Nel nome c'è il destino. Scegliere il nome del
proprio bambino è una tappa molto importante: una delle prime
responsabilità che un genitore deve assumersi. Come sceglierlo? Vi
proponiamo 15 dritte.
“Nomen omen” dicevano gli antichi Romani,
ovvero nel nome c’è il destino. Niente di più vero, perché il nome non
solo sancisce l’identità di una persona che, volente o nolente, se lo
porterà dietro per tutta la vita, ma racconta anche il suo carattere e
come si relaziona con gli altri e con il mondo.
Per questo motivo scegliere accuratamente il nome per il
proprio bambino è una delle prime responsabilità che un genitore deve
assumersi. Perché il nome è il primo regalo che gli farete, sarà la
prima parola a cui dedicherete un pensiero la mattina e l’ultima che
pronuncerete la sera prima di addormentarvi, la pronuncerete (e la
urlerete) infinite volte nel corso della vostra vita con lui.
Insomma, scegliete il nome di vostro figlio con cura e
amore perché non ci sono molte altre cose che restano attaccate addosso
alla persona quanto un
nome.
La legge italiana offre alcune indicazioni importanti sulla
scelta del nome: la fonte sono gli articoli 34 e 35 del decreto n.
396/2000
1 - Al massimo sono ammessi tre nomi
La
legge dice che il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e
può essere composto da uno o da più elementi onomastici, anche separati,
non superiori a tre.
2 - Vietato il nome del papà e non solo …
La
legge vieta di imporre al bambino lo stesso nome del padre vivente, di
un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi
ridicoli o vergognosi.
3 - Sì ai nomi stranieri ma con lettere dell’alfabeto italiano
La
legge dice che i nomi stranieri che sono imposti ai bambini aventi la
cittadinanza italiana devono essere espressi in lettere dell’alfabeto
italiano, con estensione alle lettere: J, K, X, Y, W e, dove possibile,
anche con i segni diacritici propri dell’alfabeto della lingua di
origine del nome.
4 - No a nomi ridicoli o vergognosi
La
legge parla chiaro: sono vietati nomi ridicoli o vergognosi. Ricordate
il caso della coppia genovese che qualche anno fa voleva
chiamare il proprio bimbo Venerdì?
La Corte di Cassazione confermò la decisione del Tribunale e della
Corte d’Appello di cambiare “d’ufficio”, contro il volere dei genitori,
il nome scelto dai genitori perché giudicato “ridicolo”. Il bambino è
registrato come
Gregorio, il santo del giorno.
Le procedure per il cambiamento d'ufficio del nome al bambino avevano
preso le mosse quando l'ufficiale dell'anagrafe si era rifiutato di
scrivere Venerdì sull'atto di nascita. Secondo i giudici di merito
Venerdì, sarebbe un nome “dal carattere ridicolo e suscettivo di ironia e
scherno, in grado di arrecare un grave nocumento alla persona che lo
porta” per il richiamo al nome del compagno di sventura di 'Robinson
Crusoe' (il romanzo di Daniel Defoe), “figura umana caratterizzata dalla
sudditanza e dalla inferiorità che non raggiungerebbe mai la condizione
di uomo civilizzato”.
Senza successo, i genitori del piccolo avevano cercato di
insistere sulla legittimità della scelta del nome Venerdì facendo
presente che ci sono stati personaggi noti, come Francesco Totti e Ilari
Blasi, che hanno chiamato la figlia Chanel, o come Jaki Elkann e
Lavinia Borromeo
che hanno chiamato
Oceano il loro secondogenito.
Di fronte a un nome che secondo l’anagrafe non è
accettabile che cosa avviene? Secondo la legge, l’anagrafe può fare una
segnalazione al Procuratore della Repubblica che, a sua discrezione, può
decidere, se ritiene il nome davvero inaccettabile, di intervenire con
un’istanza alla prefettura.
Secondo
gli ultimi dati Istat disponibili (2009), i nomi più diffusi scelti per
i neonati italiani sono i classici intramontabili.
Francesco,
infatti, è il nome più gettonato per i maschietti italiani. Del resto
il santo di Assisi è anche il patrono d’Italia. Il nome deriva dal
germanico, latinizzato in
Franciscus, e significa proveniente dalla terra dei franchi.
Molto diffuso anche
Lorenzo, che deriva dal latino Laurentius che significa abitante di Laurentum. Altri nomi molto diffusi sono
Alessandro e
Andrea: derivano entrambi dal greco e significano rispettivamente protettore di uomini e coraggioso. Resistono in classifica anche
Matteo (che deriva dall’ebraico Mathat e Yah e significa dono di Dio),
Antonio che deriva dal greco e significa nato prima (oppure dal latino Antonius, inestimabile),
Giuseppe (deriva dall’ebraico Yoseph che significa Dio mandi altri figli),
Mattia (dal latino Mathias che significa dono del Signore) e
Davide (deriva dall’ebraico Dawidh che significa amato, diletto).
Per quanto riguarda i nomi femminili in pole position c’è
Giulia (dal latino Iulia, nome gentilizio), seguito da
Sofia (di origine greca, significa saggezza),
Martina (dal latino Martinus e significa dedicato a Marte),
Sara (dall’ebraico Sarah e significa signora, principessa) e
Giorgia (ha origini greche e significa agricoltore).
(“Il libro completo dei nomi”, De Agostini, 9 €)
6 - Un nome facile da pronunciare
Scegliete
un nome semplice e possibilmente non troppo sdoppiabile. Ricordate che
il nome deve essere facile da pronunciare anche per il bimbo stesso.
A proposito dei nomi originali, è vero che distinguerà
vostro figlio dalla massa, ma cercate di evitare nomi troppo strani che
potrebbero imbarazzare il bambino per tutta la vita.
