Se non fosse per la faccia di un
bimbo dagli occhi azzurri impressa sullo schermo, leggendo frasi come
“Pacchetto All-Inclusive”, “soddisfatti o rimborsati”, verrebbe da
pensare ad un villaggio vacanze e non ad una clinica riproduttiva.
Siamo sul sito di una clinica specializzata nella fecondazione
assistita con sede in Ucraina, nuova frontiera europea delle coppie in
cerca di figli. Non ne indichiamo i nomi per evitare inutile pubblicità,
ma sono decine le strutture nate negli ultimi anni nel Paese: diciotto
nella sola Kiev secondo quanto riportato da una guida on-line della
città.
Uteri in affitto, anche in
Europa. Il mercato a cui puntano queste strutture è, soprattutto, quello
delle coppie provenienti dai Paesi dell’Europa occidentale nei quali
sono vietate pratiche come quella della madre surrogata. Lo si
capisce dal sito completamente tradotto nelle diverse lingue e dalla
presenza di referenti per i clienti dei vari Paesi. Tra i servizi
offerti dalla clinica presa in esame, due sono i fiori all’occhiello: il
primo è il “pacchetto di ovodonazione – successo assicurato” che, alla
cifra di 9.900 euro, garantisce il rimborso totale della somma versata
in caso di fallimento di 5 tentativi. Alla coppia – si legge sul sito – è
chiesto l’invio di una informativa contenente le caratteristiche della
donatrice desiderata come altezza, peso, colore dei capelli, persino la
forma del naso. Poi vi è il pacchetto “Al inclusive per la maternità
surrogata” che può prevedere anche il servizio di ovodonazione. In
questo caso il costo è di 29.900 euro che sale di altri 5mila euro in
caso di parto gemellare. Il contratto prevede anche un costo aggiuntivo
di 2000 euro in caso di aborto spontaneo da parte della madre surrogata
dopo la terza settimana. Ma – tranquillizzano dalla clinica – a quel
punto la procedura può ripartire da capo senza altri costi aggiuntivi.
L’assistenza legale. La pratica della maternità surrogata in Ucraina è consentita,
solo alle coppie sposate, dal 2007, grazie ad alcune modifiche al
diritto di famiglia introdotte con la legge 1154/5. Ma, per evitare ogni
possibile contrattempo,la clinica offre anche un servizio di assistenza
legale per facilitare il rilascio del certificato di nascita e per
l’ottenimento dei documenti necessari al rientro in patria (procedura
per altro consentita). Uno scenario che potrebbe cambiare con
l’avvicinamento del Paese, dove proseguono gli scontri nelle regioni
orientali, all’Unione europea. Un traguardo che appare più vicino dopo
la recente firma dell’accordo di associazione e stabilizzazione con
Bruxelles. Anche se, l’onorevole Carlo Casini, già parlamentare europeo e
presidente del Movimento per la vita, invita alla cautela. “Prima di
tutto – precisa Casini – quella siglata nei giorni scorsi è solo una
prima tappa di un cammino ancora lungo e incerto. Un percorso su cui non
credo peseranno le decisioni in materia di maternità surrogata perché
in questi ambiti la competenza è dei singoli Stati membri. In generale
posso affermare che, in linea di massima, l’orientamento dei Paesi Ue è
contrario alla maternità surrogata”. Resta, però, secondo Casini “la
necessità di procedere alla stesura di una direttiva che disciplini i
rapporti transazionali, in particolare riguardo al riconoscimento delle
pratiche compiute all’estero”.
Madri “nonne”. Tra le clienti delle cliniche di Kiev anche donne ormai di una certa età.
“Vogliamo fare i migliori auguri – pubblicizza la clinica – alla nostra
cliente più matura che, con i suoi 66 anni, ha dato alla luce due
splendidi gemelli sani”. Non essendo sposata, precisano, la signora non
ha potuto accedere alla maternità surrogata, ma “i nostri medici dopo
attenta valutazione hanno optato per il pacchetto successo bimbo
sicuro…”. Ecco un caso di nonna-madre. Un caso isolato? Chi può dirlo? Di Michele Luppi per Agensir
http://www.papaboys.org/maternita-surrogata-kiev-e-la-capitale-a-un-passo-dalleuropa/
Grazie mille per l'articolo, leggo spesso articoli sulla maternità surrogata. Ma lo sapevate che in India l'ecografia è vietata?!! Quando l’ho saputo ero veramente scioccata! Sono solo convinto una volta di più che l'India è una cattiva opzione per la maternità surrogata, se volete avere il bambino sano. Per quanto riguarda l'Europa ci sono prezzi irragionevolmente alti, ma dobbiamo ricordare che non stiamo andando al resort, abbiamo bisogno di un trattamento professionale e risultato positivo. Cerco solo di prendere una decisione in merito alla clinica Biotexcom, sono andata a Kiev per verificare le condizioni, le proposte e l'atteggiamento, ho visitato diverse cliniche e posso dire che clinica Biotexcom propone servizio davvero europeo. Ho sentito che il proprietario della clinica è un cittadino tedesco, non voglio essere intollerante verso ucraini, ma forse questo è il motivo))
RispondiEliminaL'India non è una scelta migliore per la maternità surrogata. Lo stesso si può dire su Thailandia. Non so perché si parla poco di maternità surrogata in Thailandia. Era molto popolare soprattutto per le coppie australiani e americani. Si spera che la maternità surrogata sarà vietata in Thailandia. L'atteggiamento negligente di cliniche verso madri surrogate e aspiranti genitori fa soltanto problemi e niente di più. Sto facendo il programma di maternità surrogata in Biotexcom. E posso dire che addirittura alcune coppie indiane visitano questa clinica per l’ovodonazione e la maternità surrogata. Ma non posso dire che tutto è veramente eccellente. L'ultima volta quando mio marito e io siamo stati in clinica, eravamo in attesa per tre ore per fare le analisi del sangue. E dovevamo farlo a stomaco vuoto. Immaginate che attesa!! Nell'attesa siamo rimasti in piedi per un'ora, perché tutte le sedie erano occupate. Potete immaginarlo? Mi sentivo molto stanca e non volevo più nulla. Ma allo stesso tempo ho capito che ovunque è possibile trovare vantaggi e svantaggi. Credo che tutto è relativo. Servizio in Ucraina è peggior rispetto a molte cliniche negli USA. Questo è un dato di fatto. Ma se guardiamo il prezzo è molto più economico alla Biotexcom.
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