La fecondazione assistita è sempre più diffusa in Italia: aumentano i nati vivi e cresce il numero delle coppie che vi ricorrono. Resta però piuttosto basso il rapporto tra cicli iniziati ed esito positivo. I dati, aggiornati al 2016, sono contenuti in una relazione a firma del ministro della Salute, Giulia Grillo.
Il grafico in apertura mostra il numero dei cicli iniziati ogni anno (colonna rossa) e il numero dei bambini nati vivi nello stesso periodo (colonna azzurra) grazie alla fecondazione assistita. La linea viola, invece, indica la percentuale dei nati vivi sul totale dei cicli iniziati: il tasso di buona riuscita va dal 12 al 13%.
IN ITALIA 97.656 TENTATIVI
La buona notizia è che nel 2016 è stato registrato un triplo piccolo record: il primo è che sono stati 13.582 i neonati nati vivi dopo una gestazione medicalmente assistita, a seguito di, secondo record, 97.656 cicli iniziati. Fatti i conti, il tasso di riuscita è del 13,91%, terzo record.
I dati, spiega il ministero, considerano tutte le tecniche, omologa ed eterologa, sia di I livello (inseminazione), che di II e III livello (fecondazione in vitro). La crescita, viene sottolineato, è fondamentalmente correlata alla fecondazione eterologa e alle tecniche omologhe con crioconservazione dei gameti. Diminuiscono invece le coppie, i cicli iniziati e i nati da tecniche che prevedono la fecondazione in vitro.
L’ETÀ DELLE DONNE
Resta costante l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche omologhe a fresco: 36,8 anni; (i dati più recenti pubblicati dal registro europeo danno per il 2013 un’età media di 34,8 anni). Si conferma l’aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono a queste tecniche: sono il 35,2% nel 2016, erano 20,7% del 2005. Nella fecondazione eterologa l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,2). La maggiore età di chi accede alla “eterologa femminile” (rispetto all’omologa) sembra indicare che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all’età della donna, e non per patologie specifiche.
QUANTI NATI DALLA FECONDAZIONE ASSISTITA
Ma qual è l’apporto alla natalità della fecondazione assistita? Come Truenumbers ha spiegato in questo post, in Italia, da alcuni anni, il numero dei bambini nati vivi è sempre in calo. Nel 2016, anno di riferimento dello studio del ministero della Salute, i nati erano stati 473mila.Vuol dire che la fecondazione assistita contribuisce al totale delle nascite in Italia per circa il 2,8% del totale.
Fonte: Ministero della Salute
Il grafico in apertura mostra il numero dei cicli iniziati ogni anno (colonna rossa) e il numero dei bambini nati vivi nello stesso periodo (colonna azzurra) grazie alla fecondazione assistita. La linea viola, invece, indica la percentuale dei nati vivi sul totale dei cicli iniziati: il tasso di buona riuscita va dal 12 al 13%.
IN ITALIA 97.656 TENTATIVI
La buona notizia è che nel 2016 è stato registrato un triplo piccolo record: il primo è che sono stati 13.582 i neonati nati vivi dopo una gestazione medicalmente assistita, a seguito di, secondo record, 97.656 cicli iniziati. Fatti i conti, il tasso di riuscita è del 13,91%, terzo record.
I dati, spiega il ministero, considerano tutte le tecniche, omologa ed eterologa, sia di I livello (inseminazione), che di II e III livello (fecondazione in vitro). La crescita, viene sottolineato, è fondamentalmente correlata alla fecondazione eterologa e alle tecniche omologhe con crioconservazione dei gameti. Diminuiscono invece le coppie, i cicli iniziati e i nati da tecniche che prevedono la fecondazione in vitro.
L’ETÀ DELLE DONNE
Resta costante l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche omologhe a fresco: 36,8 anni; (i dati più recenti pubblicati dal registro europeo danno per il 2013 un’età media di 34,8 anni). Si conferma l’aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono a queste tecniche: sono il 35,2% nel 2016, erano 20,7% del 2005. Nella fecondazione eterologa l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,2). La maggiore età di chi accede alla “eterologa femminile” (rispetto all’omologa) sembra indicare che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all’età della donna, e non per patologie specifiche.
QUANTI NATI DALLA FECONDAZIONE ASSISTITA
Ma qual è l’apporto alla natalità della fecondazione assistita? Come Truenumbers ha spiegato in questo post, in Italia, da alcuni anni, il numero dei bambini nati vivi è sempre in calo. Nel 2016, anno di riferimento dello studio del ministero della Salute, i nati erano stati 473mila.Vuol dire che la fecondazione assistita contribuisce al totale delle nascite in Italia per circa il 2,8% del totale.
Fonte: Ministero della Salute