In Italia non è permesso, ma molte coppie scelgono di farlo all’estero. Nel 2011 sono state 4mila
Tutti lo chiamano “utero in affitto”, ma gli
esperti preferiscono definirla “maternità surrogata” o “assistita”. In pratica:
una donna si fa carico di una gravidanza, per conto di una coppia sterile,
omosessuale o di un single, fino al parto. La fecondazione (in vitro)
viene effettuata con seme e ovuli della coppia richiedente o, se necessario, di
donatori e donatrici. L’embrione, poi, viene impiantato nell’utero della
portatrice (o madre surrogata), che partorirà senza essere però riconosciuta
come madre. La madre legale sarà solo colei che ha trasmesso i geni, anche se
non ha partorito. Secondo diverse sentenze, per riconoscere i diritti
genitoriali non basta il parto, occorre una connessione genetica.
In Italia questa procedura non è legale: la legge
40 del 2004 la vieta espressamente. Nonostante questo, sempre più coppie
italiane decidono di ricorrere alla maternità assistita. Ma all’estero, in
Paesi come Canada, Stati Uniti, Russia, Ucraina o India. Con differenze di
prezzo notevoli: dai 20mila in India fino a più di 100mila euro negli
States. Non ci sono dati certi su quanti italiani decidano di farlo:
secondo un’indagine condotta da Quotidiano sanita' su 39 centri in 21 Paesi diversi, nel
2011 le coppie che dall’Italia hanno deciso di seguire la procedura all’estero
sono state ben 4mila. Dopo la fecondazione degli ovuli, si stipula un contratto
con una agenzia specializzata nel Paese scelto, che cerca la madre portatrice.
I requisiti sono l’affidabilità, la buona salute e essere già madre. Una volta
trovata e impiantato l’embrione, si aspetta il tempo della gravidanza.
In alcuni casi, però, al rientro in
Italia possono sorgere problemi. Una volta tornati, i neogenitori
devono ottenere il riconoscimento da parte dello Stato italiano del
certificato di nascita dei bambini e quindi dell’attestazione di genitorialità.
Può succedere che questo non avvenga, e che la coppia sia accusata di
“alterazione di stato di nascita”, reato punito con la reclusione da tre a
dieci anni. Per questo in tanti si affidano a esperti legali
che conoscono bene procedure e ordinamenti giuridici sia del Paese
ospitante sia di quello di provenienza. Come l’avvocato Susanna Lollini,
che fa parte del Gruppo legale dell’associazione famiglie arcobaleno e si
occupa di “maternità assistita” nello studio legale romano
Menzione-Lollini. «Parlare di “turismo procreativo”»,
dice, «significa non aver capito nulla della gravità del problema. Sarebbe
più corretto e giusto parlare di “esilio procreativo”, perché del
divertimento del turismo non ha proprio nulla».
Avvocato, chi sono le coppie che scelgono la
maternità surrogata?
La maternità surrogata è sempre l’ultima spiaggia dopo numerosi altri tentativi. Ci sono anche coppie omosessuali che scelgono di ricorrere alla maternità surrogata.
La maternità surrogata è sempre l’ultima spiaggia dopo numerosi altri tentativi. Ci sono anche coppie omosessuali che scelgono di ricorrere alla maternità surrogata.
In quali Paesi si può praticare?
Molti italiani si
spostano in Canada o Stati Uniti, ma anche in Russia, Ucraina o India.
Qual è la
differenza?
Per Canada e
Stati Uniti al rientro in Italia non ci sono problemi penali, in quanto i
bambini hanno cittadinanza e passaporto americani o canadesi. Non ci sono
problemi di trascrizione dei certificati di nascita da questi Paesi. Noi come
studio legale abbiamo assistito dal punto di vista legale le persone che hanno
fatto ricorso alla maternità surrogata in questi Paesi avendo, se necessario,
contatti con gli avvocati locali specializzati.
Per Russia e
Ucraina il problema è che in questi Paesi i bambini non hanno nessuna
cittadinanza finché non acquisiscono quella italiana con la trascrizione allo
stato civile del certificato di nascita. Quindi hanno bisogno di
un’autorizzazione del Consolato per uscire dal territorio in cui sono nati.
È in questo momento che il consolato segnala alla procura il sospetto che
si tratti di maternità surrogata. Per cui quando le coppie tornano in Italia
sono soggette a procedimento penale. In questi casi, soprattutto l’avvocato
Ezio Menzione, il penalista “puro” dello studio per cui lavoro, ha difeso in
giudizio le coppie a cui è stato contestato il reato di alterazione di stato.
Per quanto
riguarda le coppie omosessuali, invece, in genere lo fanno negli Stati Uniti e
in Canada. In Ucraina i richiedenti devono essere sposati, con un documento che
certifichi la sterilità della paziente. Non è consentito a omosessuali e single.
In Russia, invece, soprattutto per le donne, è possibile.
Perché tante coppie
eterosessuali scelgono l’Ucraina?Il punto è che andare in Usa o in Canada costa dai 100mila euro in su. I costi in Ucraina invece sono più bassi, dai 30 ai 70mila euro al massimo. Ci sono molte variabili ovviamente: se si tratta di un solo bambino o di due gemelli; se non si riesce al primo tentativo; se si deve fare il parto cesareo; se i bambini nascono prematuri ecc. ma comunque i costi restano più bassi.
Quali sono i rischi per i genitori che rientrano
dall’Ucraina?
Oltre alla procura che apre un procedimento penale, può intervenire anche il Tribunale per i minorenni che in questo caso apre una procedura per dichiarare lo stato di adottabilità del bambino. Fino a poco tempo fa la decadenza definitiva della potestà genitoriale era prevista come pena accessoria del reato di alterazione di stato. Poi è intervenuta la Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’automatismo di tale decadenza. Solo il Tribunale per i minorenni infatti ha giurisdizione sulle questioni relative alla potestà sui minori.
Oltre alla procura che apre un procedimento penale, può intervenire anche il Tribunale per i minorenni che in questo caso apre una procedura per dichiarare lo stato di adottabilità del bambino. Fino a poco tempo fa la decadenza definitiva della potestà genitoriale era prevista come pena accessoria del reato di alterazione di stato. Poi è intervenuta la Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’automatismo di tale decadenza. Solo il Tribunale per i minorenni infatti ha giurisdizione sulle questioni relative alla potestà sui minori.
L'articolo da www.linkiesta.it
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