...Voglio un figlio
Attualmente, la situazione legata alla questione della famiglia e paternità
è che gli europei (ma anche le persone di tutto il mondo), sempre più spesso si
decidono diventare genitori in età più matura. La maggior parte di loro prima
si laurea, lavora e guadagna i soldi e solo poì crea una famiglia e fa nascere
i figli. Il mondo moderno ci detta tali condizioni che solo quando le persone raggiungono
l’età di circa 35-45 anni (età di maturità mentale e stabilità finanziaria) si
può assicurare l'avvenire della famiglia. La natura ci detta un’altra cosa: una
donna è fertile in età più giovane (di circa 20-35 anni). Ma il problema per
diventare genitori non è solo quella d’età. La sterilità ovvero l'impossibilità
temporanea o definitiva di concepire, può avere diverse cause, dalla mancata
produzione di cellule germinali, ovvero spermatozooi e ovuli, alla scarsa
attività assente o insufficiente di essi, impervietà delle tube o altre
malformazioni gravi dell'apparato genitale femminile, alterazioni degli organi
genitali per processi infiammatori, esiti cicatriziali, intossicazioni
croniche, patologie preesistenti e così via.
Per diventare genitori il mondo e tecnologie moderne nel campo di medicina
riproduttiva offre diverse oppurtunità: l’adozione, la fecondazione in vitro (anche
con il materiale di un donatore/una donatrice) o l’inseminazione, utero in
affitto. Esistono anche gli altri metodi di procreazione assistita e diversi
trattamenti di sterilità ma quando quasi tutti i metodi per concepire un figlio
sono già stati provati, rimangono tre strade per un sogno: adottare un bimbo, ricorrere
alle procedure di medicina riproduttiva con l’aiuto di gamete eterologhe (ovuli
oppure sperma donati) o in casi più complessi – ricorrere al servizio di una
donna che porta avanti la gravidanza e partorisce vostro figlio (madre
surrogata) cioè prendere, cosidetto, utero in affitto.
Adozione
Un atto più generoso, nobile e degno di rispetto e riconoscimento dalla
società. Inoltre, adottando un bambino fate
un contributo significativo ed immenso alla soluzione
del problema sociale con i bambini
abbandonati e privi di tutela parentale che crescono
in orfanotrofi senza cura e amore di genitori.
Chi può adottare?
- Solo coppie
sposate
In Italia
soltanto le coppie eterosessuali sposate da almeno tre anni possono dichiarare
la loro disponibilità a diventare genitori adottivi. Il diritto è riconosciuto
anche ai coniugi sposati da meno tempo che abbiano convissuto per almeno tre
anni prima del matrimonio.
- Età
Gli aspiranti
genitori devono avere una differenza di età con il bambino non inferiore a 18 e
non superiore ai 45 anni. Se il limite è superato solo da uno dei due genitori,
entro un massimo di 10 anni, l'adozione è comunque possibile.
- Per essere
idonei
Per stabilire
l'idoneità all'adozione la coppia dovrà sottoporsi a un test psico-sociale che
ne accerti l'attitudine a educare il minore, i motivi dell'adozione, la
situazione economica, le condizioni di salute, l’ambiente familiare in rapporto
alla personalità del minore. Al termine di questo iter viene redatta una relazione
a disposizione del tribunale che si dovrà pronunciare sulla decisione finale.
- Chi può essere
adottato?
Per essere
adottato un minore deve prima essere dichiarato adottabile dal tribunale dei
minori. La procedura può diventare molto lunga e complicata. Nel caso che il
bambino viva con i genitori, non è detto che la famiglia di origine accetti il
parere dei servizi sociali che ne ha dichiarato lo stato di abbandono morale e
materiale.
Adottare un bambino neonato è impossibile. L’alternativa all’adozione
nazionale è l’adozione di un bambino straniero il cuì processo viene
considerato molto più facile però non privo di molti rischi. Siccome la
procedura dell’adozione richiede molto tempo, forze sia fisiche che morali non
tutte le persone sono pronte a passare tutti questi tappi. Solo le persone forti,
duri e ben decisi sono in grado farcela.
Ecco ci sono alcuni commenti dai forum su internet:
“È la cosa più semplice che ti dicono: adotta. Ma
lo sanno cosa c’è dietro le adozioni, quanto costa, che i bambini piccoli se li
tengono nei centri cattolici che così si prendono un tot ogni mese? Ci abbiamo
pensato all’adozione, ma è una strada che sentiamo meno nostra.”
“Ci sono pochissimi bambini piccoli, sani e belli
che possono essere adottati.
La maggior parte dei bambini che resteranno senza famiglia sono bambini che nessuno vuole, nemmeno le coppie piu' "disperate", perché sono bambini handicappati, mutilati, problematici. Nessuno li vuole... Ma quale mamma vorrebbe un figlio malato o infelice?”
