1 - Fisiologia
Prima di trattare
della sterilità è utile accennare brevemente ai meccanismi fisiologici, normali
che conducono ad un concepimento naturale.
Ovulazione
L’ovaio contiene
migliaia di ovociti (uova) allo stato immaturo. Dal menarca (prima
mestruazione) in avanti, ogni mese, l’ovaio porta alla maturazione un solo
uovo. Il processo di maturazione dura circa due settimane e può essere
controllato ecograficamente, misurando il diametro del follicolo ovarico, che è
la struttura che contiene l’uovo in maturazione, struttura di tipo cistico, che
cresce progressivamente e che si rompe spontaneamente quando l’uovo ha
raggiunto la piena maturità. Il fenomeno della rottura o “scoppio” del
follicolo ovarico con conseguente fuoriuscita dell’uovo si chiama “ovulazione”
ed avviene circa due settimane dopo l’inizio della mestruazione. L’uovo viene
poi immediatamente catturato dalla tuba ed inizia così il suo viaggio in
direzione dell’utero.
Gli spermatozoi
Gli spermatozoi
vengono prodotti in quantità notevole (centinaia di milioni) e senza sosta da
entrambi i testicoli. Una volta usciti dai testicoli, gli spermatozoi sono
immobili, ma acquistano via via motilità man mano che procedono lungo
l’epididimo, che è un lungo e sottilissimo tubo raggomitolato contenuto nel
sacco scrotale, a ridosso del testicolo. Giunti al termine dell’epididimo, gli
spermatozoi penetrano nel canale deferente, nel quale restano in attesa di
essere eiaculati all’esterno attraverso l’uretra durante un atto sessuale.
Durante l’eiaculazione, gli spermatozoi si mescolano con il liquido della
prostata e delle vescichette seminali (plasma seminale). Se un rapporto
sessuale avviene nel periodo dell’ovulazione, gli spermatozoi eiaculati nel
fondo della vagina intraprendono il loro viaggio lungo il canale cervicale, la
cavità dell’utero e le tube, fino al luogo dove avverrà la fecondazione, cioè
l’incontro con l’ovocita. Questo luogo è situato nella parte più distante della
tuba: l’ampolla. L’uovo così fecondato prende il nome di ”zigote” e poi quello
di embrione; esso intraprende il suo cammino, facendo all’inverso il percorso
degli spermatozoi lungo la tuba, fino ad arrivare nell’utero e vi si annida.
2 - Definizione e Cause di Sterilità
Ciò che abbiamo
appena descritto si riferisce a situazioni ottimali, dove non esistono ostacoli
al concepimento. E’ però importante sottolineare che, anche in situazioni
normali, la probabilità che si verifichi una gravidanza non è superiore a 1 su
5 (20%) per ciclo, cioè: in una coppia fertile che abbia rapporti nei giorni
fecondi, le probabilità di un concepimento sono solo di circa il 20% ogni mese.
Questa probabilità che nella specie umana è piuttosto bassa, è più alta in
altri mammiferi, come il cavallo (40%) o il bovino (60-70%) ed arriva ad essere
altissima nei roditori (90-95%). Proprio a causa della modesta fertilità della
specie umana, si è stabilito convenzionalmente che prima che si possa parlare
di sterilità, debbano trascorrere almeno uno o due anni di tentativi
infruttuosi di concepimento. Si è osservato infatti che molte gravidanze si
verificano spontaneamente dopo 1 o 2 anni. Trascorso questo periodo, la
probabilità che si verifichi una gravidanza in modo naturale si riduce
progressivamente. E’ ovvio però che nei casi in cui esistano già cause note e
conclamate di sterilità oppure in coppie non più giovani, non ha senso
attendere troppo, ma conviene provvedere sollecitamente. E’ stato stimato che
il problema della sterilità riguarda il 10-15% delle coppie. Le situazioni più
frequenti che possono impedire il verificarsi di una gravidanza sono le
seguenti:
· PROBLEMI
MASCHILI: completa assenza (azoospermia) o riduzione del numero (oligospermia),
della motilità (astenospermia), o delle forme normali (teratospermia) degli
spermatozoi. Esistono anche casi meno frequenti di sterilità maschile dovuti ad
eiaculazione retrogada in vescica, oppure a difficoltà nei rapporti sessuali,
per cause organiche o psicologiche.
