domenica 8 novembre 2020

Pandemia e PMA: come le coppie affrontano questo momento

 Questo aumento è in qualche modo stato giustificato in due modi: da un lato, la pandemia ha generato nelle persone la voglia di cogliere l’attimo e di non rimandare al domani ciò che è possibile fare oggi, con un’evidente preoccupazione per il futuro; dall’altro lato, le coppie che, prima della prima ondata, si erano rivolte ad un centro per la PMA (ma non avevano iniziato il percorso) hanno dovuto attendere fino al primo momento utile, che è stato quello che tutti conosciamo.

La seconda ondata ha nuovamente messo in crisi le coppie infertili, che oggi si trovano ancora una volta costrette a rivedere le loro priorità e che devono affrontare un momento già di suo delicato (come quello del ricorso alla scienza per provare ad avere un figlio) con una preoccupazione in più dovuta al clima di incertezza e di paura che sembra aleggiare ovunque.

Quali sono, quindi, i modi più comuni con cui le coppie affrontano questo percorso?

Possiamo dire che, per forza di cose, il Covid abbia creato un rallentamento. È però anche vero che, nella prima ondata, molte coppie infertili sine causa (cioè senza una causa conclamata) hanno concepito naturalmente durante il periodo del lockdown: segno, probabilmente, che anche la tranquillità di una vita più casalinga e più racchiusa tra le quattro mura domestiche ha reso possibile in molti casi una maggiore intimità tra le coppie stesse. In questa seconda ondata, invece, pare vi sia una maggior preoccupazione delle coppie riguardo alla possibilità che le restrizioni disposte dal governo rendano ancor più lontano il momento in cui potranno affacciarsi finalmente al mondo della PMA. Una preoccupazione tutt’altro che incomprensibile.


Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/pandemia-e-pma-come-le-coppie-affrontano-questo-momento/

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