Fecondazione, cade divieto eterologa!
«Legge 40 incostituzionale»
Lo ha stabilito la Corte Costituzionale: illegittima la norma che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi per coppie infertili...
Il divieto di
fecondazione eterologa è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte
Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge
40 del 2004 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o
spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. Sulla questione tre
tribunali - Milano, Catania e Firenze - avevano sollevato dubbio di
costituzionalità.Ultimo palettoCade, dunque, l’ultimo «paletto» imposto dalla discussa normativa
italiana. Dopo aver affrontato la questione della conservazione degli
embrioni, della diagnosi preimpianto e del numero di embrioni da
impiantare nell’utero materno, per la seconda volta la Corte era stata
chiamata a giudicare la legittimità costituzionale di quella che è stata
definita dagli avvocati difensori delle coppie la norma «simbolo» della
legge 40, cioè il divieto di fecondazione eterologa. Nel maggio 2012 la
Corte costituzionale decise di restituire gli atti ai tribunali
rimettenti, per valutare la questione alla luce della sopravvenuta
sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla stessa
tematica.Gli altri punti irrisoltiRestano però in piedi altre parti contestate della Legge 40, a partire
dal divieto di accesso alla fecondazione assistita per coppie fertili ma
portatrici di patologie genetiche: «Dev’essere fissata un’udienza della
Consulta sulla questione dopo che il Tribunale di Roma ha sollevato
dubbi di legittimità costituzionale accogliendo due ricorsi», spiega
l’Associazione Luca Coscioni, che si batte per modificare l’impianto del
provvedimento. Rimangono anche il divieto di accesso alla fecondazione
assistita per single e coppie dello stesso sesso, e quello di ricerca su
embrioni non idonei alla gravidanza. «Anche in quest’ultimo caso è
attesa un’udienza della Corte costituzionale, probabilmente dopo il 18
giugno, quando è chiamata a pronunciarsi la Grande camera della Corte
europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo» Negli anni l’impianto della
Legge 40, voluta nel 2004 dall’allora governo Berlusconi, è stato
profondamente rivisto a seguito di una serie di sentenze: sono stati
eliminati il divieto di fecondare più di tre ovuli insieme e l’obbligo
di impiantare nell’utero in un’unica soluzione tutti quelli fecondati.Il ministro Lorenzin: «serve condivisione»
«Sono
questioni che non si può pensare di regolare con un atto di tipo
amministrativo, ma necessitano una condivisione più ampia, di tipo
parlamentare»afferma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.«Alla
luce delle motivazioni della Consulta - annuncia - al più presto
comunicheremo la road map per l’attuazione della sentenza». Ha espresso
sconcerto e timori la Pontificia Accademia per la vita:"Gravi perplessita` per le conseguenze". Il commento del medico della coppia di Catania
«Finalmente noi medici possiamo aiutare nel nostro paese tutte le
coppie sterili che chiedono il nostro aiuto e non saremo più costretti a
mandarli all’estero» ha commentato Antonio Guglielmino, direttore
dell’Istituto di medicina e biologia della riproduzione Hera di Catania,
medico che segue la coppia di Catania che ha fatto ricorso ai giudici.
«Per troppo tempo ho visto migliaia di coppie che andavano in un altro
paese per accedere alla fecondazione eterologa - ha riferito - e
moltissime altre che per soldi sono state costrette a rinunciare. In
Spagna infatti, dove si stima siano andate 4-5mila coppie italiane,
chiedono all’incirca 8mila euro per accedere a questa pratica medica
che, lontana dai nostri centri, rimane praticamente fuori controllo».
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