La parete dell'utero è costituita da tre strati di tessuto, che dall'interno verso l'esterno prendono il nome di:
- endometrio: tonaca mucosa che riveste internamente la cavità uterina
- miometrio: tonaca muscolare, costituita da uno strato di muscolatura liscia che contribuisce per il 90% c.a. allo spessore complessivo dell'organo
- perimetrio: tonaca sierosa, foglietto peritoneale che lo riveste esternamente solo nel corpo e nel fondo (manca nei lati e nella porzione sopravaginale della cervice)
Prima di addentrarci nella descrizione dell'endometrio, ricordiamo brevemente come nell'utero, dal punto di vista macroscopico, si identifichino quattro diverse regioni:
- corpo dell'utero: porzione superiore, più espansa e voluminosa
- collo dell'utero porzione inferiore, più piccola e ristretta, lunga c.a. 3-4 cm. Rivolta verso il basso, guarda verso la vagina nella quale sporge attraverso il cosiddetto "muso di tinca".
- istmo dell'utero: strozzatura che divide corpo e collo dell'utero
- fondo o base dell'utero: porzione della cavità uterina situata al di sopra della linea immaginaria che congiunge le due tube di Falloppio, rivolta verso l'avanti
Endometrio: istologia
L'endometrio tappezza internamente le pareti dell'utero. Rappresenta quindi lo strato più interno dell'organo, rivolto verso il lume o cavità uterina, che poggia direttamente sulla muscolatura sottostante (miometrio)
Come vedremo meglio nel prossimo capitolo, nella donna in età fertile l'endometrio ha uno spessore di 1-7 mm a seconda della fase del ciclo mestruale.L'endometrio è formato da due strati che differiscono tra loro per struttura e funzione: uno strato basale più profondo e uno strato superficiale rappresentato dall'epitelio superficiale, dalle ghiandole endometriali e dallo stroma.
- Epitelio di rivestimento cilindrico (sin. batiprismatico o colonnare) semplice (sin. monostratificato) ciliato; è composto da un singolo strato di cellule ciliate, intervallate da cellule caliciformi secernenti muco.Le cellule ciliate determinano un flusso diretto verso la cervice
- Tonaca (lamina) propria o stroma, formata da tessuto connettivo lasso povero di fibre e ricco di vasi e ghiandole, per la maggior parte tubulari e semplici, che producono un secreto ricco di glicoproteine e glicogeno.E' uno strato funzionale altamente vascolarizzato, che varia di spessore durante le varie fasi del ciclo e può fornire il letto di impianto per la blastocisti (cellula uovo fecondata). La parte più profonda costituisce il cosiddetto strato basale, molto sottile ed insensibile agli ormoni, che aderisce al miometrio sottostante.
Il canale cervicale ha una mucosa diversa dall'endometrio per funzione e struttura. Nel collo dell'utero l'endometrio non è liscio come le zone sovrastanti, ma si solleva in pieghe che vanno a comporre l'arbor vitae. Nella parte più bassa della cervice (esocervice) l'epitelio di rivestimento - passando per una zona cosiddetta di trasformazione - da cilindrico semplice ciliato diviene pavimentoso pluristratificato (squamoso) privo di ghiandole, simile a quello vaginale
I vasi arteriosi che irrorano la parete uterina sono di due tipi:
- Arterie rette che attraversano il miometrio, raggiungono la tonaca propria e si capillarizzano nelle profondità dell'endometrio.
- Arterie spiraliformi che una volta attraversato il miometrio entrano nell'endometrio assumendo andamento tortuoso fino a che non giungono sotto l'epitelio di rivestimento dove danno luogo alla capillarizzazione.
In base alla distribuzione di questi vasi l'endometrio di una donna in età fertile si distingue in:
- Zona basale: molto sottile, vicina al miometrio, contiene il fondo delle ghiandole uterine, la capillarizzazione delle arterie rette ed il tronco delle arterie spiraliformi
- Zona funzionale: sovrastante alla basale, contiene il corpo delle ghiandole uterine, il corpo delle arterie spiraliformi con la loro porzione più tortuosa, e più in superficie anche l'epitelio di rivestimento. La zona funzionale contiene quindi l'epitelio di rivestimento ciliato e gli strati più superficiali della lamina propria.
Queste due zone rispondono in maniera diversa agli ormoni sessuali femminili; infatti la zona basale non subisce modificazioni cicliche, mentre la zona funzionale è soggetta a periodiche modificazioni in base ai livelli diestrogeni e progesterone.La zona basale rappresenta quindi lo strato da cui, dopo la mestruazione,si ripristina la zona funzionale precedentemente perduta.
Prima della mestruazione, durante la fase cosiddetta secretiva, nell'endometrio del corpo e del fondo si riconoscono tre strati.
Mentre l'endometrio del fondo e del corpo subisce continue modificazioni funzionali tra l'inizio di una mestruazione e la fine della successiva, la mucosa del collo non va incontro alle stesse modificazioni cicliche.
Endometrio: quali sono le sue funzioni?
Oltre a rappresentare lo strato più interno dell'organo, l'endometrio è anche il tessuto più dinamico dell'utero.
Dalla puberta` (11-13 anni) sino alla menopausa (45-50 anni), l'endometrio del corpo e del fondo va incontro a modificazioni cicliche ed imponenti, che si verificano ogni 28 giorni (circa) sotto l'influenza degliormoni ovarici:
- fase rigenerativa e proliferativa (giorni 5-14): l'endometrio uterino si arricchisce gradualmente di nuove cellule e vasi sanguigni le ghiandole tubulari si allungano e nel complesso l'endometrio aumenta il proprio spessore
- fase ghiandolare o secretiva (giorni 14-28): in questa fase l'endometrio raggiunge il suo massimo spessore, le cellule si ingrandiscono riempiendosi di grassoe glicogeno,il tessuto divieneedematoso → l'utero è funzionalmente e strutturalmente pronto ad accogliere la cellula uovo fecondata e a sostenerla nel suo sviluppo.
- face desquamativa o mestruale (giorni 1-4): il costante mantenimento dell'endometrio in uno stato favorevole all'impianto sarebbe, per l'organismo, troppo dispendioso dal punto di vista enegetico Per questo, nel caso in cui la cellula uovo non venga fecondata, lo strato più superficiale dell'endometrio va incontro a necrosi, sfaldandosi; la fuoriuscita di piccole quantità di sangue e residui tissutali ormai morti dà origine al flusso mestruale.
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