Nel febbraio scorso, a seguito di una ovodonazione, arriva la lieta notizia di una gravidanza, notizia resa ancora piu’ lieta nell’apprendere che erano due gemellini . Dopo qualche mese una doccia fredda: uno dei due gemellini era morto in utero. Fu presto tranquillizzata dal dr. Raffaele Petta (nella foto) che le spiego che trattandosi di due gemelli diversi e non identici, la morte di un gemellini non avrebbe comportato nessuna conseguenza nell’altro.Il decorso della gravidanza si presento’ comunque ben presto complesso perche’ complicato da una fibromatosi uterina, quasi normale vista l’eta’ della paziente, ma soprattutto da una gravissima forma di anemia con valori di emoglobina inferiori a 7 grammi. Fu sottoposta a ben cinque emotrasfusioni e seguita dall’ematologo dr. Massimo Frigino, Alla 37° settimana fu ricoverata nel Reparto di “ Gravidanza a rischio” diretto dalla dr.ssa, Annamaria Malzoni,della Clinica Malzoni ad Avellino e qualche settinan fa ha partorito, assistita dal dr. Raffaele Petta e dal dr. Leonardo Nargi una bellissima bimba del peso di 2,720 grammi, assistita dal Responsabile della Terapia Intensiva Neonatale , dr. Angelo Izzo.
“La ovodonazione e’ una tecnica di fecondazione assistita che prevede la donazione di ovociti di una donna ad un’altra. Fu vietata in Italia con la legge 40 del 2004 che di fatti riporto’ in un Medioevo culturale e sanitario i procedimenti di fecondazione assistita. Con la sentenza 162 / 2014 la Corte Costituzionale dichiaro’ tale provvedimento illeggittimo fermando quel flusso di coppie sterili all’estero soprattutto in Spagna ed in Grecia. La ovodonazione è consentita per coppie steril con componenti maggiorenni, di sesso diverso e coniugati o conviventi , mentre e’ ancora vietata ai single, alle coppie omosessuali e quella post-mortem utilizzando spermatozoi di un marito o compagno deceduto. Potrebbe sembrare una sfida dell’uomo alla natura, sconvolgendo l’orologio biologico della donna, ma secondo la mia esperienza, usata bene, ha consentito a tante coppie sterili di riempire con il sorriso di un bambino, una casa prima triste e vuota“ afferma il dr. Raffaele Petta.
Fonte http://www.stiletv.it/news/70712/avellino-51enne-napoletana-diventa-mamma-grazie-alla-ovodonazione
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