In Italia non può essere praticata perché illegale, ma la cosiddetta maternità surrogata (chiamata anche utero in affitto, in inglese surrogacy) è uno degli espedienti attuali, moderni e alternativi in grado di regalare la gioia della maternità e dell’essere genitori anche a quelle coppie verso le quali Madre Natura non è stata propriamente benevola. Certo, probabilmente alcuni dissentiranno e storceranno il naso di fronte a chi, invece, ha coltivato e successivamente realizzato la complicata scelta di procreare in maniera sicuramente insolita. Altri, con altrettanta probabilità si indigneranno, asserendo che un tentativo di questo tipo, altro non è che un capriccio immorale per sperimentare la genitorialità ad ogni costo, senza però volersi effettivamente confrontare con le conseguenze, nonché con il vero e reale costo che potrebbe comportare un avvenimento come quello di affidare la gravidanza, fondamentalmente ad un’estranea. Pareri condivisibili o contrastanti, discutibili e in Italia sicuramente sanzionabili, ma che non possono e non devono diventare un pretesto per giudicare senza riserve chi compierà un passo di così grande importanza.
E' grazie alla generosità e predisposizione di un’altra donna, disponibile a sostituirsi in tutto e per tutto e in maniera completamente volontaria nella gravidanza e nel parto, che può avverarsi ciò che alcuni definirebbero sicuramente un miracolo; ma quali sono i primi steps da compiere nel caso in cui si decidesse d’intraprendere tale cammino?
La prima cosa da fare è contattare la madre surrogata o altri, eventuali donatori e poi procedere con le varie e complesse procedure mediche relative alla fecondazione in vitro dell’ovulo e al successivo impianto dell’embrione nell’utero della donatrice, assistita durante l’intera gravidanza.
Esistono, e possono essere individuati, due prototipi di surrogazione:
la SURROGAZIONE TRADIZIONALE attraverso cui la fecondazione avverrebbe usando il seme del padre e gli ovociti della donatrice che diventa, quindi, anche la madre biologica del bambino ed è per questo che la procedura risulta complessa ed è vietata in molti Paesi;
la SURROGAZIONE GESTAZIONALE per la quale la madre surrogata presterebbe solo il proprio utero nel caso in cui padre e madre riceventi possano trasferire rispettivamente i propri seme e ovociti. Questa seconda tipologia di surrogazione è indubbiamente di notevole impatto economico, ma migliore rispetto alla precedente poiché meno gravosa in termini legali e sotto il profilo psicologico, perciò maggiormente praticata.
Quest’ultima è stata la soluzione adottata anche da star di Hollywood, attrici famose come Nicole Kidman o la bionda eroina di Sex and the City, Sarah Jessica Parker. Kidman e marito hanno voluto affidarsi ad una donatrice, alla quale dimostrano una riconoscenza quasi reverenziale per aver concretizzato un loro sogno, quello di diventare genitori per la seconda volta di una splendida bambina, come si denota da alcune affermazioni rilasciate dall’attrice durante un’intervista «È la donna più meravigliosa del mondo, per aver fatto questo per noi. Io non riuscivo a rimanere incinta ma volevamo un altro bambino. Mi emoziono anche solo a parlarne, perché le sono così grata».
Sebbene le difficoltà che abbracciano l’iter della surrogazione siano anche di ordine sociale, etico, oltre che psicologico, economico e legale, le coppie la scelgono perché spesso ritengano che sia l’unico modo per avere un figlio biologicamente omologo, nel caso in cui la donna presenti complicazioni all’utero, pur avendo ovaie assolutamente funzionanti (o per altri motivi clinici che le impediscano di sostenere una gravidanza), ma anche se affetta da handicap che impossibilitino sia la gravidanza sia l’adozione.
Paesi in cui il sogno potrebbe diventare realtà sono: USA, Canada, Russia, Ucraina, India, Belgio, Gran Bretagna. Dunque, care donne, se siete disposte ad oltrepassare i confini del nostro Bel Paese, dove è assolutamente vietata tale pratica, armatevi di pazienza, molto denaro, optate per centri specializzati che offrano i migliori trattamenti e, una volta considerati responsabilmente tutti i pro e i contro, non dimenticatevi l’aspetto legale: fate attenzione, al rientro in Italia, e affidatevi a professionisti competenti che vi garantiscano trasparenza nel convalidare la documentazione relativa al riconoscimento della vostra genitorialità genetica.
E' grazie alla generosità e predisposizione di un’altra donna, disponibile a sostituirsi in tutto e per tutto e in maniera completamente volontaria nella gravidanza e nel parto, che può avverarsi ciò che alcuni definirebbero sicuramente un miracolo; ma quali sono i primi steps da compiere nel caso in cui si decidesse d’intraprendere tale cammino?
La prima cosa da fare è contattare la madre surrogata o altri, eventuali donatori e poi procedere con le varie e complesse procedure mediche relative alla fecondazione in vitro dell’ovulo e al successivo impianto dell’embrione nell’utero della donatrice, assistita durante l’intera gravidanza.
Esistono, e possono essere individuati, due prototipi di surrogazione:
la SURROGAZIONE TRADIZIONALE attraverso cui la fecondazione avverrebbe usando il seme del padre e gli ovociti della donatrice che diventa, quindi, anche la madre biologica del bambino ed è per questo che la procedura risulta complessa ed è vietata in molti Paesi;
la SURROGAZIONE GESTAZIONALE per la quale la madre surrogata presterebbe solo il proprio utero nel caso in cui padre e madre riceventi possano trasferire rispettivamente i propri seme e ovociti. Questa seconda tipologia di surrogazione è indubbiamente di notevole impatto economico, ma migliore rispetto alla precedente poiché meno gravosa in termini legali e sotto il profilo psicologico, perciò maggiormente praticata.
Quest’ultima è stata la soluzione adottata anche da star di Hollywood, attrici famose come Nicole Kidman o la bionda eroina di Sex and the City, Sarah Jessica Parker. Kidman e marito hanno voluto affidarsi ad una donatrice, alla quale dimostrano una riconoscenza quasi reverenziale per aver concretizzato un loro sogno, quello di diventare genitori per la seconda volta di una splendida bambina, come si denota da alcune affermazioni rilasciate dall’attrice durante un’intervista «È la donna più meravigliosa del mondo, per aver fatto questo per noi. Io non riuscivo a rimanere incinta ma volevamo un altro bambino. Mi emoziono anche solo a parlarne, perché le sono così grata».
Sebbene le difficoltà che abbracciano l’iter della surrogazione siano anche di ordine sociale, etico, oltre che psicologico, economico e legale, le coppie la scelgono perché spesso ritengano che sia l’unico modo per avere un figlio biologicamente omologo, nel caso in cui la donna presenti complicazioni all’utero, pur avendo ovaie assolutamente funzionanti (o per altri motivi clinici che le impediscano di sostenere una gravidanza), ma anche se affetta da handicap che impossibilitino sia la gravidanza sia l’adozione.
Paesi in cui il sogno potrebbe diventare realtà sono: USA, Canada, Russia, Ucraina, India, Belgio, Gran Bretagna. Dunque, care donne, se siete disposte ad oltrepassare i confini del nostro Bel Paese, dove è assolutamente vietata tale pratica, armatevi di pazienza, molto denaro, optate per centri specializzati che offrano i migliori trattamenti e, una volta considerati responsabilmente tutti i pro e i contro, non dimenticatevi l’aspetto legale: fate attenzione, al rientro in Italia, e affidatevi a professionisti competenti che vi garantiscano trasparenza nel convalidare la documentazione relativa al riconoscimento della vostra genitorialità genetica.
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