Papà in sala parto, si o no
Uno studio della University College London, in collaborazione con il King's College London e la University of Hertfordshire, ha scoperto che la presenza di una persona cara può intensificare il dolore di una donna.
Più precisamente, nella ricerca pubblicata sulla rivista Social Cognitive and Affective Neuroscience, non è stata trovata alcuna donna il cui dolore si è effettivamente ridotto se al momento del parto c'era il proprio compagno a fianco.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno sottoposto 39 donne a una sorta di 'puntura' laser al dito, ovvero a un impulso elettrico, alla presenza del proprio marito o fidanzato.
Durante l'esperimento è stata monitorata l'attività elettrica del cervello e alle donne è stato chiesto di valutare l'intensità dell'impulso. Gli scienziati hanno poi ripetuto l'esperimento con il partner in piedi in un'altra stanza. Ebbene, dai risultati è emerso che il dolore delle donne non è mai risultato ridotto in presenza del loro partner. In alcuni casi, addirittura, il dolore è aumentato se il partner era vicino.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che le donne preferiscono avere vicino il partner durante il parto. I diversi risultati di questo esperimento controllato suggeriscono che i risultati precedenti potrebbero non necessariamente riguardare la sensazione di dolore fisico, ma altri significati ed esigenza più ampie associate al parto
ha detto Katerina Fotopoulou della University College London
Si dice contrario alla presenza del papà in sala parto anche il celebre medico francese, Michel Odent, il sostenitore della nascita dolce in acqua, che ha sottolineato che dalle sue più recenti indagini è emerso che la presenza del papà in sala parto si accompagna ad un aumento del rischio di dover ricorrere a un parto cesareo.
Il motivo sta nel fatto, spiega Odent, che spesso l’uomo non è preparato all’evento e la sua ansia si trasmette alla madre alterando la produzione di ossitocina.
Non solo, Odent riconduce alla presenza del papà in sala parto l’aumento delle crisi coniugali post-parto che si è registrato negli ultimi tempi. Eppure le dichiarazioni di Odent sono decisamente controcorrente rispetto a ciò che avviene ogni giorno nelle sale parto nostrane.
Tuttavia, una ricerca pubblicata su Pnas coordinata dal professor Pavel Goldstein è giunta alla conclusione che tenere la mano della propria compagnia durante il travaglio funge da antidolorifico naturale, stimola la produzione di neurorasmettitori analgesici e anche l'empatia nel papà. Il tutto si traduce in una sorta di allineamento cerebrale.
Sono sempre più numerosi i papà che decidono di assistere al parto e che riescono ad essere presenti a se stessi con serenità, infondendo sicurezza alla propria compagna, anche se i dati rivelano una grande disparità a livello regionale (legata a fattori sociali e culturali): nelle regioni del Nord-Ovest la percentuale di papà che assistono al parto è dell’87,8%, nelle regioni del Nord-Est dell’83,9%, nel Centro del 68,9% e nelle regioni meridionali non supera il 31,1%.
Esperienze di papà in sala parto
Qualcuno si dice soddisfatto e gratificato dalla scelta di assistere al aprto, qualcun altro invece forse, tornando indietro, ci penserebbe su più volte. Quel che è certo è che La scelta di assistere al parto non va presa sottogamba.
E’ importante tenere conto che le emozioni, l’odore di disinfettanti, la sofferenza della propria compagna, la vista del sangue e l’atmosfera concitata che si respira in sala parto possono alimentare un senso di disagio e inadeguatezza che può mettere a dura prova anche il più coraggioso dei papà.
Per questo è decisamente consigliabile frequentare insieme alla propria compagna un corso di preparazione al parto, durante il quale si possono apprendere le tecniche per aiutarla nella respirazione, per praticarle dei massaggi e per prepararsi emotivamente a questa esperienza straordinaria.
Cosa fa il papà in sala parto
Ad esempio il papà può praticare sulla schiena della donna i massaggi imparati durante il corso di preparazione al parto e aiutarla, così, a rilassarsi; può offrirle sostegno con il braccio per aiutarla negli spostamenti o nei cambiamenti di posizione durante il travaglio, mantenerle la testa e le spalle durante le spinte, può prendersi cura della mamma facendola bere, offrendole caramelle, asciugandole il viso o bagnandole le labbra.
Inoltre la presenza del papà può essere preziosa anche per il neonato, nella maggior parte degli ospedali e delle cliniche, infatti, il papà può rimanere insieme al bambino nei primi momenti dopo la nascita, può tagliare lui stesso il cordone ombelicale e addirittura essere presente durante il primo bagnetto.
Come comportarsi in sala parto
Riccardo Ingallina, Responsabile del reparto di Ostetricia e Ginecologia della casa di cura Villa Pia di Roma, ha messo a punto un decalogo per i futuri papà che intendono vivere l’esperienza del parto accanto alla propria compagna:
Cosa fare durante il parto:
Cosa non fare:
Chi può entrare in sala parto
Non esistono linee guida precise al riguardo, ma è chiaro che meno persone ci sono meglio è, soprattutto se si tratta di parenti o persone che non competenti che creerebbero solo intralcio.
Fonte https://www.paginemamma.it/il-papa-in-sala-parto
Uno studio della University College London, in collaborazione con il King's College London e la University of Hertfordshire, ha scoperto che la presenza di una persona cara può intensificare il dolore di una donna.
Più precisamente, nella ricerca pubblicata sulla rivista Social Cognitive and Affective Neuroscience, non è stata trovata alcuna donna il cui dolore si è effettivamente ridotto se al momento del parto c'era il proprio compagno a fianco.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno sottoposto 39 donne a una sorta di 'puntura' laser al dito, ovvero a un impulso elettrico, alla presenza del proprio marito o fidanzato.
