Wendel-Hummell ha individuato 5 segnali riconducibili al complesso del “super genitore”, quella smania di diventare una mamma e un papà perfetti che può portare a delle conseguenze negative per tutta la famiglia
ESSERE UN GENITORE PERFETTO - Essere una mamma o un papà a prova di errore non è umanamente possibile: quando si diventa genitori – sopratuttto se si è al primo figlio – ci si trova in una condizione nuova, che va totalmente conosciuta. Eppure sopratuttto le donne – ma anche qualche uomo a dir la verità – mettono alla prova sé stesse colpevolizzandosi se con i propri figli non riescono a comportarsi come avevano “programmato” prima della loro nascita. In altre parole, se la mamma o il papà ideale non coincidono con quelli reali. Questo porta le neo mamme a sentirsi ansiose e depresse.Una ricerca condotta dalla sociologa dell'Univeristà del Kansas Carrie Wendel-Hummell su 47 neo genitori che avevano avuto problemi di ordine psicologico durante la gravidanza o dopo la nascita del figlio, ha dimostrato che l'eccessiva aspettativa – dovuta a motivazioni famigliari, culturali e sociali – potrebbe appunto contribuire all'insorgenza di disturbi importanti, come la depressione post partum. Wendel-Hummell ha individuato 5 segnali riconducibili al complesso del “super genitore”, quella smania di diventare una mamma e un papà perfetti che può portare a delle conseguenze:
- Cercare di avere un figlio al “momento giusto”
- Leggere molti libri sulla genitorialità
- Avere delle aspettative molto rigide su come crescere un figlio
- I papà sono desiderosi di partecipare nella cura del proprio figlio, ma piuttosto titubanti sul modo
- Sentirsi in colpa se non si corrisponde alle aspettative
Cosa fare allora? La parola d'ordine è: chiedere aiuto. Agli amici, ai genitori, ad uno psicologo.
Ci si renderà conto che vivere i propri bambini in maniera autentica e reale, anche se con qualche imperfezione, è molto meglio che non viverli pienamente per la troppa paura di non essere all'altezza.
a cura di Valentina Colmio
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