Se optate per un nome straniero, soprattutto se
complicato, tenete presente che ciò potrebbe significare imporre per
tutta la vita al bambino l’obbligo di ripetere varie volte il proprio
nome prima di essere compreso e la fatica di dover specificarne ogni
volta la grafia con tanto di spelling.
State attenti anche a eventuali difetti di pronuncia
familiari (evitare per esempio nomi con la lettera R se si pronuncia la R
moscia). Ricordate inoltre che i doppi (o peggio, tripli) nomi e quelli
composti creano inevitabilmente pasticci con i documenti e con il
codice fiscale (per esempio Gian Luca o Gianluca?). (Alessandra Leonardi, “Il libro dei nomi italiani e stranieri”, Larus Pratique; Elena Nembri, “Il libro dei nomi italiani e stranieri”, Canguro)
7 - Un nome che stia bene con il cognome
Indispensabile
per evitare suoni cacofonici o giochetti tipo “Dario Lampa” che diventa
LampaDario, o abbinamenti da barzelletta tipo Margherita Dell’Orto.
Cercate piuttosto un abbinamento eufonico con il cognome: se si ha un
cognome molto comune è bene non abbinare nomi molto diffusi (quanti
Mario Bianchi esistono?), così come a un cognome molto lungo sarebbe
meglio non abbinare nomi altrettanto lunghi, e così via. (“Il libro dei nomi”, Gribaudo)
8 - Un nome molto comune: troppi omonimi?
Se
optate per un nome molto comune valutate anche quanto considerate
importante o scomodo che il bambino viva in mezzo a omonimi, o che
questo nome lo possa caratterizzare troppo poco costringendolo in alcune
situazioni (a scuola, per esempio) a usare il cognome per farsi
riconoscere.
Se si sceglie di dare al proprio figlio il nome di una
persona cara, magari del nonno o di un’altra persona di famiglia, è bene
spiegare al bimbo, una volta cresciuto, i motivi per cui lo si è
chiamato così. Sarà orgoglioso di portare un nome ritenuto importante
dai suoi genitori! (Massimo De Vita, Il libro dei nomi, Nuovi Manuali)
9 - Verificate prima il significato del nome
E’ giusto
conoscere qual è l’etimologia del nome e da dove viene, e non solo per
curiosità. Può succedere che quello che vi sembrava un bellissimo nome,
potrebbe non piacervi più dopo aver letto che cosa significa. Per
esempio Biagio deriverebbe dalla radice blaesius, "balbuziente". (“Nomi & nomi, origine e significato”, Giunti Demetra)
10 - Come suona il diminutivo?
Può essere
importante anche prevedere l’eventuale diminutivo del nome ed evitare
che sia insidioso (per esempio un nome grazioso come
Penelope potrebbe essere storpiato in Pene...).
(Fruttero & Lucentini, “Il nuovo libro dei nomi di battesimo”, Oscar Mondadori)
11 - Il nome mi piace ma mi ricorda quello là …
Ricordatevi
di dissociare il nome da qualsiasi persona che lo porta e valutarlo
oggettivamente come nome per il vostro bambino che sarà una persona
nuova e unica, che gli darà un significato del tutto esclusivo.
Spesso infatti ci piacciono da matti dei nomi che però ci
fanno venire in mente persone particolarmente antipatiche: ricordarsi
che non è detto che tutte le persone che portano quel nome abbiano le stesse caratteristiche. (Laura Tuan, Che nome dare al tuo bambino, De Vecchi)
12 - Non piace ai nonni? E vabbè … il figlio è il vostro
Se
siete convintissimi di una scelta, non preoccupatevi che questa sia
condivisa e capìta da chi vi sta vicino, cioè nonni e parenti vari.
Insomma, non è fondamentale che il nome del piccolo piaccia a tutti
(perché chiunque si sentirà in diritto di dare suggerimenti, opinioni,
consigli e un nome che metta tutti d’accordo non lo troverete mai).
L’importante è che sia una scelta personale, una decisione della coppia al di là delle influenze di amici e parenti e che piaccia a mamma e papà. Quindi
è bene rimanere aperti alle idee altrui, ma tirate dritto e non cedete
alle pressioni se un nome non vi convince del tutto: finireste per
accontentare qualcuno, offendere qualcun altro e alla fine non essere
neppure contenti! (Serena Piazza, “Tutti i nomi per il mio bebè”, Rizzoli)
13 - Nomi da vip? Pensateci due volte
Vostro
figlio dovrà portare il suo nome per tutta la vita. Sceglierlo bene
significa dunque guardare un po’ più in là delle mode del momento,
ispirate magari (anche inconsciamente) al mondo del cinema o dello
spettacolo. Pensate per esempio a nomi come
Anastasia,
Bella,
Jennifer, Ilary o
Rachel.
Deliziosi vero? Sì, però chiedetevi: “A mia figlia piacerà essere
chiamata Bella per tutta la vita?” La risposta ve la dovete dare da
soli.
(Selene, “Dizionario dei nomi”, Armenia)
14 - Selvaggia è calmissima!
Tenete anche
presente che alcuni nomi possono diventare un po’ faticosi da portare:
una piccola Cleopatra potrebbe sentirsi caricata di grande
responsabilità, così come il nome
Selvaggia potrebbe risultare davvero imbarazzante per una bambina mite …
(Chiara Bertrand, “Nomi e segni zodiacali”, De Vecchi)
15 - Lasciatevi ispirare … dal bebè!
Se
proprio non riuscite a scegliere e il bambino ormai sta per nascere,
individuate una rosa di due o tre nomi e aspettate di averlo tra le
braccia prima di decidere. Sarà lui a suggerirvi la scelta migliore.
Statene certi…