Durante l'esperimento è stata monitorata l'attività elettrica del cervello e alle donne è stato chiesto di valutare l'intensità dell'impulso. Gli scienziati hanno poi ripetuto l'esperimento con il partner in piedi in un'altra stanza. Ebbene, dai risultati è emerso che il dolore delle donne non è mai risultato ridotto in presenza del loro partner. In alcuni casi, addirittura, il dolore è aumentato se il partner era vicino.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che le donne preferiscono avere vicino il partner durante il parto. I diversi risultati di questo esperimento controllato suggeriscono che i risultati precedenti potrebbero non necessariamente riguardare la sensazione di dolore fisico, ma altri significati ed esigenza più ampie associate al parto
ha detto Katerina Fotopoulou della University College London
Si dice contrario alla presenza del papà in sala parto anche il celebre medico francese, Michel Odent, il sostenitore della nascita dolce in acqua, che ha sottolineato che dalle sue più recenti indagini è emerso che la presenza del papà in sala parto si accompagna ad un aumento del rischio di dover ricorrere a un parto cesareo.
Il motivo sta nel fatto, spiega Odent, che spesso l’uomo non è preparato all’evento e la sua ansia si trasmette alla madre alterando la produzione di ossitocina.
Non solo, Odent riconduce alla presenza del papà in sala parto l’aumento delle crisi coniugali post-parto che si è registrato negli ultimi tempi. Eppure le dichiarazioni di Odent sono decisamente controcorrente rispetto a ciò che avviene ogni giorno nelle sale parto nostrane.
Tuttavia, una ricerca pubblicata su Pnas coordinata dal professor Pavel Goldstein è giunta alla conclusione che tenere la mano della propria compagnia durante il travaglio funge da antidolorifico naturale, stimola la produzione di neurorasmettitori analgesici e anche l'empatia nel papà. Il tutto si traduce in una sorta di allineamento cerebrale.
Sono sempre più numerosi i papà che decidono di assistere al parto e che riescono ad essere presenti a se stessi con serenità, infondendo sicurezza alla propria compagna, anche se i dati rivelano una grande disparità a livello regionale (legata a fattori sociali e culturali): nelle regioni del Nord-Ovest la percentuale di papà che assistono al parto è dell’87,8%, nelle regioni del Nord-Est dell’83,9%, nel Centro del 68,9% e nelle regioni meridionali non supera il 31,1%.
Esperienze di papà in sala parto
Qualcuno si dice soddisfatto e gratificato dalla scelta di assistere al aprto, qualcun altro invece forse, tornando indietro, ci penserebbe su più volte. Quel che è certo è che La scelta di assistere al parto non va presa sottogamba.
E’ importante tenere conto che le emozioni, l’odore di disinfettanti, la sofferenza della propria compagna, la vista del sangue e l’atmosfera concitata che si respira in sala parto possono alimentare un senso di disagio e inadeguatezza che può mettere a dura prova anche il più coraggioso dei papà.
Per questo è decisamente consigliabile frequentare insieme alla propria compagna un corso di preparazione al parto, durante il quale si possono apprendere le tecniche per aiutarla nella respirazione, per praticarle dei massaggi e per prepararsi emotivamente a questa esperienza straordinaria.
Cosa fa il papà in sala parto
Ad esempio il papà può praticare sulla schiena della donna i massaggi imparati durante il corso di preparazione al parto e aiutarla, così, a rilassarsi; può offrirle sostegno con il braccio per aiutarla negli spostamenti o nei cambiamenti di posizione durante il travaglio, mantenerle la testa e le spalle durante le spinte, può prendersi cura della mamma facendola bere, offrendole caramelle, asciugandole il viso o bagnandole le labbra.
Inoltre la presenza del papà può essere preziosa anche per il neonato, nella maggior parte degli ospedali e delle cliniche, infatti, il papà può rimanere insieme al bambino nei primi momenti dopo la nascita, può tagliare lui stesso il cordone ombelicale e addirittura essere presente durante il primo bagnetto.
Come comportarsi in sala parto
Riccardo Ingallina, Responsabile del reparto di Ostetricia e Ginecologia della casa di cura Villa Pia di Roma, ha messo a punto un decalogo per i futuri papà che intendono vivere l’esperienza del parto accanto alla propria compagna:
Cosa fare durante il parto:
- aiutare la partoriente a seguire le indicazioni del personale di assistenza,
- simulare con la partoriente durante le doglie la respirazione imparata al corso pre-parto,
- accarezzare la fronte e idratare le labbra della partoriente,
- sorvegliare la flebo ed il monitoraggio CTG insieme all'ostetrica,
- allontanarsi prontamente se viene invitato a farlo fino a quando non viene riammesso.
Cosa non fare:
- fare troppe ed inopportune domande alla partoriente ed al personale di assistenza,
- trasmettere ansia contagiosa,
- spostarsi continuamente dal posto assegnatogli,
- deconcentrarsi dal compito di occuparsi solo ed unicamente con tanto affetto della partoriente,
- abbandonare la neomamma dopo aver visto il/la neonato/a come se il suo compito fosse finito lì.
Chi può entrare in sala parto
Non esistono linee guida precise al riguardo, ma è chiaro che meno persone ci sono meglio è, soprattutto se si tratta di parenti o persone che non competenti che creerebbero solo intralcio.
Fonte https://www.paginemamma.it/il-papa-in-sala-parto
Nessun commento:
Posta un commento