Sono due tipi di prelievi di sangue materno e danno risultati statistici sulla probabilità di avere bambini con malformazioni e anomalie cromosomiche
Il tri-test è un prelievo di sangue materno volto a studiare le sostanze prodotte del feto e dalla placenta materna. Questo test viene effettuato dalla 15° alla 17° settimana di gestazione e non oltre. Risulta essere poco attendibile se la madre aspetta dei gemelli e se se è affetta da diabete gestazionale. Quando si è in presenza di alterazioni cromosomiche fetali (sindrome di Down, patologie del tubo neurale) alcune sostanze risultano alterate. La presenza di un’anomalia di queste sostanze più l’età della madre determinano un aumentato rischio di avere un bambino affetto dalla sindrome di Down.
Le sostanza che vengono studiate sono:
- Hcg : gonadotropina corionica umana nella sua frazione libera
- Alfafetoproteina
- Estriolo non coniugato
Lo studio di queste sostanze orienta la madre verso ulteriori indagini di accertamento (vedi l'amniocentesi) se viene riscontrata un’anomalia quantitativa rispetto alla normale presenza delle stesse durante questa epoca gestazionale. Il test è definito positivo se la probabilità stimata di avere un bambino con alterazioni è pari ad uno su 250 bambini.
Il bi-test è un prelievo del sangue materno che viene effettuato tra la undicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza, in questo caso oltre a valutare l’età materna come fattore di rischio vengono analizzate le quantità di questi due ormoni:
- gonadotropina corionica
- plasma proteina associata alla gravidanza
Di solito il test è definito positivo quando il rischio è pari a 1 su 250 e la gonadotropina corionica è presente in quantità elevata mentre la plasma proteina risulta essere diminuita rispetto alla normale stima di queste sostanze durante le settimane di gravidanza sopra citate.
Il tri-test è un prelievo di sangue materno volto a studiare le sostanze prodotte del feto e dalla placenta materna. Questo test viene effettuato dalla 15° alla 17° settimana di gestazione e non oltre. Risulta essere poco attendibile se la madre aspetta dei gemelli e se se è affetta da diabete gestazionale. Quando si è in presenza di alterazioni cromosomiche fetali (sindrome di Down, patologie del tubo neurale) alcune sostanze risultano alterate. La presenza di un’anomalia di queste sostanze più l’età della madre determinano un aumentato rischio di avere un bambino affetto dalla sindrome di Down.
Le sostanza che vengono studiate sono:
- Hcg : gonadotropina corionica umana nella sua frazione libera
- Alfafetoproteina
- Estriolo non coniugato
Lo studio di queste sostanze orienta la madre verso ulteriori indagini di accertamento (vedi l'amniocentesi) se viene riscontrata un’anomalia quantitativa rispetto alla normale presenza delle stesse durante questa epoca gestazionale. Il test è definito positivo se la probabilità stimata di avere un bambino con alterazioni è pari ad uno su 250 bambini.
Il bi-test è un prelievo del sangue materno che viene effettuato tra la undicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza, in questo caso oltre a valutare l’età materna come fattore di rischio vengono analizzate le quantità di questi due ormoni:
- gonadotropina corionica
- plasma proteina associata alla gravidanza
Di solito il test è definito positivo quando il rischio è pari a 1 su 250 e la gonadotropina corionica è presente in quantità elevata mentre la plasma proteina risulta essere diminuita rispetto alla normale stima di queste sostanze durante le settimane di gravidanza sopra citate.
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