno o più campioni di liquido seminale. Tuttavia questo è un problema spesso sottovalutato.
Una malattia in aumento
Nel 2017 si sono registrati circa 2.500 nuovi casi di tumore al testicolo, pari all’1% di tutti i tumori maschili. Negli uomini sotto i 50 anni è la neoplasia più frequente e rappresenta il 12% di tutti i casi incidenti. Il rischio di sviluppare un tumore del testicolo è pari a 1 su 191: il rischio è molto elevato nei giovani e si riduce drasticamente nelle età avanzate.
Rischio infertilità
Il tumore al testicolo, come quello alla prostata, può determinare infertilità, sia in seguito all’intervento chirurgico sia per le terapie successive come la chemioterapia o la radioterapia. Ma, mentre si sta diffondendo la preservazione della fertilità femminile grazie alle tecniche di crioconservazione del tessuto ovarico o degli ovociti, molto meno si fa per l’infertilità maschile negli uomini affetti da neoplasie soprattutto dell’apparato urogenitale.
Sì al liquido congelato
Il liquido seminale congelato non ha le stesse capacità di fecondazione di quello fresco, però consente ugualmente di ottenere una gravidanza successivamente, assicurano gli esperti, anche se spesso bisogna ricorrere alla fecondazione assistita. È necessario scegliere un trattamento che dia alte percentuali di successo per non sprecare ciò che si è conservato. Nei casi più gravi, in cui non si hanno spermatozoi nel liquido seminale, si può ricorrere a tecniche di prelievo testicolare che hanno dato luogo, come dimostrano gli studi, a nascita di bambini sani e assenza di recidive del tumore.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/famiglia/papa/tumore-al-testicolo-si-puo-diventare-padri-12238
Una malattia in aumento
Nel 2017 si sono registrati circa 2.500 nuovi casi di tumore al testicolo, pari all’1% di tutti i tumori maschili. Negli uomini sotto i 50 anni è la neoplasia più frequente e rappresenta il 12% di tutti i casi incidenti. Il rischio di sviluppare un tumore del testicolo è pari a 1 su 191: il rischio è molto elevato nei giovani e si riduce drasticamente nelle età avanzate.
Rischio infertilità
Il tumore al testicolo, come quello alla prostata, può determinare infertilità, sia in seguito all’intervento chirurgico sia per le terapie successive come la chemioterapia o la radioterapia. Ma, mentre si sta diffondendo la preservazione della fertilità femminile grazie alle tecniche di crioconservazione del tessuto ovarico o degli ovociti, molto meno si fa per l’infertilità maschile negli uomini affetti da neoplasie soprattutto dell’apparato urogenitale.
Sì al liquido congelato
Il liquido seminale congelato non ha le stesse capacità di fecondazione di quello fresco, però consente ugualmente di ottenere una gravidanza successivamente, assicurano gli esperti, anche se spesso bisogna ricorrere alla fecondazione assistita. È necessario scegliere un trattamento che dia alte percentuali di successo per non sprecare ciò che si è conservato. Nei casi più gravi, in cui non si hanno spermatozoi nel liquido seminale, si può ricorrere a tecniche di prelievo testicolare che hanno dato luogo, come dimostrano gli studi, a nascita di bambini sani e assenza di recidive del tumore.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/famiglia/papa/tumore-al-testicolo-si-puo-diventare-padri-12238
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