· PROBLEMI
FEMMINILI: mancanza assoluta delle mestruazioni (amenorrea), oppure
irregolarità del ciclo con difetti dell’ovulazione; occlusione delle tube;
sindromi aderenziali dei genitali interni, endometriosi, problemi psicologici
(vaginismo).
· STERILITÀ
INSPIEGATA: vi sono coppie che, pur non presentando nulla di anormale, non
riescono ad ottenere gravidanze ( 1 coppia sterile su 7 appartiene a questa
categoria).
Ovodonazione
L’ovodonazione
è una tecnica che viene effettuata quando una donna non ha funzione ovarica; ci
si serve di donatrici sane, che donano le loro uova, le quali vengono
fertilizzate con il seme del marito delle pazienti: gli embrioni così ottenuti
“in vitro” vengono poi trasferiti nell’utero delle pazienti.
Maternità surrogata
Con il termine di
maternità surrogata, o surrogazione, o utero in affitto,
si intende la possibilità di avere un figlio attraverso l’opera di un’altra
donna che sia disponibile a “prestare” il proprio utero per il periodo della
gravidanza.
In pratica, certi casi di sterilità femminile o di difficoltà alla procreazione sono risolvibili soltanto mediante questa tecnica.
Ad esempio, donne che non abbiano l’utero, o perchè sprovviste dalla nascita (sindrome di Rokitansky o agenesia dell’utero) o perchè sia stato asportato chirurgicamente per una qualche patologia, non possono materialmente gestire una gravidanza e partorire e l’unica possibilità offerta loro è rappresentata dalla maternità surrogata.
Si può ricorrere alla maternità surrogata anche in altri casi, quando ad esempio, la donna sia portatrice di una grave patologia che metterebbe a rischio la sua vita se dovesse rimanere gravida e partorire, come in certi casi di diabete grave, di patologia cardio-vascolare, ecc.
La donna surrogata mette soltanto a disposizione l’utero, mentre solitamente gli ovuli e gli spermatozoi sono della coppia committente (oppure gli ovuli sono di una donatrice).
In alcuni Paesi la maternità surrogata è legale e vi è una legislazione apposita che la prevede e la regolamenta; in altri Paesi non è vietata, ma non è neanche esplicitamente ammessa, nel senso che non vi è una apposita legge sull’argomento; in altri Paesi come l’Italia la maternità surrogata è vietata in modo deciso da una apposita legge.
In pratica, certi casi di sterilità femminile o di difficoltà alla procreazione sono risolvibili soltanto mediante questa tecnica.
Ad esempio, donne che non abbiano l’utero, o perchè sprovviste dalla nascita (sindrome di Rokitansky o agenesia dell’utero) o perchè sia stato asportato chirurgicamente per una qualche patologia, non possono materialmente gestire una gravidanza e partorire e l’unica possibilità offerta loro è rappresentata dalla maternità surrogata.
Si può ricorrere alla maternità surrogata anche in altri casi, quando ad esempio, la donna sia portatrice di una grave patologia che metterebbe a rischio la sua vita se dovesse rimanere gravida e partorire, come in certi casi di diabete grave, di patologia cardio-vascolare, ecc.
La donna surrogata mette soltanto a disposizione l’utero, mentre solitamente gli ovuli e gli spermatozoi sono della coppia committente (oppure gli ovuli sono di una donatrice).
In alcuni Paesi la maternità surrogata è legale e vi è una legislazione apposita che la prevede e la regolamenta; in altri Paesi non è vietata, ma non è neanche esplicitamente ammessa, nel senso che non vi è una apposita legge sull’argomento; in altri Paesi come l’Italia la maternità surrogata è vietata in modo deciso da una apposita legge.
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