In questo momento complesso, la gravidanza, e in particolare il parto, rappresentano un fonte di ansia e preoccupazione per le future mamme. La dottoressa Maria Cristina Siviero, neonatologa e infettivologa della Casa di Cura Santa Famiglia, ci ha spiegato tutti i protocolli di sicurezza messi in atto all’interno della clinica per tutelare in ogni aspetto la salute delle mamme e dei bambini.
La Casa di Cura Santa Famiglia accompagna la donna durante tutto il percorso della gravidanza
La clinica Santa Famiglia offre assistenza e supporto completo alle future mamme: “Accompagniamo le donne con dei corsi di preparazione al parto, di allattamento e di svezzamento – racconta la dottoressa Siviero – In questo momento storico in cui non è possibile fare gli incontri di persona, abbiamo creato dei video-corsi in streaming tenuti dagli stessi operatori che li tenevano in presenza, per mantenere quel rapporto fiduciario che da sempre coltiviamo con le coppie”.
L’obiettivo primario della Casa di Cura Santa Famiglia è quello di essere di conforto alle donne nel momento delicato del parto: “Anche ai tempi della pandemia, svolgendo tutte le analisi necessarie, diamo la possibilità ai papà di entrare in sala parto – dice la dottoressa – Sappiamo quanto è importante per una donna che sta partorendo avere vicino una persona cara”.
Il parto è un momento unico e il rapporto che si instaura tra madre e figlio appartiene solo a loro. Come racconta la dottoressa Siviero: “Nella clinica viene promosso lo skin to skin in sala parto: incoraggiamo la mamma a tenere il proprio bambino appena nato sulla pancia, a contatto con la pelle, e suggeriamo l’allattamento al seno molto precoce, a due ore dal parto, anche in caso di cesareo”.
Le misure di sicurezza della clinica Santa Famiglia per la tutela delle mamme e dei neonati
La Casa di Cura Santa Famiglia è una struttura protetta: gli operatori sono regolarmente controllati e l’ingresso nella clinica è permesso solo alle donne e a un accompagnatore. “Ogni donna prima di essere ricoverata viene sottoposta a test sierologico e/o tampone rapido – spiega la dottoressa Siviero – All’interno della struttura sono stati creati dei percorsi interamente dedicati alle mamme e nessun estraneo può salire nei reparti di degenza”.
Per tutelare al meglio la salute delle donne e dei neonati, i parenti non possono accedere alla clinica. Questa misura poco piacevole ma necessaria ha dato luogo ad episodi che strappano un tenero sorriso, come racconta la dottoressa: “Quando capita un parto al primo o al secondo piano, se ci affacciamo alla finestra, possiamo vedere i familiari in strada che festeggiano, applaudono e fanno sentire la loro vicinanza anche da lontano”.
I test vengono fatti a tutte le donne che entrano nella struttura, alle future mamme e alle pazienti ginecologiche che devono sottoporsi ad un intervento, entro 58 ore dal ricovero. La clinica ha un protocollo chiaro e definito anche nel caso in cui una donna entri in travaglio prima di aver eseguito il test. Come spiega la Dott.ssa Siviero: “Se una donna entra in travaglio senza aver eseguito il test sierologico, lo facciamo noi prima del ricovero. In caso di positività attiviamo due diversi protocolli sulla base dello stato del travaglio – continua – Se la donna è nella fase iniziale e risulta positiva, viene trasferita in una struttura covid protetta. Se invece il travaglio è troppo avanzato e non è possibile spostare la futura mamma, abbiamo previsto un percorso dedicato in sala parto e d’isolamento in stanza”.
Anche in questo caso è possibile tenere il proprio bambino in stanza, a distanza di sicurezza e, come spiega la dottoressa: “Consigliamo sempre l’allattamento al seno, basta tenere presente alcuni semplici accorgimenti, come l’utilizzo della mascherina e il lavarsi le mani prima di prendere in braccio il bambino”. Diversi studi hanno evidenziato che le particelle di virus presenti nel latte materno sono pressoché nulle e non c‘è quindi alcun rischio per il bambino.
Fonte https://romah24.com/flaminio-parioli/news/gravidanza-e-coronavirus-la-dottoressa-siviero-spiega-come-la-santa-famiglia-protegge-le-mamme-2/