La maggior parte dei bambini che resteranno senza famiglia sono bambini che nessuno vuole, nemmeno le coppie piu' "disperate", perché sono bambini handicappati, mutilati, problematici. Nessuno li vuole... Ma quale mamma vorrebbe un figlio malato o infelice?”
Fecondazione eterologa
Argomento delicato e dibattuto da molti punti di vista tra cui quello
etico, morale, giuridico ma anche emotivo ed affettivo, aspetti che investono
non solo la coppia genitoriale, ma anche lo sviluppo psicologico del futuro
nascituro.
L’ovodonazione è una tecnica di procreazione medicalmente assistita di tipo
eterologo che prevede la donazione di ovociti da parte di donne normalmente
fertili e sane a donne riceventi che hanno una situazione ginecologica tale da
non poter avere figli con i propri ovociti.
Il patrimonio ovocitario della donna si forma alla nascita e gli ovociti invecchiano con la donna, a
differenza degli spermatozooi che vengono prodotti ciclicamente. Dopo una certa
età (in genere 35 anni) la loro qualità inizia a peggiorare e si riduce
progressivamente la probabilità di avere una gravidanza. Per tale motivo spesso
si consiglia l’ovodonazione a tutte le donne sopra i 42 anni.
Anche le donne già in menopausa (fisiologica o precoce) possono ricorrere
all’ovodonazione, effettuando un opportuno trattamento ormonale per ristabilire
fittiziamente il ciclo e preparare l’endometrio all’impianto dell’embrione.
La donazione di ovuli rende possibile il miracolo della vita in donne che
non potrebbero altrimenti avere figli. Grazie all’ovodonazione la donna
ricevente vedrà realizzato il sogno di una maternità spesso a lungo ma invano
inseguita e grazie all’aiuto di un’altra donna.
Quello che riguarda l’inseminazione con il seme di un donatore, si ricorre
a questo tipo di fecondazione quando ci sono dei problemi dalla parte dell’uomo
per esempio, scarsa motilità, malattia congenita ecc.
Nel caso più estremo in cui problematiche connesse alla fertilità si
riscontrino in entrambi i partner, si può ricorrere alla donazione di entrambi
i gameti cioè all’embriodonazione che è consentita solo in alcuni paesi.
La fecondazione eterologa è al momento vietata in Italia ai sensi della
legge 40, che impone anche altre limitazioni, come il divieto di effettuare la
diagnosi preimpianto. Quest’ultima, consente di analizzare geneticamente gli
embrioni prima di impiantarli in utero, cosa assolutamente importante nel caso,
ad esempio, in cui i genitori siano portatori sani di malattie gravissime come
la fibrosi cistica o la beta talassemia. In questa maniera si potrà selezionare
un embrione sano.
Commenti dai forum:
“l'ovodonazione e' un gesto fantastico, offre
cosi' la possibilita' a una donna che ha gravi problemi di salute o genetici,
la possibilita' di diventare mamma!!!
grazie a chi accetta di fare questo, anche se dietro compenso economico, e' comunque un grande gesto di umanita”
grazie a chi accetta di fare questo, anche se dietro compenso economico, e' comunque un grande gesto di umanita”
“…siamo una coppia giovane (29 e 35anni)…abbiamo pensato all'adozione e mio marito era d'accordo però una volta lui ha detto che desiderava sempre toccare la pancia dove cresce suo figlio, baciarla, sentire il battito ecc ecc ... comunque un figlio con il seme di mio marito, in quel caso capisci che è diverso dell'adozione…. Grazie all’ovodonazione gli ho regalato due gemelli che lo assomigliano moltissimo! Per lo più, sono geneticamente suoi! Cosa potevo fare in più?”
Utero in affitto
La pratica più scandalosa e discussa è, ovviamente,
maternità surrogata. L'utero in affitto costituisce un problema morale per
molti paesi, in quanto viene considerata inaccettabile l'idea di pagare un
processo procreativo e biologico come la gravidanza. E' anche vero che le
persone, provenienti dai paesi in cui questo è vietato, disponendo delle
risorse economiche necessarie, procedono ad aggirare la norma tramite il
cosiddetto "turismo medico". A questi aspiranti genitori è stato obiettato di ricorrere all'adozione,
anzichè all'utero in affitto, ma è anche vero che adottare un bambino non è
sempre così immediato e facile (pensiamo ai genitori single, agli omosessuali, alle coppie molto mature).
L'utero in affitto consente di avere un figlio
neonato, che puo' avere anche il materiale biologico dei genitori committenti, per
questi motivi è difficile che la pratica possa essere sradicata da chi vi si
oppone con fermezza.
