Durante la gravidanza, alla futura mamma può succedere di contrarre delle infezioni batteriche: questo comporta un rischio per il feto, dal momento che il batterio potrebbe attraversare la placenta e infettare il piccolo, oppure infettarlo durante il passaggio nel canale del parto. Conseguenza di ciò è un aumento del pericolo di aborto spontaneo, soprattutto nel primo trimestre, in cui il piccolo è più vulnerabile. Bisognerà quindi, per salvaguardare la salute di entrambi, combattere gli agenti patogeni, ma senza che il futuro bambino corra alcun pericolo nella crescita a causa dei farmaci assunti.
Alcune infezioni risultano essere particolarmente pericolose per il piccolo. È il caso, ad esempio, della Listeria monocytogenes, un batterio che fa parte della flora intestinale di diversi mammiferi e che provoca la listeriosi. Per evitarlo bisogna fare attenzione a non mangiare frutta e verdura cruda durante la gravidanza se non ben lavata, cane cruda o poco cotta, latte e derivati non pastorizzati: si tratta dei cibi che possono essere facilmente contaminati da questo batterio e comportare un serio pericolo per la salute del bambino, con alta possibilità di aborto spontaneo o meningite (se contratto nel canale del parto).
Per il neonato può risultare molto pericoloso anche lo Streptococcus agalactiae, che può portare gravi conseguenze (persino letalità) se contratto nel momento del parto. Tra la 35esima e la 37esima settimana di gravidanza, non a caso, viene eseguito un tampone per controllarne la presenza: nel caso si abbia lo streptococco sarà fondamentale ricorrere alla terapia!
Altrettanto rischiose sono le infezioni date da Chlamydia trachomatis e Troponema pallidum, che possono comportare la prima parto prematuro, polmonite e congiuntivite nel bambino, la seconda addirittura morte in utero.
Sono, infine, soprattutto le infezioni delle vie urinarie quelle che colpiscono maggiormente le donne in gravidanza e possono comportare rischi sia per la salute della mamma che per quella del bambino: rischio di aborto spontaneo, parto pre-termine e gestosi. Anche in questi casi sarà importante svolgere già dal primo trimestre gli esami delle urine per controllare che non siano presenti infezioni delle vie urinarie o, nel caso, trattarle con una terapia antibiotica mirata.
Fonte https://www.alfemminile.com/gravidanza/antibiotico-in-gravidanza-s4013254.html#af_intertitre_2
Alcune infezioni risultano essere particolarmente pericolose per il piccolo. È il caso, ad esempio, della Listeria monocytogenes, un batterio che fa parte della flora intestinale di diversi mammiferi e che provoca la listeriosi. Per evitarlo bisogna fare attenzione a non mangiare frutta e verdura cruda durante la gravidanza se non ben lavata, cane cruda o poco cotta, latte e derivati non pastorizzati: si tratta dei cibi che possono essere facilmente contaminati da questo batterio e comportare un serio pericolo per la salute del bambino, con alta possibilità di aborto spontaneo o meningite (se contratto nel canale del parto).
Per il neonato può risultare molto pericoloso anche lo Streptococcus agalactiae, che può portare gravi conseguenze (persino letalità) se contratto nel momento del parto. Tra la 35esima e la 37esima settimana di gravidanza, non a caso, viene eseguito un tampone per controllarne la presenza: nel caso si abbia lo streptococco sarà fondamentale ricorrere alla terapia!
Altrettanto rischiose sono le infezioni date da Chlamydia trachomatis e Troponema pallidum, che possono comportare la prima parto prematuro, polmonite e congiuntivite nel bambino, la seconda addirittura morte in utero.
Sono, infine, soprattutto le infezioni delle vie urinarie quelle che colpiscono maggiormente le donne in gravidanza e possono comportare rischi sia per la salute della mamma che per quella del bambino: rischio di aborto spontaneo, parto pre-termine e gestosi. Anche in questi casi sarà importante svolgere già dal primo trimestre gli esami delle urine per controllare che non siano presenti infezioni delle vie urinarie o, nel caso, trattarle con una terapia antibiotica mirata.
Fonte https://www.alfemminile.com/gravidanza/antibiotico-in-gravidanza-s4013254.html#af_intertitre_2
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