Le ricerche non lasciano dubbi, il progresso industriale continua a rendere gli uomini meno fertili. Nel corso degli ultimi 40 anni nelle aree altamente industrializzate si è avuto un importante decremento del numero degli spermatozoi.
Una condizione che non pone a rischio solo la riproduzione ma nel lungo periodo potrebbe portare all’insorgenza di patologie più o meno gravi. La qualità dello sperma, così come la sua quantità, risulta uno dei principali indicatori della salute generale dell’uomo.
Secondo gli specialisti infatti, l’uomo che produce un numero di spermatozoi inferiori alla media ha maggiori probabilità di ammalarsi si patologie legate al cuore e al metabolismo.
Meno spermatozoi? A rischio non solo la riproduzione.
Un recente studio Italiano, ha visto coinvolti oltre 5000 uomini di origine Italiana con un numero di spermatozi estremamente basso, circa l’80% in meno rispetto alla media nazionale. I successivi risultati hanno evidenziato come gli stessi uomini avessero molta più probabilità di accumulare grasso corporeo, quindi colesterolo alto e ipertensione.
Inoltre presentavano maggiori rischi di sviluppare il diabete, problemi metabolici e riduzione della massa ossea. Non solo, altra conseguenza, la ridotta sintesi di testosterone, da cui un più alto rischio di sviluppare l’osteoporosi, ancora oggi considerata un problema solo femminile
Come comprendere questi dati?
Al momento i dati non considerano la reale incidenza di queste malattie, ma la contemporanea presenza di una serie di fattori di rischio acclarati non lascia ben sperare. Il rovescio della medaglia di quanto osservato – senza trascurare che la comunità scientifica tiene sotto controllo gli aumenti dell’infertilità e dei numeri del cancro del testicolo, che viaggiano di pari passo. I ricercatori hanno tenuto a precisare che «lo studio non dimostra che il basso numero di spermatozoi provochi disordini metabolici».
Fonte https://www.contattolab.it/pochi-spermatozoi-infertilita-infarto-e-malattie-metaboliche/
Una condizione che non pone a rischio solo la riproduzione ma nel lungo periodo potrebbe portare all’insorgenza di patologie più o meno gravi. La qualità dello sperma, così come la sua quantità, risulta uno dei principali indicatori della salute generale dell’uomo.
Secondo gli specialisti infatti, l’uomo che produce un numero di spermatozoi inferiori alla media ha maggiori probabilità di ammalarsi si patologie legate al cuore e al metabolismo.
Meno spermatozoi? A rischio non solo la riproduzione.
Un recente studio Italiano, ha visto coinvolti oltre 5000 uomini di origine Italiana con un numero di spermatozi estremamente basso, circa l’80% in meno rispetto alla media nazionale. I successivi risultati hanno evidenziato come gli stessi uomini avessero molta più probabilità di accumulare grasso corporeo, quindi colesterolo alto e ipertensione.
Inoltre presentavano maggiori rischi di sviluppare il diabete, problemi metabolici e riduzione della massa ossea. Non solo, altra conseguenza, la ridotta sintesi di testosterone, da cui un più alto rischio di sviluppare l’osteoporosi, ancora oggi considerata un problema solo femminile
Come comprendere questi dati?
Al momento i dati non considerano la reale incidenza di queste malattie, ma la contemporanea presenza di una serie di fattori di rischio acclarati non lascia ben sperare. Il rovescio della medaglia di quanto osservato – senza trascurare che la comunità scientifica tiene sotto controllo gli aumenti dell’infertilità e dei numeri del cancro del testicolo, che viaggiano di pari passo. I ricercatori hanno tenuto a precisare che «lo studio non dimostra che il basso numero di spermatozoi provochi disordini metabolici».
Fonte https://www.contattolab.it/pochi-spermatozoi-infertilita-infarto-e-malattie-metaboliche/
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