Alla tecnica con l’utero in affitto di solito ricorrono le donne che non hanno
l’utero, o perchè sprovviste dalla nascita (sindrome di Rokitansky o agenesia
dell’utero) o perchè è stato asportato chirurgicamente per una qualche
patologia. Si può ricorrere alla maternità surrogata anche in altri casi,
quando ad esempio, la donna sia portatrice di una grave patologia che
metterebbe a rischio la sua vita se dovesse rimanere gravida e partorire, come
in certi casi di diabete grave, di patologia cardio-vascolare, ecc. La donna
surrogata mette soltanto a disposizione l’utero, mentre solitamente gli ovuli e
gli spermatozoi sono della coppia committente (oppure gli ovuli sono di una
donatrice).
Il tema dell’utero in affitto, che fa tanto indignare, deve essere inserito
nel contesto di tutto ciò che la nostra società già accetta, permette o fa. E’ parte fondamentale di quelle tecniche della
procreazione assistita che rappresentano una strada fondamentale di aiuto
contro quella grande sofferenza che è stata chiamata la sindrome della culla
vuota. L’utero in affitto è quindi uno delle tante conseguenze che la
rivoluzione scientifica di questi anni ha prodotto, che a sua volta sta
producendo una rivoluzione culturale e antropologica. Le tecniche di
Procreazione Medicalmente Assistita e le potenzialità delle conoscenze sul DNA
e la clonazione cellulare pongono grandi possibilità nelle mani dell’uomo, ma
ci obbligano a rivedere e ridefinire il ruolo della donna, a riconsiderare
l’istituto della famiglia basato tradizionalmente sulla dualità padre e madre,
ad accettare una diversa concezione della sessualità.
Le lancette della nostra storia culturale e antropologica vengono spostate
in avanti drasticamente rispetto a convinzioni, leggi, usi tradizionali. Così
diventa sempre più normale (perché la scienza con le sue conquiste lo permette)
avere un figlio a cinquant’anni, soddisfare il proprio desiderio di paternità o
di maternità senza il sostegno di un legame istituzionale come la famiglia, e
anche tra sessi omologhi.
Alcuni commenti dai forum su questo argomento:
“Se accettiamo e anzi propagandiamo la donazione
di sangue e di midollo osseo, se accettiamo la donazione tra viventi di un rene
e di parte del fegato, non vedo perché non si debba “donare” l’utero. Un atto
da cui può nascere un nuovo essere, che non avrebbe mai avuto la vita. Penso
che una volta ammessa e accettata questa donazione, sarà logico accettare –
stabilendo regole chiare – anche quelli che lo fanno per denaro.”
"Nella
“donazione” dell’utero non vedo alcunché di scorretto, né di immorale. Anch’io
sono stato testimone, come tanti altri medici, di un caso. Avevo operato una
giovane donna per una forma benigna di tumore. Purtroppo, era stato necessario
asportare completamente l’utero. Una grande infelicità per questa donna
giovane, che insieme al marito desiderava ardentemente avere un bambino. Aveva
una sorella cui era legata fortissimamente, e questa si prestò ad aiutare e
soddisfare il grande desiderio della sorella. L’embrione, ottenuto in provetta,
fu introdotto nel suo utero e tutto andò a buon fine. Fu un bellissimo atto
d’amore, un atto misericordioso. Fu un atto che portò felicità a tutti, e che
avremmo torto di giudicare senza la misericordia che l’ha ispirato. Fu un dono
anche per il bambino, se riteniamo che nascere sia meglio di non nascere."
“…l’adozione,
l’ovodonazione, l’utero in affitto sono tutte le strade difficili per chi vuole
avere i figli ma non può a causa di salute. Ogni di esse richiede molta pazienza,
fermezza e mezzi. Secondo me, le persone che hanno i mezzi finanziari per
ricorrere sia all’utero in affitto sia all’adozione sia all’ovodonazione hanno
dei soldi per allevare, istruire un (due, tre) figli ed assicurare benessere
della famiglia…”
P. S.
Atteggiamento della chiesa. Commento di un pastore della chiesa cattolica
sull’argomento della medicina riproduttiva: “La chiesa è contro metodi che sono
contrari alla Legge e Volontà di Dio. L’aborto voluto è, ovviamente, un peccato
perciò quando sorge la domanda: vietare gli aborti o vietare lo svolgimento
delle procedure della medicina riproduttiva, la chiesa sostiene il divieto di
aborto. Regolamentazione e il controllo di metodi della medicina riproduttiva
dalla legge e divieto
di aborti sono completamente sostenuti dalla chiesa
".
Ci sono tre
strade per un sogno – il sogno di avere figli, sentire “papà” e “mamma”, vedere
i primi passi, regalare una vita felice ad una piccola creatura. Ogni strada è
difficile e non è sempre superabile ma quando una coppia sterile non può
immaginare una vita senza figli, ci sono solo tre strade….