Le polemiche sono nate immediatamente, non appena il ginecologo e presidente dell'Associazione mondiale della medicina riproduttiva da lui fondata, Severino Antinori, ha annunciato di aver applicato le tecniche per la fecondazione eterologa a 7 coppie, nella clinica Matris di Milano che dirige, confermando che per una di queste coppie la gravidanza era già in corso. Una notizia che è arrivata insieme alla smentita da parte dei Nas, che hanno effettuato un blitz nella struttura, ma anche insieme alla quella di altre 3 gravidanze in corso a Roma, ottenute anch'esse grazie a donatori esterni di gameti. Ma in cosa consiste la fecondazione eterologa? Cosa prevede la legge e cosa potrebbe succedere ora?
1 - La fecondazione eterologa
È detta anche "artificiale", così come la omologa, con la differenza che nel primo caso il seme o l'ovulo utilizzati per la procreazione provengono da un donatore esterno alla coppia. I donatori possono lasciare il proprio liquido seminale in apposite banche del seme, che conservano campioni e li utilizzano solitamente quando uno dei due partner ha problemi di fertilità. A differenza della fecondazione omologa, il nascituro non potrà avere un patrimonio genetico ereditato dai genitori.2 - Boom di richieste
Nelle ultime settimane, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, si è assistito ad un vero e proprio boom di richieste a poter accedere alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), seguendo un trend già iniziato negli ultimi tre anni e che ha visto crescere anche il numero di centri privati che si occupano di questa tecnica (+17%). Se le strutture private specializzate nel 2009 erano 185 (156 quelle pubbliche), nel 2012 sono salite a 218 (mentre sono calate a 137 quelle pubbliche).3 - Chi si rivolge alla fecondazione medicalmente assistita
Sono soprattutto donne con un'età media di 36,5 anni, rispetto ai 34 degli altri Paesi europei, secondo la relazione annuale del ministero della Salute, pubblicata a luglio (con dati 2012) e relativa all'applicazione della legge 40. La procreazione artificiale, in lieve aumento rispetto all'anno precedente, ha una percentuale media di successo del 12,8%, con punte virtuose del 20% per le tecniche di II e III livello (la fecondazione in vitro e trasferimento dell'embrione), applicate solo in alcune regioni, e successi sensibilmente inferiori per quelle di I livello (l'inseminazione semplice) del 5,5% nelle donne oltre i 40 anni e del 2,6% in quelle con più di 43 anni.5 - Il vuoto normativo
Una delle questioni aperte è relativa al cosiddetto "vuoto normativo" che si sarebbe creato. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, infatti, è caduto il divieto di effettuare la fecondazione eterologa previsto dalla legge 40 del 2004 (e confermato dai referendum del 2005), ma mancano le linee guida attuative. Ad esempio, non esiste un'indicazione specifica sulla possibilità o meno per i figli dell'eterologa di conoscere il donatore. Tra gli altri punti critici ci sono le caratteristiche che dovrebbe (o non dovrebbe) avere il donatore stesso: al momento non esistono registri dei donatori né indicazioni su eventuali criteri di selezione, né è stato fissato un numero massimo di donazioni che possono essere effettuate dallo stesso individuo. "Ci dovrebbero essere delle nuove autorizzazioni da parte delle Regioni ai centri di procreazione" ha spiegato Eugenia Roccella, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, che ha aggiunto: "Oggi chi agisce, si assume in proprio la responsabilità".6 - Rimborsi
Antinori ha già annunciato che è pronto un ricorso dell'Associazione alla Corte Costituzionale contro il divieto di rimborso per l'eterologa, al momento non coperto dal Servizio Sanitario Nazionale, e il divieto di applicazione della tecnica ai single. Anche all'interno degli stessi sostenitori della eterologa, comunque, non mancano distinguo a riguardo e soprattutto in materia di rimborsi: in particolare, si discute dell'opportunità o meno di considerare queste tecniche come cure per patologie (in questo caso l'infertilità), al pari di altre malattie molto diffuse o in crescita come il cancro.7 - Cosa prevede la legge:
Tre mesi fa la Consulta ha bocciato il divieto di fecondazione eterologa in Italia, previsto dalla legge 40 del 2004 in materia. All'indomani della pubblicazione delle motivazioni della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale, il 19 giugno, è caduto anche di fatto il divieto a procedere con questa tecnica. I sostenitori della eterologa, come Filomena Gallo dell'Associazione Luca Coscioni, hanno annunciato un nuovo ricorso in Corte Costituzionale sugli ultimi divieti previsti dalla legge 40, ovvero quelli che riguardano gli embrioni non idonei per una gravidanza, che si vorrebbero destinare alla ricerca (oggi non è possibile) e l'accesso alla PMA per coppie fertili, ma portatrici di patologie genetiche.8 - Il Ministero della Sanità
Il ministro della Sanità, Lorenzin, ha espresso l'esigenza di un ordinamento complesso, che segua una discussione e un iter parlamentare, e che disciplini un campo così delicato. In particolare, tra gli aspetti da analizzare ci sono "l'anonimato o meno di chi cede i propri gameti alla coppia e il diritto a conoscere le proprie origini e la rete parentale più prossima (fratelli e sorelle) da parte dei nati con queste procedure" ha spiegato il ministro Lorenzin.9 - La normativa europea:
Al momento l'Italia non ha ancora recepito le indicazioni della direttiva europea 17/2006, relativa alle indicazioni per test di tipo infettivo (epatite, Hiv) e genetico in caso di fecondazione eterologa, perché la fecondazione eterologa era vietata. Ad esempio, i test per patologie infettive a livello comunitario sono gli stessi previsti per la omologa (interna alla coppia), ma con tempistiche differenti: il donatore esterno alla coppia deve esservi sottoposto al momento della donazione (e non entro 90 giorni, come per la omologa) e vanno ripetuti ad ogni donazione (mentre per la omologa valgono 180 giorni). Per i test genetici occorrerà una normativa specifica, perché l'Europa dà indicazioni generiche: andranno dunque analizzate le patologie genetiche più diffuse nel nostro Paese (come talassemia e fibrosi cistica) e andrà valutato il rischio di malattie ereditarie in base all'anamnesi del donatore.10 - All'estero
Tra le argomentazioni presentate dai sostenitori della procreazione eterologa (ma non solo) c'è il fatto che la sentenza di fatto permetterà a molte coppie di non doversi recare all'estero per poter avere accesso a questa tecnica di fecondazione, alimentando il cosiddetto "turismo riproduttivo". Dopo l'approvazione della legge 40/2004 in Italia, molte coppie si sono infatti rivolte a cliniche specializzate, molte delle quali in Spagna, Ucraina, Rep. Ceca dove sono previste la possibilità di fecondazione assistita anche per donne single, l'ovodonazione, l'embriodonazione e l'anonimato dei donatori.http://www.panorama.it/scienza/salute/fecondazione-eterologa-10-cose-da-sapere/
Ovodonazione biotexcom
RispondiEliminaCiao a tutte, in pista anche io…aspetto il 01 farò esami e poi in giornata farò puntura decapeptyl, da quel momento inizierò con i dosaggi ormonali. Speriamo di fare il transfer da fresco verso metà marzo. Ho 35 anni e quasi in menopausa precoce con valori Amh bassissimi. Spero di farcela al primo tentativo!!!
Alla biotexcom ho fatto tre tentativi fino a quest'ultimo che mi ha portato alla tanto desiderata gravidanza. (sono in 11 settimane e sono terrorizzata dal proseguo). Premetto che in Italia ho sempre risposto male alle stimolazioni fatte con pillola. La mia donatrice ha prodotto 10 ovociti di cui 8 fecondati e portati a blastocisti. Due impiantanti e due conservati.
RispondiEliminaMi chiedo come fa una donna a far finta di niente sapendo che in giro ci sono figli suoi con il suo dna e non sa chi sono....stesso discorso vale per gli uomini. Non capirò mai questo modo di agire, non capirò mai avere un figlio a tutti i costi servendosi di procedure mostruose....
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